Inception ⋅ Un film di Christopher Nolan

Frame del film Inception di Christopher Nolan

Esiste una cassaforte inviolabile che si chiama mente, un luogo dove i segreti possono rimanere custoditi anche per sempre e nessuno potrà mai svelarli. O, almeno, così potrebbe essere. Nel mondo di Nolan, invece, questo territorio diventa esplorabile o, ancor meglio, espugnabile e dove l’arrivo di Dom Cobb ha reso non solo possibile, ma concretamente tangibile, l’espressione “rubare un’idea”. Come una sorta di 007 dell’inconscio lo scaltrissimo ladro penetra nel sogno, aggira gli ostacoli naturalmente generati dalla psiche e scova quel che si cela nel profondo. Che sia un documento o una formula, poco importa. Quel che conta è portare alla superficie il segreto, spogliare il soggetto – o meglio “il sognatore” – di tutte le sue difese e privarlo di ciò che ha di più prezioso. Un’operazione apparentememente incruenta che si svolge nel momento di massima quiete: il sonno. Laddove le difese si abbassano, la testa elabora i suoi pensieri e se qualcuno di essi è importante per Cobb, lui non se lo farà sfuggire.

Partendo dal concetto del sogno condiviso, Nolan si addentra – come ama fare – nei meandri del luogo più affascinante e pericoloso della terra: la mente umana. Come già in Following e in Memento, il regista inglese si muove nei labirinti del cervello, scruta negli angoli della memoria e porta a galla verità nascoste. I suoi personaggi – come quelli di Insomnia, Batman Begins, The Prestige o Il Cavaliere Oscuro – sono lacerati da dolori profondi, spesso vittime di loro stessi e votati  ad una forma, più o meno palese, di autodistruzione. Cobb è uno di loro. E’, sì, un ladro di idee altrui ma, nel contempo, ossessionato dalla sua: la morte della moglie. Un senso di colpa che si concretizza in ogni sua “missione” e che appare, ogni volta, sotto forma di pericolo, di tradimento, di trappola… La visione onirica diventa un gioco ad incastro che Nolan rimanda ad un’altra,  quella di celluloide, che rende ogni idea possibile e quindi, perché no?, violabile. In quel grande sogno collettivo che si chiama film si convogliano paure, desideri, emozioni, risate e inquietudini perché il cinema è la fabbrica delle illusioni e, il pubblico, come un insieme di “sognatori” può “soccombere”, per il tempo di una pellicola, alla sua fascinazione. Un effetto speciale nell’effetto speciale che, in Inception, finisce, alla lunga, per ridondare nell’accumulazione. Il regista londinese si concede (troppo) alla spettacolarità a discapito della profondità.

Penetrando, strato dopo strato, nell’inconscio umano trova, in luogo degli abissi della psiche, voragini di attacchi di violenza, morti e sparatorie e, nelle più oscure depressioni di un animo, ci si trova nel bel mezzo di un action. Nolan si pone un grande obiettivo ma non centra il bersaglio. Attinge a piene mani da quell’immaginario – fantastico e fantasmagorico – della settima arte ma non riesce a fare in modo che nello spettatore si impianti quell’idea che, in questo caso, evidentemente, insegue: il grande film.
Il potere incantatorio delle immagini (la Parigi speculare, il bellissimo gioco di specchi sul Lungosenna…) non basta per fare di Inception qualcosa di più di un gioco magnificamente commerciale. Troppo poco perché nella mente di chi guarda nasca spontaneo il pensiero che Jim Morrison espresse così: “Datemi un sogno in cui vivere, perché la realtà mi sta uccidendo”.

© CultFrame 09/2010

TRAMA
Dom Cobb è bravissimo nel carpire i segreti della gente, entrando nella mente nel momento di maggiore vulnerabilità: il sogno. La sua abilità ne ha fatto un personaggio ricercatissimo nel mondo dello spionaggio industriale ma su di lui pesa un mandato di cattura ed è costretto, ormai da tempo, ad una vita da fuggiasco. Quando gli si presenta l’occasione di riscattarsi e tornare alla sua vita, Cobb accetta un incarico pericolosissimo: non più rubare un’idea ma impiantarne una. Un’impresa ad altissimo rischio che Dom decide di correre insieme ad un team di esperti. Quello che troveranno nella mente del loro “sognatore” sarà qualcosa che nessuno ha mai affrontato…

CREDITI
Titolo: Inception / Regia: Christopher Nolan / Sceneggiatura: Christopher Nolan / Fotografia: Wally Pfister / Montaggio: Lee Smith / Scenografia: Guy Hendrix DyasInterpreti: Leonardo Di Caprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page, Tom Hardy, Cillian Murphy, Tom Berenger, Michael Caine / Produzione: Syncopy / Distribuzione: Warner Bros. / Paese: Usa, 2010 / Durata: 148 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Inception di Christopher Nolan
Sito italiano del film Inception di Christopher Nolan
Filmografia di Christopher Nolan
Warner Bros.

0 Shares: