L’altro Festival. 29° TGLFF – Torino Gay&Lesbian Film Festival

Frame da Hoje eu quero voltar sozinho (The Way He Looks) del brasiliano Daniel Ribeiro (in concorso)
Frame da Hoje eu quero voltar sozinho (The Way He Looks) del brasiliano Daniel Ribeiro (in concorso)
Frame da Hoje eu quero voltar sozinho (The Way He Looks) del brasiliano Daniel Ribeiro (in concorso)

La nuova edizione dello storico Festival torinese già noto come “Da Sodoma a Hollywood” e ora ribattezzato “L’altro Festival” verrà inaugurata la sera del 30 aprile 2014 dalla madrina Ambra Angiolini, dall’attore Carlo Gabardini e, come sempre, da un’ospite musicale (quest’anno Orietta Berti) che introdurranno la proiezione del primo film del concorso lungometraggi, Azul y no tan rosa del venezuelano Miguel Ferrari.

Nonostante la difficoltà generale di trovare sponsor pubblici e privati, l’appuntamento diretto da Giovanni Minerba si avvia con slancio al trentennale che cadrà il prossimo anno rinnovando la sua immagine con un logo composto da una classica “pizza” cinematografica accompagnata da un papillon e presentando un programma ricco di eventi e di anteprime.

Le sezioni principali del concorso sono tre, lungometraggi, cortometraggi e documentari, affiancate da cinque Focus e cinque Open Eyes dedicati all’approfondimento di tematiche importanti. Tra i lunghi è presente una nutrita selezione di opere passate per l’ultima Berlinale, fra cui Test dell’americano Chris Mason Johnson, storia di un ballerino nella San Francisco degli anni Ottanta e dell’arrivo dell’AIDS, e due dei premiati con i Teddy Award che vengono assegnati ogni anno a Berlino ai migliori film a tematiche omosessuali: Der Kreis (The Circle) dello svizzero Stefan Haupt e Hoje eu quero voltar sozinho (The Way He Looks) del brasiliano Daniel Ribeiro, che dovrebbe avere trovato una distribuzione italiana interessata a portarlo nelle nostre sale. Si tratta di una romantica e brillante storia di formazione sulle note dei Belle and Sebastian che vede protagonisti Leo, adolescente intraprendente e non vedente, la sua amica del cuore Giovana e Gabriel, un nuovo compagno di scuola appena giunto in città. Sempre tra i lunghi in concorso segnaliamo anche il nuovo lavoro di Stacie Passon, regista di Go Fish (1994), che con Concussion racconta la crisi di mezz’età di una donna che, annoiata e incompresa dalla moglie, decide di cambiare radicalmente vita.

Nel concorso documentari, invece, si vedrà a Torino un altro film passato da Berlino: The Dog degli americani Allison Berg e Frank Keraudren, che ha per protagonista John Wojtowicz, lo stravagante ispiratore di Quel pomeriggio di un giorno da cani di Sidney Lumet. Tra le pellicole di autori già noti ai cinefili si segnala l’ultima fatica del canadese Xavier Dolan, Tom à la ferme, in concorso all’ultima Mostra di Venezia, e Nordzee Texas di Bavo Defurne, vincitore del premio Alice nella città al Festival di Roma 2011, entrambi proiettati nell’Open Eyes “Festival Rewind: ritorno al futuro” che raccoglie alcuni importanti film recenti a tematica omosessuale.

Come questo, anche gli altri quattro “Open Eyes” sono approfondimenti di natura più strettamente cinematografica e comprendono: “Forever Young”, sezione giunta alla sua terza edizione, che esplora in maniera trasversale e fluida il cinema giovane e sui giovani in cui si vedrà, per esempio, Ye (The Night), opera prima del ventunenne cinese Zhou Hao. Il film racconta la storia di Tuberose, ragazzo che vende il proprio corpo in un vicolo della metropoli Chongqing, coinvolto in una relazione a tre con la prostituta Narciso e un cliente di nome Rose. “Lez Drama!” è invece lo spazio dedicato all’universo femminile, che comprende anche Les Adieux à la reine di Benoît Jacquot con Léa Seydoux e Diane Krueger; “Leesong Hee-il, notti e nevi a Seul” rende omaggio all’interessante autore sudcoreano; “L’altra animazione” propone una lettura dei temi GLBT attraverso il cinema d’animazione con alcuni titoli scelti da Massimo Fenati.

Frame da Bananot (Cupcakes) dell’israeliano Eytan Fox (film di chiusura festival)
Frame da Bananot (Cupcakes) dell’israeliano Eytan Fox (film di chiusura festival)

Cinque sono anche i Focus centrati su temi d’attualità: “Famiglia 2.0” è dedicato alle “nuove famiglie”, al rapporto tra genitori e figli e all’omogenitorialità. Avrà come ospite Marco Simon Puccioni, il quale, con il compagno e i figli, presenterà il cortometraggio d’animazione La favola dei due marinai e il documentario Prima di tutto, nel quale racconta la sua personale esperienza di procreazione realizzata grazie a due donatrici, l’una di ovuli, l’altra di utero. “Dalla Russia con Amore”, sezione realizzata grazie al contributo di Francesco Pellegatta, indaga sulle restrizioni dei diritti civili imposte da Putin e dai suoi predecessori attraverso lavori provenienti da Ucraina, Finlandia e un omaggio a Sergei Parajanov di cui sarà proiettato Sayat Nova – Il colore del melograno (1968).
Nella giornata del 1° maggio, Vladimir Luxuria aprirà il Focus e presenterà, successivamente, il suo ultimo libro L’Italia Migliore. “Pensare Positivo” offre invece uno sguardo diverso e “quotidiano” su un tema sempre attuale come la convivenza con il virus dell’Hiv; durante  la serata “Bullismo, al centro del bersaglio” dedicata al tema delle discriminazioni omofobe tra i giovani sarà proiettato il recente Night Flight di Leesong Hee-il e infine il focus “Chilometro Zero” offrirà una carrellata sul cinema italiano a tematica GLBT nell’ambito della quale si vedrà il cortometraggio Gli Uraniani di Gianni Gatti, con Pippo Delbono e Sandra Ceccarelli, che saranno presenti in sala. Il “Premio Dorian Gray” alla carriera sarà assegnato quest’anno a Emma Dante, drammaturga, regista e attrice di teatro e di cinema.

Inoltre, quest’anno il TGLFF ricorda tre grandi artisti che non ci sono più: Derek Jarman, a vent’anni della scomparsa, con la proiezione di Caravaggio, in versione restaurata; l’attore Philip Seymour Hoffman con Flawless di Joel Schumacher; e Lou Reed con Lou Reed’s Berlin, diretto da Julian Schnabel, entrambi scomparsi di recente.

La serata di chiusura dell’edizione 2014 (6 maggio) avrà come ospite musicale Levante e come film conclusivo della rassegna Bananot (Cupcakes) dell’israeliano Eytan Fox, una commedia musicale che racconta le vicende di una band che partecipa all’Eurovision Song Contest di Parigi con una canzone scritta per il film da Scott Hoffman degli Scissor Sisters.

A margine degli eventi cinematografici, il consueto programma di incontri letterari “A qualcuno piace libro”, vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Vladimir Luxuria, Alessandro Fullin, Alessandro Golinelli, Walter Siti e un pomeriggio, quello di martedì 6 maggio, dedicato a Audre Lorde, scrittrice afro-americana (1934- 1992), su cui qualche anno fa Dagmar Schultz realizzò il bellissimo documentario Audre Lorde – The Berlin Years proiettato al festival, e di cui l’editrice Il Dito e La Luna ha da poco tradotto e pubblicato una raccolta di saggi politici tratti da “The Cancer Journals”, “Sister Outsider” e “A Burst of Light” intitolata Sorella OutsiderAudre Lorde a cura di Margherita Giacobino e Marta Gianello Guidi.

© CultFrame – Punto di Svista 04/2014

INFORMAZIONI
L’altro Festival. 29° Torino TGLFF Film Festival
Dal 30 aprile al 6 maggio 2014
Proiezioni: Multisala Cinema Massimo / Via Verdi 18, Torino / Telefono: 011.8138 574
Biglietto serate di apertura e di chiusura: € 10,00 / Biglietto intero: € 7,00 / Ridotto: € 5,00 e € 5,00 / Ridotto: € 3,00 / Abbonamento ordinario per tutta la manifestazione (a esclusione della serata di apertura): Intero € 80,00 / Ridotto € 60,00 / Abbonamento sostenitore: € 150,00 / Riduzioni: AIACE, maggiori di 65 anni

SUL WEB
Gay & Lesbian Torino Film Festival – Il sito

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