Marsiglia, un festival in bilico e una città piena di tensioni. 34° FID

In una città particolarmente colpita dalle proteste per l’ennesimo episodio di violenza ingiustificata della polizia francese, con coprifuoco che potrebbero influire sulla programmazione prevista dal festival, il 34° FID si propone di riportare a Marsiglia una settimana di anteprime e dibattiti con la consueta articolazione in cinque sezioni competitive e retrospettive e il motto di dare “spazio a tutti i tipi di cinema”: è però ancora da vedere come questo “spazio” sarà condizionato dalle tensioni che agitano la Francia.

Da sempre diffuso in varie sale e spazi aggregativi cittadini, quest’anno il Festival ha comunque pianificato la sua cerimonia d’inaugurazione all’aperto, presso il Théâtre Silvain, dando accoglienza in questa prima serata a uno degli ospiti principali dell’edizione 2023, il regista Whit Stillman, con la proiezione di Damsels in distress (2011). A partire quindi da uno dei film centrali di una carriera lunga ma decisamente poco densa di titoli (sette in ventidue anni), reso popolare dalla presenza di Greta Gerwig, verranno riproposti a Marsiglia anche gli altri lungometraggi di un autore di culto per una certa cinefilia newyorkese, che ha annunciato mostrerà un (estratto di un?) film a sorpresa in occasione dell’incontro con il pubblico atteso il 7 luglio pomeriggio. Potrebbe trattarsi di un’anticipazione del suo prossimo lavoro televisivo The Splendid Affinities. Inoltre, con la collaborazione de Les Éditions de l’Oeil, si è dato alle stampe un volume interamente dedicato al regista, con alcuni suoi scritti, una lunga intervista, un apparato documentale curato da Haden Guest (Harvard Film Archive) e saggi di Nick Pinkerton, Serge Bozon, Charlotte Garson, Félix Rehm e Beatrice Loayza.

Damsels in Distress, regia di Whit Stillman (2011)

Analogamente, l’omaggio al recentemente scomparso decano del cinema queer francese Paul Vecchiali, autore invece di una filmo-biblio-grafia sterminata, è accompagnato dalla pubblicazione con Les Éditions de l’Oeil del volume Paul Vecchiali. Once more, a cura di Cyril Neyrat. Nel libro si trovano anche alcuni testi inediti del regista, tre interviste a interpreti di generazioni diverse che hanno lavorato con lui (Jean-Christophe Bouvet, Françoise Lebrun, Pascal Cervo) e saggi di Marie-Claude Treilhou, Marianne Dautrey, Pierre Creton, Camille Nevers, Hervé Joubert-Laurencin. Nel pomeriggio del 6 luglio, il cineasta verrà ricordato in una tavola rotonda animata da Damien Bertrand con l’attrice Astrid Adverbe, la regista Marie-Claude Treilhou, l’attore e produttore Malik Saad, l’editore e distributore Gaël Teicher, il critico Pascale Bodet e il montatore Vincent Commaret. Di Vecchiali si rivedranno a Marsiglia sette capolavori quali Femmes Femmes (1974), En haut des marches (1983), Once More (1988) e il più recente Un soupçon d’amour (2020).

Il terzo degli omaggi del 34° FID è rivolto all’artista Laure Prouvost, performer, videomaker e poeta che sarà possibile ascoltare il 6 luglio in un dialogo con le critiche e curatrici Mathilde Roman e Martha Kirzsenbaum. Una mostra di suoi lavori in video sarà però inaugurata già il 5 luglio nella galleria SOMA, preceduta da una performance dell’artista Tsar B.

Prima della chiusura, con altro contorno performativo e la proiezione de La chimera (2023) di Alice Rohrwacher, che è prevista anch’essa all’aperto in un luogo nevralgico della nuova Marsiglia quale il Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo-MUCEM, il festival ospiterà nei vari concorsi dedicati a film documentari e non, lunghi e corti, alcuni altri titoli italiani come il corto Perduto paradiso in due rulli di Luca Ferri, Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa o la coproduzione Géologie de la séparation di Yosr Gasmi (regista tunisina che vive nel nostro paese) e Mauro Mazzocchi, già presentato al Festival di Rotterdam e che opta per una scelta estetica molto marcata per raccontare l’esperienza di alcuni richiedenti asilo in Italia.

Inoltre, sono stati invitati a Marsiglia i più recenti lavori di autori quali Pedro Costa (un corto), Wang Bing, Bas Devos, e il trailer Film annonce du film qui n’existera jamais “Drôles De Guerres” di Jean-Luc Godard, presentato all’ultimo festival di Cannes, verosimilmente le ultime immagini montate da un autore che ha incarnato l’essenza stessa del Cinema. Da segnalare anche Artistes en zone troublés, il nuovo capitolo di una ricerca sugli archivi audiovisivi e sulla memoria affettiva del militantismo LGBTQ condotta dal giovane Stéphane Gérard, con la collaborazione di Lionel Soukaz, storico videoattivista, con materiali già esposti alla Mostra Exposé·es conclusasi in maggio al Palais de Tokyo di Parigi.

© CultFrame 07/2023

SU WEB

Il sito del 34° FID

La presentazione del 34° FID su You Tube

 

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