38° e 39° Bergamo Film Meeting (24 aprile-2 maggio 2021)

Volker Schlondorff

Il Bergamo Film Meeting torna finalmente con una 39° edizione particolarmente ricca di proposte cinematografiche: la 38° era prevista dal 7 al 15 marzo 2020, per essere in un primo tempo rinviata a maggio e infine annullata… La manifestazione di quest’anno, che arriva a pochi giorni dall’annunciata riapertura delle sale ma è stata predisposta per svolgersi online, tiene dunque conto di quella saltata tanto nella sua numerazione quanto per una parte del programma pronto a partire nel marzo scorso e che viene recuperato ora.

Brucia. Ancora

Anche la serata inaugurale del 23 aprile, trasmessa gratuitamente sui canali social di BFM dalle ore 21.00 e disponibile poi all’indirizzo sul sito del Bergamo Film Meeting, vuole trasmettere l’idea di una rinascita: Brucia. Ancora è infatti il titolo della performance di sonorizzazione de Il fuoco (1915) di Giovanni Pastrone firmata da Paolo Fresu, Elio Biffi, Paolo Spaccamonti e Gerardo Chimini. Le sezioni principali del BFM 2021 saranno quindi fruibili su MYmovies.it dal 24 aprile al 2 maggio, con varie modalità di abbonamento, mentre la piattaforma Mubi.com ospiterà un omaggio ad Agnès Varda e tramite quella della Cineteca di Milano  le scuole potranno assistere alle proiezioni loro riservate, il Kino Club del festival.

È rivolta come sempre alle nuove leve del cinema europeo la competizione della Mostra Concorso, che presenta sette lungometraggi inediti in Italia in gara per i premi del pubblico e della giuria presieduta da Martha Otte (programmer del Tromsø International Film Festival) e composta da Dominique Cabrera (regista) e Luciano Barisone (giornalista e critico cinematografico). Tra i film, si possono segnalare Adventures of a Mathematician di Thor Klein, tratto dall’autobiografia Le avventure di un matematico di Stanislaw Ulam, scienziato polacco sfuggito al nazismo e impegnato negli Stati Uniti alla creazione della bomba atomica prima e dei primi computer poi; il suggestivo dramma psicologico d’ambientazione lacustre Spirál della regista rumeno-ungherese Cecília Felméri; o Ghost Tropic del belga Bas Devos in cui Khadija si addormenta sull’ultima corsa del metro e si ritrova in una parte della città a lei sconosciuta.

Parallela alla precedente, la sezione Visti da Vicino propone una quindicina di documentari, che esplorano il lavoro dei marittimi nella logistica contemporanea (They thought they saw a ghost di Paolo Patelli, Giulio Squillacciotti e Giuditta Vendrame), la crisi dell’industria (Après l’usine di Maxime Coton), la produzione poetica di un pastore francese scomparso nel 1963 e vergata sulle pietre degli ovili (Albert, Berger di Philippe Van Cutsem), il mondo della musica elettronica (The sound is innocent di Johana Ožvold) o relazioni sentimentali e famigliari complesse (da Amor fati di Cláudia Varejão ad Alt det jeg er di Tone Grøttjord-Glenne, su di una ragazza che ha subito abusi dal patrigno, a My father, the spy di Gints Grūbe, Jaak Kilmi).

La consueta sezione del Festival riservata al cinema d’animazione autoriale consiste quest’anno in una personale completa (quattordici titoli realizzati a passo uno) dell’animatrice polacca Izabela Plucińska. Ben noti ai cinefili sono poi i protagonisti delle personali offerte nella sezione Europe, Now!, la francese Mia Hansen-Løve e il portoghese João Nicolau, così come Agnès Varda, scomparsa nel marzo 2019 e di cui sono stati selezionati cinque film visibili su Mubi, e i dedicatari delle retrospettive, con il recupero di parte di quelle già annunciate per l’edizione mancata del 2020, a cui se ne aggiunge una nuova: dalle prime vengono riproposti cinque lungometraggi recentemente restaurati che la cineasta ungherese Márta Mészáros ha realizzato tra il 1969 e il 1977 e sei titoli di Jerzy Skolimowski, dall’esordio Rysopis. Segni particolari nessuno (1964) agli ultimi Essential Killing (2010) e 11 Minutes (2015); la seconda è consacrata invece a Volker Schlöndorff, classe 1939, autore di opere memorabili quali I turbamenti del giovane Törless (1966) o Il tamburo di latta (1979) che vinse Palma d’Oro e Oscar, ma la cui intera filmografia è forse troppo poco nota al pubblico italiano contemporaneo, che pure negli ultimi anni ha visto uscire in sala i film resistenziali  La mer à l’aube (2011) e Diplomacy (2014).

Jerzy Skolimowski

Compagno di liceo in Francia dell’appena scomparso Bertrand Tavernier, autore di successi al di qua e al di là dell’Oceano, come Morte di un commesso viaggiatore (1986) con Dustin Hoffman e John Malkovich, e della fluviale video-intervista a Billy Wilder co-diretta con Gisella Geischow Billy, ma come hai fatto? (1992), Schlöndorff merita di essere riscoperto anche per il suo cinema più libero e politico, dal ritratto del poeta anarchico Baal (1970) interpretato da Rainer Werner Fassbinder e Margarethe von Trotta, al film collettivo Germania in autunno (1978).

Chi vorrà seguire incontri e conversazioni con alcune delle personalità oggetto di questi omaggi potrà farlo sui canali YouTube e Facebook del BFM secondo il calendario seguente: Plucińska terrà una masterclass domenica 25 aprile alle ore 15 e un altro incontro con il pubblico è previsto per il 30 aprile alle ore 21; con Hansen-Løve e Nicolau gli appuntamenti sono il 28 e il 29 aprile, sempre alle 21; per ascoltare Schlöndorff ci si potrà invece collegare il 1° maggio mattino (nei comunicati si alternano l’orario delle 10 e quello delle 11).

Considerato che il 2023 sarà l’anno di Bergamo e Brescia capitali italiane della cultura, non ci si può che auspicare che una regione tanto ferita dalla pandemia torni presto a riaprirsi al mondo grazie soprattutto a politiche culturali sostenibili, eque e inclusive a cui l’Associazione Bergamo Film Meeting saprà senz’altro dare il suo contributo.

© CultFrame 04/2021

INFORMAZIONI
39° Bergamo Film Meeting / Direttore artistico: Angelo Signorelli
Dal 24 aprile al 2 maggio 2021
Proiezioni: MyMovies, Mubi, Cineteca di Milano online

SUL WEB
Bergamo Film Meeting

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