30° Torino Gay & Lesbian Film Festival

Torino Gay&Lesbian Film FestivalSono passati trent’anni dalla prima edizione del festival che esordì con il nome di “Da Sodoma a Hollywood” e che ormai si chiama Torino Gay & Lesbian Film Festival. È tempo di bilanci e di (per quanto possibile) slanci verso il futuro per una rassegna in cui passione cinematografica e tensione etica si coniugano con l’obiettivo di offrire agli spettatori tanto il piacere della visione e della condivisione di film “a tematica” quanto un ritratto delle esperienze omosessuali nel mondo di oggi.

Si comincia mercoledì 29 aprile 2015 con l’anteprima italiana di 54: The director’s cut di Mark Christopher, versione rimontata, integrata e sostanzialmente diversa rispetto a quella che la Miramax fece distribuire nel 1998, di un affresco luccicante e pansessuale degli anni della disco music a New York. Abbandonati i focus tematici degli scorsi anni, questa volta il TGLFF lascia agli spettatori l’onere di orientarsi tra i vari filoni più ricorrenti (racconti di formazione, transessualità e transgenderismo, questioni di famiglia, di lavoro sessuale, problemi di omofobia, l’immigrazione, l’anzianità, l’AIDS…) e si articola in tre sezioni competitive (premio “Ottavio Mai” e premio Queer per i lunghi, e concorso corti), una retrospettiva, un omaggio e numerosi eventi “extra” tra cui molte anteprime internazionali.

La retrospettiva ricorda l’israeliano Amos Guttman, scomparso nel 1993, di cui si vedranno il controverso esordio Nagu’a (1982), Bar 51 (1985) e l’ultimo lavoro Hessed Mufla (1992) che vinse a Torino con la storia d’amore tra un adolescente e un trentenne sieropositivo. Inoltre, domenica 3 maggio sono in programma in Sala 3 il cortometraggio The Garden di Winter Hod e il lavoro collettivo Guttman x 5 dedicati al regista di Tel Aviv nato in Transilvania. L’omaggio vedrà invece protagonista il videomaker Max Croci le cui muse (Ambra Angiolini, Alessandra Faiella, Luciana Littizzetto, Justine Mattera, Carla Signoris) saranno presenti in sala nel pomeriggio di sabato 2 maggio alle 18 al Massimo 1. Il cinema italiano sarà in programma attraverso una sotto sezione-extra denominata “km0” in cui si vedrà il documentario Palermo Pride dei Manetti Bros girato al pride nazionale svoltosi nel capoluogo siciliano nel 2013. Nella mattinata del 2 maggio, poi, il pubblico potrà assistere gratuitamente alla proiezione di Non so perché ti odio, film-denuncia firmato da Filippo Soldi sugli attori e le vittime dell’omofobia nel nostro paese.

Nell’anno in cui la città sabauda è impegnata in uno scambio culturale con Berlino, al festival si vedrà la versione restaurata di un film-culto come Anders als die Andern, pietra miliare nella storia del cinema gay, girato dal tedesco Richard Oswald nel 1919, prodotto dal sessuologo Magnus Hirschfeld e interpretato da Conrad Veidt.

Tra le anteprime segnaliamo l’ultimo lavoro di Larry Clark, The Smell of us; Boulevard di Dito Montiel che vede protagonista Robin Williams nell’ultimo ruolo da lui interpretato prima del suicidio e Never del giovanissimo Brett Allen Smith in cui recita la figlia dell’attore scomparso, Zelda Williams, affiancata da Zachary Booth (Keep the lights on, Mr. Beaver). Dopo la presentazione a Cannes nella sezione “Un certain regard”, vedremo al festival anche il sudcoreano Dohee-ya, complicata storia di tenerezze, scandali e menzogne che coinvolge un’ufficiale di polizia che da Seul viene trasferita in un villaggio, una giovanissima vittima di violenze e la fidanzata della donna. Attraverso la Francia ci arrivano anche L’art de la fugue di Brice Cauvin con Agnès Jaoui, Benjamin Biolay, Nicolas Bedos e One Deep Breath del sudafricano Antony Hickling in cui ritroveremo dopo tanti anni l’attore di Niente baci sulla bocca di Téchiné, Manuel Blanc, nel ruolo di un quarantenne tormentato dalla perdita del suo amante suicida.

Sul fronte dei documentari, sono in programma gli americani Tab Hunter Confidential sull’attore e cantante Hunter, che ebbe una relazione con Anthony Perkins e oggi a 84 anni rivela il proprio itinerario di fronte alla macchina da presa di Jeffrey Schwarz (Vito, I am Divine); Seed Money: The Chuck Holmes Story di Michael Stabile in cui è protagonista la San Francisco del porno gay anni Settanta e i suoi divi raccontati da alcuni testimoni illustri (Jeff Strykes e John Waters); e The Material Boy, mockumentary prodotto dalla Francia, di e con Luizo Vega, folle artista performativo argentino che si fa passare per il figlio segreto di Madonna e che nel film racconta come in un gioco di specchi lo spaesante intreccio tra verità e menzogna che lega la sua vita a quella della sua beniamina. Il mondo dello spettacolo più flamboyant è inoltre al centro del belga-tedesco Gardenia che porta al cinema un musical con protagonista un gruppo di drag queen e persone transgender sessantenni e oltre.

Il festival chiude lunedì 4 maggio con una serata finale affidata da una parte a Six Dance Lessons in Six Weeks di Arthur Allan Seiddelman, con Gena Rowlands impegnata nel suo ultimo ruolo al fianco di Cheyenne Jackson e Julian Sands, e dall’altra a Appropriate Behaviour di Desidree Akhavan, presentato al Sundance lo scorso anno e incentrato sulla storia ironica e sgangherata di una bisessuale di origine persiana a Brooklyn.

© CultFrame – Punto di Svista 04/2015

INFORMAZIONI
30° Torino Gay & Lesbian Film Festival
Dal 20 aprile al 4 maggio 2015
Proiezioni: Multisala Cinema Massimo / Via Verdi 18, Torino / Telefono: 011.8138 574
Biglietto: serata apertura 10 euro / giornaliero: 7,00 euro / Ridotto: 5,00 euro

SUL WEB
TGLFF – Torino Gay & Lesbian Film Festival. Il programma completo e tutte le informazioni sul festival

 

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