La Passione ⋅ Un film di Carlo Mazzacurati

Il “blocco” creativo del regista, la divetta capricciosa e insolente, un pessimo attore troppo compreso nel ruolo, il ladro redento dalle velleità artistiche, la giovane innamorata e triste… nel calderone di La Passione non manca proprio nulla e Mazzacurati mescola, con scombinata allegria, variegati ingredienti che mal si legano tra loro per sfornare un’indigesta pietanza.  La commedia – o almeno il tentativo di realizzarne una – si risolve in un guazzabuglio di situazioni che hanno la pretesa di risultare esilaranti giungendo al modesto risultato di strappare, talvolta, un semplice sorriso.  Silvio Orlando, ancora una volta nel ruolo dell’eterno perdente, sembra non riuscire proprio a liberarsi dei panni del personaggio “buono e giusto”, perennemente vittima di qualsivoglia ingiustizia e se le “physique du role” è, sovente, cinematograficamente una condanna, l’attore pare proprio destinato a scontarla. Intorno a lui, spaesato regista in cerca d’idee, si muovono personaggi talmente stereotipati fino ad essere irritanti come la Capotondi, simbolo di un divismo nostrano costruito sulla bellezza dell’apparenza e sul vuoto della sostanza o il Guzzanti che, estrapolato dal contesto che gli è proprio e nel quale riesce a dare il meglio, diventa una triste macchietta incollata alla meno peggio su un film in cui la sua presenza risulta un elemento addirittura straniante.

Mazzacurati dirige senza ispirazione alcuna inanellando, da una sceneggiatura claudicante, gag trite e momenti di superficiale malinconia, fino a smarrire completamente il senso del grottesco per scivolare, mestamente, verso il patetico.  Il regista ha dichiarato che, con questo film, voleva raccontare il modo in cui l’ “arte ci salverà dalla catastrofe” ma è davvero difficile, in questo caso, intravederne il come…

© CultFrame 09/2010

Film presentato alla 67. Biennale Cinema di Venezia

TRAMA
Gianni Dubois è un regista che non gira un film da 5 anni. Ha ora l’occasione di dirigere Flaminia Sbarbato, una stella della tv, ma non riesce a farsi venire un’idea per una storia. Nel frattempo è costretto ad andare in Toscana per un’emergenza: a causa di un guasto nei tubi della sua casa, il dipinto antico della chiesa adiacente sta per  deteriorarsi del tutto. Gianni pensa di risolvere il problema al più presto ma il sindaco della città minaccia di denunciarlo alla Sovrintendenza dei Beni Culturali a meno che non accetti di dirigere la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo per il venerdì Santo. Dubois non ha altra scelta e si ritrova così alle prese con un Cristo un po’ troppo compreso  nel ruolo, un assistente regista con qualche problema con la giustizia e l’ostilità dei cittadini. Mentre la sua carriera sembra andare a rotoli, Gianni riesce, come in un colpo di scena, a realizzare finalmente qualcosa di buono.

CREDITI
Titolo: La Passione / Regia: Carlo Mazzacurati / Sceneggiatura: Umberto Contarello, Doriana Leondeff,Marco Pettennello, Carlo Mazzacurati/ Fotografia: Luca Bigazzi/Montaggio: Paolo Cottignola / Scenografia: Giancarlo Basili / Musiche: Carlo Crivelli / Interpreti: Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Corrado Guzzanti, Cristiana Capotondi,Stefania Sandrelli, Kasia Smutniak / Produzione: Domenico Procacci (Fandango) /  Distribuzione: O1 Distribution / Italia 2010 / Durata: 106 minuti

SUL WEB
Filmografia di Carlo Mazzacurati
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
01 Distribution

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