Flightplan – Mistero in volo ⋅ Un film di Robert Schwentke

Flightplan è un film singolare e spiazzante. Si, perché può essere analizzato da punti di vista diversi, e contraddittori. Da una parte è un esercizio di regia notevole e coinvolgente, da un’altra è una rocambolesca costruzione narrativa molto discutibile e approssimativa.
La riflessione che è possibile fare in modo immediato è la seguente: il regista, Robert Schwentke, con il suo talento è riuscito a risolvere brillantemente il pasticcio creato dalla coppia di sceneggiatori Peter A. Bowling-Billy Ray. Dunque, ci troviamo in presenza di un film squilibrato: impeccabile sotto il profilo stilistico-formale, decisamente irrisolto per quel riguarda l’architettura della vicenda.

Certo, il cinema è il regno dell’impossibile e dell’inverosimile, ma quando si costruisce un thriller claustrofobico di questo tipo o si decide di percorrere un territorio fantasy dove tutto è permesso oppure se si intende affrontare una strada realistica è necessario edificare un racconto che non faccia acqua da tutte le parti. Ed è proprio questo che succede in Flightplan. La sceneggiatura, infatti, procede spedita ed equilibrata fino a quando il mistero non viene svelato; poi fallisce clamorosamente incartandosi in maniera maldestra intorno alla fobia antiterroristica americana post undici settembre.
Non vi sveliamo la conclusione della vicenda, ma vi assicuriamo che la rivelazione della messa in pratica di un piano criminale sull’aereo progettato dall’ingegnere Kyle Pratt ha delle connotazioni veramente improponibili.

Eppure, la prima metà del film è caratterizzata da una tensione espressiva più che positiva, tensione contraddistinta da risvolti psicologici e mentali molto interessanti. Schwentke sembra trovarsi perfettamente a suo agio in una situazione del genere. Gli spazi strettissimi e chiusi di un aeroplano esaltano la sua capacità di articolare un racconto visuale fortemente psicologico. Il regista ha infatti compreso che in una situazione del genere non era possibile affidarsi solo al ritmo e alla ricerca formale, occorreva puntare anche sulla protagonista principale, sul suo volto e sulla sua capacità di recitazione.
Quest’ultima, l’esperta Jodie Foster, regge benissimo la sfida lanciata dall’autore, riuscendo a sostenere un ruolo non facile con grinta non indifferente. L’unico problema è che il suo sguardo risulta fin troppo spiritato, così alla fine questa maschera finisce per prendere il sopravvento sulla condizione psicologica della protagonista, intenta a dover dimostrare al comandante dell’aereo di non essere una pazza visionaria.

Ci domandiamo, inoltre, il senso del cammeo di Greta Scacchi nella parte di una ridicola psicanalista che in pochi minuti effettua una superficialissima seduta di analisi d’urgenza (in volo). E’ uno dei passaggi più imbarazzanti dell’intero lungometraggio, lavoro per altro costellato di “perle” di questo tipo.

©CultFrame 11/2005

TRAMA
L’ingegnere Kyle Pratt ha progettato un grande avveniristico aereo a due piani utilizzato per le tratte intercontinentale. Un giorno si trova anche lei a doverlo prendere, a causa di una tristissima incombenza: deve riportare la salma del marito, morto qualche giorno prima in circostanza non chiare a Berlino, negli USA. L’accompagna in questo volo la figlia, di soli sette anni. Giunte a bordo, madre e figlia prendono posto nelle poltrone loro assegnate. Kyle, stanchissima, si addormenta e al suo risveglio non trova più la sua piccolina accanto a sé. Inizia così a cercare la bambina per tutto l’aereo, anche negli anfratti più impenetrabili, ma della figlia non sembra esserci traccia. Questa situazione porterà scompiglio tra i passeggeri e l’equipaggio, fino a che il comandante, controllando la lista ufficiale dei passeggeri, scoprirà che la figlia di Kyle non è mai salita a bordo.

CREDITI
Titolo: Flightplan / Regia: Robert Schwentke / Sceneggiatura: Peter A. Dowling, Billy Ray / Montaggio: Thom Noble / Musiche: James Horner / Fotografia: Florian Ballhaus / Interpreti: Jodie Foster, Peter Sarsgaard, Erika Christensen, Greta Scacchi / Produzione: Brian Grazer / Distribuzione: Buena Vista International / Paese: Usa, 2005 / Durata: 103 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Flightplan di Robert Schwentke
Filmografia di Robert Schwentke

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