Cogan – Killing Them Softly. Un film di Andrew Cogan

Andrew Dominik si accoda alla tendenza ora più in voga, quella del noir esistenzialista, iperrealista, alla “Drive”, e tenta un innesto tra Winding Refn e Tarantino, ma il risultato pare le versione for dummies di un film dei Coen.
Cogan è un noir logorroico ed estenuante nel suo dichiarato intento programmatico di innovazione del genere attraverso l’accumulo verbale, le atmosfere deprimenti, i luoghi astratti, le psicologie bislacche. Delle pagine del romanzo di Higgins la sceneggiatura (sempre ad opera di Dominik) mantiene la straripante verbosità ed il tono grottesco, senza mai riuscire ad essere, però, né profonda né divertente, e riducendo i protagonisti ad una massa di imbecilli presuntuosi.
Come regista, invece, Dominik mette in scena tutta la propria ambizione autorale, nei ralenti pomposi e nella fotografia così moderna e desaturata che schiaccia le prospettive di una New Orleans periferica e desolata: un teatrino in cui si aggirano personaggi prevedibili ed esausti. E a nulla giova l’insistente e meccanico irrompere dell’attualità economica attraverso l’abuso di inserti giornalistici, radiofonici e televisivi che, lungi dall’offrire il benché minimo realismo, non fanno altro che accumulare altre parole, interviste, comizi, visioni apocalittiche e profetiche.

Dominik ha il terrore del silenzio, un horror vacui che lo spinge a saturare la propria narrazione di parole, immagini, effetti, canzoni abusate e personaggi superflui, dimenticandosi però completamente dell’azione. Cogan è un noir parlato, in cui ogni minimo gesto viene analizzato, spiegato ed infine giudicato alla luce di una filosofia spicciola e corriva che costringe l’antipaticissimo killer interpretato da un rigido Brad Pitt alla banalità lapidaria: “L’America non è una nazione, è un business”, davvero dissacrante! Ma sotto il look modernista à la page, dietro le tirate/tarantinate, oltre a Johnny Cash (che tra un po’ cinema e pubblicità finiranno per rendere insentibile) ed ai Velvet Underground, al di là dell’orizzonte dello stomaco di Gandolfini, Cogan è un guscio vuoto, elegante ma inconcludente, la cui “trama” non si lascia ricordare oltre l’uscita dalla sala.

© CultFrame 10/2012

 

TRAMA
Jackie Cogan, un sicario professionista, viene ingaggiato per rintracciare tre ragazzi sbandati che hanno messo a segno una rapina durante una partita di poker organizzata dalla mafia, che ha provocato il collasso dell’economia criminale locale.


CREDITI

Titolo: Cogan – Killing Them Softly / Titolo originale: Killing Them Softly / Regìa: Andrew Dominik / Sceneggiatura: Andrew Dominik dal romanzo “Cogan” di George V. Higgins / Fotografia: Greig Fraser / Montaggio: Brian A. Kates, John Paul Horstmann / Scenografia: Patricia Norris / Interpreti principali: Brad Pitt, Scoot McNairy, Ben Mendelsohn, James Gandolfini, Vincent Curatola, Ray Liotta, Sam Shepard / Produzione: Chockstone Picture, Inferno Distribution, Plan B Entertainment, Annapurna Pictures / Distribuzione: Eagle Pictures / Paese: U.S.A., 2012 / Durata: 97’

LINK
Sito ufficiale del film Killing Them Softly di Andrew Dominik
Filmografia di Andrew Dominik
Eagle Pictures

 

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