Angst (1983) ⋅ Un film di Gerald Kargl

Non vogliamo certo mettere in discussione la cinefilia. Il cinema, infatti, è l’arte più citazionista degli ultimi secoli. Ma Angst di Gerald Kargl, regista austriaco, non può essere sfuggito a Michael Haneke, regista del controverso Funny Games.

Angst (‘Paura’ la sua traduzione letterale), per la verità dovrebbe essere considerato un film realizzato a quattro mani: oltre a Kargl anche dal grande sperimentatore, il polacco Zbigniew Rybczyński, autore di alcuni videoclip tra i più famosi della musica moderna: dai Simple Minds ai Pet Shop Boys fino agli Art of Noise, Ricky Lee Jones e Mick Jagger. E Rybczyński insieme a Kargl ha firmato tra l’altro anche la sceneggiatura.

In un lungo monologo interiore un giovane malato di mente, interpretato da Erwin Leder, terzo “autore” indispensabile di Angst, racconta con dettagli agghiaccianti le sue gesta da maniaco, da serial killer. Kargl filma tutto questo in una maniera narrativamente talmente anarchica da farci credere di stare proprio nella mente di uno schizofrenico (non a caso il film è uscito in alcuni paesi con il titolo di Schizofrenia).

Angst, in qualche modo, è un film unico, se accettiamo il fatto che appartiene a un genere preciso. Altro che Il cameraman e l’assassino! Ignorato all’epoca dalla critica e, ovviamente, dal pubblico (spaventato da tanta crudeltà), non è stato distribuito in un gran numero di paesi.

Il protagonista rimane anonimo. Scappa dal manicomio. Uccide una vecchia signora e una donna. Poi si intrufola nella casa di una famiglia in cui vivono due donne, forse madre e figlia e un ragazzo su una sedia a rotelle. L’esito sarà quello che vi immaginate.

Gerald Kargl, che poi passerà a realizzare filmati pubblicitari e altri educativi, nella prima edizione in dvd cerca di smussare certi angoli aggiungendo un prologo esplicativo. Ma non serve a niente. La camera HD che mette addosso al protagonista mentre uccide le sue vittime, da una parte ci ricorda  Arancia meccanica di Kubrick, dall’altra ci mette davanti in maniera semi-documentaristica alla morte in modo più angosciante ed esplicito di ciò che accade in tanti b-movies americani. E ha l’odore del “vero” snuff. Perché sembra che l’assassino faccia l’amore con la morte.

Libero da censure e da perbenismi, gli attacchi del “mostro” sono filmati con la calma e la piattezza dei filmati amatoriali come quelli che Hannibal Lecter visionava per trovare le sue vittime. Solo che il nostro regista li realizza come se fossero cimeli da lasciare ai postumi senza tralasciare niente: lacrime, sudore e sangue. E l’uccisione del ragazzo sulla sedia a rotelle fa ghiacciare letteralmente il sangue nelle vene. Sangue che rimane gelido anche a causa dei silenzi impossibili da reggere, persino quando arriva l’unico momento musicale (con il Tangerine Dream’s di Klaus Schulze).

Angst è uno dei film preferiti di Lucio Fulci ma soprattutto è il lavoro preferito di un outsider del cinema europeo come Gaspar Noé. Quest’ultimo ha, infatti, più volte dichiarato che l’assassinio nel tunnel lo ha ispirato per la lunga scena della violenza in Irreversible.

Angst lo potete trovare per la Cult Epics in Blu Ray a un prezzo contenuto in versione “uncut” (con la scena nel tunnel restaurata) in HD, l’intervista del suo protagonista Erwin Leder e poi un’intervista con il regista realizzata da Jorg Buttgereit, il controverso autore di Nekromantik. Infine, troverete l’introduzione di Gaspar Noé in cui sostiene di aver visto Angst più di quaranta volte. Io ho visto (per puro caso) una ventina di volte Ho sposato una strega di René Clair. Ma va bene così: non faccio il regista!

© CultFrame 09/2016

TRAMA
Un uomo esce di prigione dopo aver scontato quattro anni per aver ammazzato una donna anziana. Ma appena uscito comincia subito a sentire l’impulso di uccidere ancora. Comincia così un gioco perverso con una famiglia che ha anche un ragazzo con problemi mentali.


CREDITI

Titolo: Angst (1983) / Regia: Gerald Kargl / Sceneggiatura: Gerald Kargl, Zbigniew Rybczyński / Fotografia: Zbigniew Rybczyński/ Montaggio: Zbigniew Rybczyński / Musica: Klaus Schulze / Interpreti: Edwin Leder, Robert Hunger-Buhler, Silvia Rabenreither, Edith Rosset, Rudolf Gotz / Produzione: Gerald Kargl, Joseph Reitenger-Laska / Paese: AU, 1983 / Durata: 75 min. (director’s cut) 83 min.

SUL WEB
Filmografia di Gerald Kargl

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