Queen of the Desert ⋅ Un film di Werner Herzog ⋅ 65° Berlinale

Esplorare il Medio Oriente. Studiarne i reperti archeologici attraversandone le regioni più impervie. Sfidare il deserto. Cartografarlo pur senza volersi né potersi sottrarre a quella particolare forma di estasi fusionale che tanti poeti hanno cercato di raccontare. Non è difficile comprendere quali elementi della storia dell’esploratrice e scrittrice britannica Gertrude Bell (1868-1926) abbiano affascinato Werner Herzog in un soggetto già preso in considerazione anche da Ridley Scott. Difatti, il nuovo film del regista tedesco compendia molti elementi topici del suo cinema, presentandosi però nella confezione per lui quasi inedita del melodramma epico con un cast di star internazionali quali Nicole Kidman, James Franco, Damian Lewis e Robert Pattinson.

Si può dunque considerare Queen of the Desert un film sui confini: non soltanto quelli che i delicati equilibri politico-militari euro-arabo-orientali delinearono in quell’area nei due primi decenni del Novecento; ma anche quelli tra le norme sociali e l’etichetta cui uomini e donne dovrebbero attenersi e che Gertrude Bell mise in discussione in tutte le stagioni della sua vita; e infine quelli tra i generi cinematografici, che Herzog mescola inducendoci a riflettere sulla diversa attitudine mitopoietica del cinema classico e del cinema contemporaneo.

Nell’incipit del film i titoli di testa scorrono sulle immagini del deserto spazzato dal vento, con una carovana che appare e scompare tra i vortici di sabbia, e la macchina da presa che sembra quasi oscillare sotto la tempesta immergendoci all’interno del regno di Gertrude Bell. La sequenza successiva pare invece giocare la carta del ‘camp’ con le apparizioni di Churchill e T. E. Lawrence, interpretato da un Pattinson gigione, che alla fine della prima guerra mondiale progettano i nuovi confini delle regioni un tempo controllate dall’Impero Ottomano evocando la figura della protagonista e lasciandole poi la scena.

Per tutto il film, la sceneggiatura di Herzog gioca sull’alternanza di ironia e sentimentalismo. Nella prima parte le due sfumature sono incarnate dal primo e più intenso amore della protagonista interpretato da un James Franco costantemente straniato, come se fungesse da contrappunto ironico alla recitazione classica di Nicole Kidman per attirarla dentro all’universo cinematografico di Herzog. Un universo in cui un’esperienza autentica del deserto affrontata con la consapevolezza di metterci in scena una storia d’amore di quasi cent’anni fa è più importante della confezione di un film ‘ben fatto’ che nasconda ogni artificio sotto la sabbia.

Dopo l’incontro con il giovane compagno di viaggio e di bevute che passerà alla storia come Lawrence d’Arabia, il secondo grande amore di Gertrude Bell sarà altrettanto sfortunato del primo, l’ironia scompare progressivamente dallo script e alla donna non resta che affermare: “il mio cuore appartiene solo al deserto”. L’umorismo iniziale vira quindi su toni più amari e malinconici man mano che gli uomini a lei cari scompaiono dalla vita di Gertrude, che fu la regina del deserto ma che vi scontò anche una sorta di esilio iniziato per emanciparsi dalla sua famiglia d’origine e proseguito a causa della sua sfortunata vita sentimentale.

Anche dal punto di vista stilistico, Herzog alterna riprese realizzate con dolly e droni e una colonna sonora classicheggiante ad altre sequenze girate con la steady cam a ridosso dei suoi attori. Queen of the Desert adotta dunque registri diversi riuscendo solo in parte a convincere gli ammiratori del regista tedesco. Forse per questo il film poteva essere pronto in tempo per partecipare nel 2014 alla Mostra del Cinema di Venezia o al festival di Toronto ed è stato invece presentato nel concorso della Berlinale 2015, raccogliendo pareri critici contrastanti. Il giudizio finale tocca però al pubblico.

© CultFrame 02/2015

TRAMA
Gertrude Bell fu una viaggiatrice, scrittrice e archeologa britannica che a cavallo della prima guerra mondiale esplorò in lungo e in largo il Medio Oriente e contribuì poi alla ridefinizione dei confini tra i vari stati risultanti dalla dissoluzione dell’Impero Ottomano. La sua vita fu animata dalla passione per queste regioni e dall’amore sfortunato per due uomini.

CREDITI
Titolo originale: Queen of the Desert / Regia: Werner Herzog / Sceneggiatura: Werner Herzog  / Fotografia: Peter Zeitlinger / Montaggio: Joe Bini / Musica: Klaus Badelt / Interpreti: Nicole Kidman, James Franco, Damian Lewis, Robert Pattinson / Produzione: Palmyra Films, Benaroya Pictures / USA, 2015 / Durata: 125 minuti

SUL WEB
Filmografia di Werner Herzog
Berlinale – Il sito

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