Il gioiellino ⋅ Un film di Andrea Molaioli

Andrea Molaioli

Il gioiellino di Andrea Molaioli è un bel film? Non lo sappiamo. Anzi non lo crediamo. Ma è sicuramente un film utile perché riporta alla nostra attenzione un tipo di cinema che ormai non si fa più. Un cinema come quello di Elio Petri oppure di Francesco Rosi prima maniera. Un cinema d’impegno sociale che ci propone riflessioni sul nostro mondo senza mai diventare didascalico.

Il regista Andrea Molaioli ci aveva colpito con La ragazza del lago, il suo lavoro precedente.  Il gioiellino è la conferma delle sue buone capacità di approfondire e analizzare vizi e virtù del nostro paese anche se manca quella piccola genialità della sua pellicola d’esordio.

La Leda è una delle maggiori aziende agro-alimentari del Paese: ramificata nei cinque continenti, quotata in Borsa, in continua espansione verso nuovi mercati e nuovi settori. Quello che si dice un gioiellino, appunto. Ma ovviamente le cose non sono come sembrano. Ispirato alle vicende dello scandalo Parmalat, Il gioiellino ci porta in Piemonte, dove si torna a guardare la provincia come immagine di una società fuorviata e sofferente. Se La ragazza del lago avviava un’indagine introspettiva a partire da un corpo senza vita annegato e poi lasciato sulla riva, Il gioiellino condensa il suo sguardo su un corpo agonizzante e votato al fallimento. Un corpo senza vita e senz’anima. Così, le problematiche sociali ed economiche e tutto ciò che è dietro alla “crisi globale” che ci attanaglia da diversi anni diventano il fulcro di una vicenda tutta italiana e un’indagine civile sulle atrocità economiche e sociali dell’Italia contemporanea.

Ma l’eccessiva freddezza dello sguardo e il distacco che impone il regista al suo lavoro impedisce allo spettatore di simpatizzare con i personaggi e soprattutto non aggiunge nulla a una vicenda ampiamente riconoscibile poiché è privata di una sua sostanziale, e necessaria, ambiguità. E il glaciale Servillo giganteggia anche se si trova al limite dell’interpretazione di maniera. Fattore, quest’ultimo, che uccide il realismo (che in questa occasione sarebbe stato fondamentale) preferendogli un verboso formalismo.

© CultFrame 03/2011


TRAMA

La storia raccontata nel film è ispirata ai crac finanziari che si sono verificati in Italia negli ultimi anni. La trama scava letteralmente nel terreno della finanza, nei debiti e nelle fughe verso i paradisi fiscali. La vicenda è ambientata in Piemonte e racconta la storia di una corporation di successo che affoga nei debiti a causa della malagestione. La conseguenza di ciò sarà la bancarotta.

CREDITI
Titolo: Il gioiellino / Regia: Andrea Molaioli / Sceneggiatura: Andrea Molaioli, Ludovica Rampoldi, Gabriele Romagnoli / Fotografia: Luca Bigazzi / Montaggio: Giogiò Franchini / Musica: Teo Tehardo / Interpreti principali: Toni Servillo, Remo Girone, Sarah Felberbaum, Renato Carpentieri / Produzione: Indigo Film, Rai Cinema, BIM / Distribuzione: BIM / Paese: Francia, Italia, 2011 / Durata: 110 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Il gioiellino di Andrea Molaioli
Filmografia di Andrea Molaioli
BIM

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