Cry Macho ⋅ Eastwood e il respiro del cinema classico ⋅ 39° Torino Film Festival

Alla 39ma edizione del Festival di Torino la classica retrospettiva non c’é più. Ma la programmazione, però, ospita l’ultima pellicola di un autore, il novantunenne Clint Eastwood,  cosa che ci permette, attraverso una riflessione su ciò che è riuscito a costruire cinematograficamente questo “cowboy” solitario, di  parlare della sua opera omnia.

Cry Macho, anche se come dicono in molti ‘i macho non piangono’ (al massimo ballano), riporta Eastwood su un progetto di tanti anni fa. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di N. Richard Nash, scritto nel 1975. Clint avrebbe dovuto essere il protagonista di una versione cinematografica agli inizi degli anni ’80 ma rinunciò, come d’altronde fecero Roy Scheider, Burt Lancaster e Arnold Schwarzenegger. Michael “Mike” Milo, un anziano allevatore di cavalli ed ex star di rodeo, viene incaricato dal suo capo, e amico di lunga data, di riportare in Texas il figlio allontanandolo in questo modo dalla madre alcolizzata. Durante il loro viaggio, l’uomo trova la redenzione insegnando al ragazzo a fidarsi del prossimo.

Un tema estremamente eastwoodiano, dunque. Da Million Dollar Baby a Gran Torino e La recluta, il tema del rapporto mentore-allievo è uno dei più importanti per il regista di San Francisco. Così, il tema fordiano del “retour au pays” diventa fondamentale in questo Cry Macho, film che si manifesta come un road movie incentrato sul viaggio dei due protagonisti e che alla fine diviene per entrambi sia percorso iniziatico che  conferma di nuovi inizi e nuove possibilità, soprattutto per chi deve fare i conti col proprio passato e decidere come trascorrere il tempo che gli resta.

Tutto ciò diventa per il regista, ormai, più classico che il cinema americano abbia avuto dall’epoca di John Ford, occasione per dispiegare, come fece anche il grande “westerner”, una tavolozza di sentimenti e riflessioni politiche e sociali, il tutto attraverso piccoli gesti e piccole cose, elementi sorretti da una regia lineare e calma ma mai piatta. Anzi, una delle caratteristiche di questo autore è sempre stata, sin dal suo primo film Brivido nella notte del 1971 attraverso Gunny del 1986 e fino il meraviglioso Potere assoluto del 1997, la creazione, intorno a singole scene, di una suspense interna che permette allo spettatore di riflettere sulle situazioni senza soffrire hitchcockianamente con i personaggi. E solo per questa sua capacità, abbinata alla sua innata ambiguità, si dovrebbe far entrare Clint, ammesso che già non lo sia, nel pantheon dei grandi.

Cry Macho, come tutte le opere di questo regista, è un film avventuroso di riflesso, cioè in grado di caratterizzare un genere. Basti pensare  a quello che ha rappresentato per il western una pellicola come Gli spietati, oppure a ciò che è stato per il melodramma I ponti di Madison County (dove ha domato persino un’attrice come Meryl Streep) e per il poliziesco “familiare”, tanto caro oggi nelle nuove serie tv,  Un mondo perfetto.

Non sappiamo se Cry Macho sarà il testamento di Clint Eastwood, anzi speriamo di no, ma sicuramente è l’epitome di un cinema iniziato non tanto con Sergio Leone, ma sicuramente intorno a  quegli anni lì, un cinema che in questo 2021 compie cinquanta anni, portati benissimo.

© CultFrame 12/2021

TRAMA
Trovandosi in difficoltà economiche, per guadagnare soldi facili, Miko decide di accettare dal suo ex capo, l’incarico di riportare a casa in Texas, Rafa (, il giovane figlio dell’uomo, per proteggerlo dalla madre messicana schiava dell’alcool. Sulla strada del ritorno dal Messico verso il Texas, Miko e Rafa, si conoscono meglio e diventano amici. I due si troveranno ad affrontare avventure e pericoli inaspettati e il viaggio rappresenterà per il giovane motivo di crescita e conoscenza.

CREDITI
Titolo originale: Cry Macho / Regia: Clint Eastwood / Sceneggiatura: Nick Schenk e N. Richard Nash / Fotografia: Ben Davis / Montaggio: David e Joel Cox / Musica: Mark Mancina / Interpreti: Clint Eastwood, Eduardo Minett, Dwight Yoakam, Natalia Traven / Produzione: Clint Eastwood / Anno produzione: 2021 / Paese: Usa / Durata: 104 minuti

SUL WEB
Filmografia di Clint Eastwood
Torino Film Festival

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