Lasciami entrare. Un film di Tomas Alfredson

tomas_alfredson-lasciami_entrareTomas Alfredson è il Bergman dell’orrore, il Van Sant “emo”. I cinéphiles si rilassino pure: li stiamo soltanto provocando. Ma fino ad un certo punto. Tra i molti meriti di Lasciami Entrare vi è anche la distruzione di un ferreo tabù che ha sempre negato lo status di “bel film” alle pellicole horror. Ebbene, la prima opera distribuita in Italia del regista svedese è straordinaria, a prescindere dell’etichetta di genere. Innanzitutto sotto l’aspetto visivo, cui la raffinatissima sinergia tra regista e direttore della fotografia ha donato atmosfere rarefatte ed incombenti, raggelate nell’algida ineluttabilità di fotografi nordici come Morten Andersen ed Anders Petersen. Inquadrature schiacciate, primi piani strettissimi resi claustrofobici dalla mancanza di profondità di campo, improvvise sfocature, artifici messi in scena da Alfredson con rigore assoluto, con un’asciuttezza espressiva esemplare. L’iperrealismo della messa in scena anni ’80, di maniacale accuratezza, rende al meglio il pesante clima della guerra fredda, un gelo che pervade gli austeri palazzoni in stile socioalismo reale dei sobborghi di Stoccolma. In questo biancore abbacinante irrompe il “diverso”, il mostro, un’inquietante ragazzina dagli ambrati tratti gitani in un universo biondo cenere.

La storia è poco più di questo, perfettamente sceneggiata in chiave minimalista dall’autore del romanzo, e lontana anni luce dagli emo-teen carucci di Twilight, o dai vampiri fetish-glam di Underworld: a Stoccolma fa un freddo cane ed il naso gocciola, di conseguenza un dodicenne svedese spesso finisce per leccarsi il moccio. Oppure può succedere che strappi teste, arti, laceri giugulari, ma che di tutto ciò si veda pochissimo, che accada tutto fuori campo, in una bolla di suoni attutiti, come nelle suggestive sequenze della piscina. Alfredson mostra poco, ligio all’aurea regola hitchkokiana, ma riesce comunque ad insinuare l’orrore in inquadrature all’apparenza banali, nel quotidiano: non si salta sulla sedia, ma penetra sottopelle. La laconica storia d’amore adolescenziale, assolutamente scevra dalle usuali melensaggini, nasconde ulteriori temi narrativi, come quello dell’eterna giovinezza, appena accennato nella ciclica figura dell’ex fidanzatino invecchiato ormai addetto alla cambusa. Realismo e vampiri, un connubio all’apparenza impossibile, ma che l’autore realizza con intelligenza e rigore, demolendo in poco meno di due ore l’immagine stereotipata del vampiro dandy, strafigo/a, sexy e romantico. La vita di un vampiro è triste, irta di difficoltà e di pratiche sgradevoli necessarie alla sopravvivenza, ma la cosa peggiore è la solitudine, acuita dalla consapevolezza del vano trascorrere del tempo. Questi sono i vampiri di Alfredson, ospiti oscuri che ruggiscono da viscere di ghiaccio.

TRAMA
Nella Svezia del 1982 si avverte ancora la presenza del vicino gigante sovietico. A Blackeberg, un quartiere degradato della periferia di Stoccolma, tra perdenti con problemi di alcol, solitudine, disoccupazione, vive Oskar, un dodicenne vessato e picchiato dai giovani bulletti della sua scuola. A dargli la forza per contrastare le cattiverie e i soprusi sarà l’amore per una sua nuova vicina di casa, Eli, una bambina misteriosa che emana uno strano odore, esce solo di notte, è molto pallida ed entra nelle stanze solo se invitata. Eli ha anche un’altra strana abitudine: non mangia del normale cibo ma si alimenta succhiando il sangue degli altri esseri umani. Ben presto tra Oskar ed Eli nascerà un sentimento ben più forte dell’amicizia, ma il ragazzo riuscirà ad accettare le ‘mortali’ abitudini del suo amore?

 

CREDITI
Film: Lasciami entrare / Regia: Tomas Alfredson / Sceneggiatura: John Ajvide Lindqvist dal proprio omonimo romanzo / Montaggio: Dino Jonsäter, Tomas Alfredson / Fotografia: Hoyte Van Hoytema / Scenografia: Eva Norén / Musica: Johan Söderqvist / Interpreti: Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist, Peter Carlberg / Produzione: EFTI / Distribuzione: Bolero Film / Paese: Svezia, 2008 / 114 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Lasciami entrare (Let The Right One In)
Sito italiano del film Lasciami entrare
Filmografia di Tomas Alfredson

 

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