The Fighter. Un film di David O. Russell

david_o_russell-the_fighterSono pochi i film che trattano lo sport e si possono considerare ben riusciti e i migliori sono quelli che parlano di boxe. Forse perché nel pugilato, più che in altre discipline, le storie tendono quasi naturalmente a travalicare il ring, proprio come succede anche in questo caso. Lo si intuisce già dal titolo. The Fighter non racconta soltanto la storia vera di un pugile come Micky Ward, ma di un combattente capace di farsi strada con determinazione e tenacia dentro e fuori dalle sedici corde. Sul ring dal 1985 al 2003 “Irish Thunder” (classe 1965) ha sostenuto 51 incontri con 38 vittorie (di cui 27 per KO) e 13 sconfitte; due suoi combattimenti sono stati riconosciuti come “The Fight of The Year” e nel 2000 si è aggiudicato il titolo di campione mondiale WBU dei pesi leggeri. Tutto ciò senza mai lamentarsi od offendere un avversario o protestare contro un verdetto contrario, un atteggiamento che gli è valso nel 2010 il premio James A. Farley Award dedicato all’Onestà e Integrità nella Boxe. E anche fuori dal ring Ward si è dimostrato altrettanto coraggioso e generoso, riuscendo ad affrancarsi dal peso di una famiglia disfunzionale, ma imparando anche a salvare in essa ciò che nonostante tutto rappresenta un valore.

Il film racconta questa parabola di vita con un forte approccio verista, come si può constatare dalla scelta della fotografia, dall’uso frequente della camera a spalla, dall’inserimento di sequenze  “simil-diretta televisiva”, dalla messa in scena di incontri pugilistici così realistici da meritare l’entusiasmo da parte del prestigioso settimanale Sport Illustrated che gli ha dedicato una copertina e che lo ha eletto come il più bel film del nuovo millennio non solo sulla boxe ma sullo sport in generale. Per questi motivi The Fighter è un lungometraggio  tradizionale, in cui il regista David O. Russell rompe con l’ironia selvaggia e irriverente che lo aveva contraddistinto in alcuni lavori precedenti.
D’altra parte però si tratta di un lavoro su commissione, fortemente voluto da Mark Wahlberg il quale, oltre a recitare, compare anche nelle vesti di produttore. E per realizzarlo ha dovuto superare numerose difficoltà. Infatti, prima di rivolgersi a Russell, Wahlberg aveva contattato Martin Scorsese e Darren Aronofsky e, prima di trovare la disponibilità dell’amico Christian Bale per il ruolo del fratellastro Dicky, aveva chiesto a Matt Damon e a Brad Pitt. Eppure Wahlberg non ha mai mollato, forse perché si immedesimava molto in quella storia che riecheggiava in qualche modo la sua adolescenza tumultuosa e problematica fra gang giovanili e prigione. Così, per cinque anni ha continuato ad allenarsi due ore al giorno, confidando nel fatto che prima o poi avrebbe sentito il primo ciak. Nel frattempo si è tenuto in stretta relazione con il vero Micky, cercando di carpirne i modi, i movimenti, l’abbigliamento e soprattutto lo stile pugilistico con una credibilità e un rispetto in grado di far emozionare il campione.

L’entusiasmo di Mark Wahlberg ha contagiato tutto il cast. Infatti The Fighter è anche un film di attori, ognuno dei quali ha saputo interpretare al meglio la propria parte, nonostante tutti abbiano guadagnato pochissimo (il budget è stato da B movie: 11 milioni di dollari per 33 giorni di riprese). E il regista, intuendolo, si è rivelato bravo nel dirigerli lasciandoli esprimere e soffermandosi spesso sui primi piani. Bale ha offerto una delle interpretazioni più cariche di umanità della sua carriera e non per i chili persi o per la perdita dei capelli o per i rischi salutari a cui si è esposto, ma per la veridicità con cui è riuscito a trasmettere il disperato bisogno del suo personaggio di dare un senso a un fallimento personale.
Uno dei passaggi salienti del film è proprio quando Dicky, per motivare il fratello e fargli vincere il titolo mondiale, ammette di aver avuto il suo momento e di averlo bruciato, quindi chiede al fratello di non commettere lo stesso errore. Il discorso conta, perché Micky esegue la combinazione fatale: testa corpo testa corpo KO. Il senso è racchiuso in buona parte lì, nel rapporto fra i due fratelli che non a caso appaiono all’inizio seduti su un divano mentre parlano alla telecamera di un giornalista e di nuovo alla fine, ma questa volta si pongono in un modo completamente diverso. Hanno imparato che non bisogna mai arrendersi nella boxe come nella vita. Per questo The Fighter, che forse non sarà annoverato fra i capolavori, è un’opera solida che merita di essere vista.

© CultFrame 03/2011


TRAMA

Il film racconta la storia vera del pugile professionista Micky Ward. Da perdente arriva nel 2000 a conquistare il titolo di campione mondiale WBU dei pesi leggeri. Per farlo Ward deve non soltanto confrontarsi con i problemi legati al ring (come il mantenimento di un buon allenamento, la messa in pratica di mirate strategie di combattimento e la scelta oculata degli incontri), ma anche da un ambiente affettivo disfunzionale costituito dal fratellastro Richard “Dickie”, da una madre che riveste il ruolo di una manager senza scrupoli, da un padre insignificante e da uno stuolo di sorelle invidiose.  Alla fine, in modo particolare grazie al sostegno della sua fidanzata e al ravvedimento del fratellastro, riesce a vincere il titolo facendo convergere per una volta gli sforzi di tutti verso quell’unico comune obiettivo.


CREDITI

Titolo: The Fighter / Regia: David O. Russell / Sceneggiatura: Eric Johson, Keith Dorrington, David O. Russell, Scott Silver, Paul Tamasy / Fotografia: Hoyte van Hoytema / Montaggio: Pamela Martin / Musiche: Michael Brook / Interpreti principali: Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams, Melissa Leo, Jack McGee / Costumi: Mark Bridges / Produzione: Mandeville Films, Relativity Media / Distribuzione: Eagle Pictures / Paese: USA, 2010 / Genere: Biografico, Drammatico / Durata: 115 minuti

LINK
Sito ufficiale del film The Fighter di David O. Russell
Sito italiano del film The Fighter di David O. Russell
Filmografia di David O. Russell
Eagle Pictures

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