Border – Creature di confine ⋅ Un film di Ali Abbasi

Bisogna definire precisamente l’Horror come il genere più longevo della storia del cinema. Quello con le maggiori declinazioni e le maggiori quantità di tematiche politiche e sociali contenute tra le sue pieghe. E proprio da queste ultime partiamo per presentarvi un film come lo svedese Border – Creature di confine, su sceneggiatura di John Ajvide Lindqvist, l’autore di Lasciami entrare, e per la regia del danese, ma di origine iraniana, Ali Abbasi.

Una donna, dall’aspetto inquietante, ancorché dotata di un fiuto eccezionale per i  sentimenti nascosti delle persone, lavora alla frontiera del suo paese per individuare chi sta portando oltre i confini materiali illegali. Quando si imbatte in un uomo di cui non riesce a interpretare il mondo recondito, nonché coinvolto in un misterioso caso di presunta pedofilia, si trova davanti a una realtà terrificante.

Come nel suo più famoso Lasciami entrare, ma speriamo che Border lo diventi altrettanto, John Ajvide Lindqvist fruga nell’orrore quotidiano. Lì ci sono i vampiri, qui certe leggende tutte nordiche. Così, mentre il regista Abbasi riesce a mantenere il difficile equilibrio tra riflessione sulle classi sociali e l’idea del diverso (analizzando soprattutto l’orrore che quest’ultimo provoca in coloro i quali hanno idee convenzionali), l’autore Lindqvist crea due “mostri” che, chi per un motivo chi per un altro, si sentono tali perché maltrattati oppure perché subiscono una solitudine forzata.

Ali Abbasi

Era dall’epoca di Freaks di Tod Browning che non si sentiva un urlo di ingiustizia sociale così selvaggio da far tremare persino il silenzio ieratico dei boschi nordici. Tina e Vore, i due protagonisti, si riconoscono, si annusano, si amano e si abbandonano, per poco, alla goduria della conoscenza, conoscenza della loro identità. Abbasi mescola tutte le carte, non teme di spostarsi su livelli anche ripugnanti e ci mette in condizione di riflettere sul ruolo della natura, sulla forza dell’istinto ma anche sul peso delle scelte di campo e sul destino delle “minoranze”. Tutti temi che per un genere così aperto come l’horror, perciò contemporaneo a ogni epoca, sono quasi d’obbligo.

In Border esistono due mondi: uno reale e uno fantastico; e questi mondi si sovrappongano. In entrambi è presente una tensione tra i problemi della vita di tutti i giorni (come l’emarginazione, il bullismo, la noia o la mancanza di amore in cui ognuno può identificarsi) e la dimensione fiabesca. E ciò lascia spesso lo spettatore senza risposte. È forse questo il maggior merito del film di Abbasi. Nessuna risposta. Tina e Vore sono le due facce della stessa medaglia, ognuno si prende i suoi rischi e anche se le radici sono identiche il loro futuro non lo sarà. E la cosa finalmente straordinaria è che una volta tanto il loro destino dipende dalle loro scelte.

Nomination agli Oscar per il miglior trucco, Premio a Cannes nella sezione Un certain regard e 4 nomination agli EFA. Scusate se è poco per un “horror”.

© CultFrame 04/2019

TRAMA
Tina ha un fisico massiccio e un naso eccezionale per fiutare le emozioni degli altri. Impiegata alla dogana è infallibile con sostanze e sentimenti illeciti. Viaggiatore dopo viaggiatore, avverte la loro paura, la vergogna, la colpa. Tina sente tutto e non si  sbaglia mai. Almeno fino al giorno in cui Vore non attraversa la frontiera e sposta i confini della sua conoscenza più in là. Vore sfugge al suo fiuto ed esercita su di lei un potere di attrazione che non riesce a comprendere.


CREDITI

Titolo: Border – Creature di confine / Titolo originale: Gräns / Regia: Ali Abbasi / Sceneggiatura: John Ajvide Lindqvist e Ali Abbasi / Montaggio: Olivia Neergaard-Holm / Fotografia: Nadim Carlsen / Scenografia: Frida Hoas / Musica: Christoffer Berg, Martin Dirkov / Interpreti: Eva Melander, Eero Milonoff, Jorgen Thorsson, Anne Petrén e Henrik Johansson / Produzione: Nina Bisgaard / Distribuzione: Wanted / Paese: Svezia, Danimarca / Durata: 108 minuti

SUL WEB
Filmografia di Ali Abbasi
Wanted

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