Il mio amico Eric. Un film di Ken Loach

ken_loach-il_mio_amico_eric1Se il nevrotico intellettuale newyorkese Woody Allen in Provaci Ancora Sam (H Ross, 1972) scelse l’icona virile Bogart come maestro di vita, nessuna sorpresa che il postino inglese Eric, frustrato, abbandonato e depresso, individui nel fumantino calciatore del Manchester United Eric Cantona il proprio “sensei”, e che il regista Ken Loach ne faccia addirittura un working class hero metafisico ed irresistibile: “io non sono un uomo, sono Cantona!” Emblema di una virilità aggressiva e di una personalità tanto geniale sul campo quanto problematica fuori, il calciatore è il perfetto paradosso vivente: francese, ma più amato in Inghilterra, idolo del tifo proletario, ma membro di una squadra controllata dai grandi interessi finanziari (perlomeno non politici, come altrove), talento straordinario che però ha abbandonato il campo a 31 anni per darsi al cinema.

ken_loach-il_mio_amico_eric2Ken Loach si concede finalmente una commedia, nel senso più classico del termine, giocando con un’altra contraddizione, quella tra il suo realismo proletario e l’umanesimo favolistico di Frank Capra, metafisico e sognante. Pub e buoni sentimenti, microcriminalità ed esaltazione dell’amicizia virile, in un immaginario, ecumenico spogliatoio in cui il cameratismo calcistico e la filosofia del gioco diventano facile metafora per affrontare la vita e le sue durezze: grazie a qualche canna di maria che fa da medium, il postino e la star del football chiacchierano di amore e sogni infranti, di sconfitte e rivincite, di calcio e delle ferite lasciate dal passare del tempo. E che sollievo, finalmente, assistere alle vicende di gente “vera”, sfuggire per un attimo alla regola demenziale per cui chiunque appaia sullo schermo ormai ha l’obbligo di essere bello, da incredibili neurobiologhe che paiono conigliette di playboy, a giornalisti fascinosi dall’addome scolpito. Ken Loach ci restituisce un’umanità reale che agisce in una favola moderna in cui l’amicizia, il senso di una comune appartenenza ed il ritrovato rispetto di se stessi riescono ad avere la meglio sulla violenza e la stupidità, fino alla riconquista dell’amore creduto per sempre perduto.

Tenero ed esile, il film di Loach diverte e sorprende con il suo mix di realismo e fantasia, con la sua onestà e sincerità e con gli straordinari duetti tra la superstar ed il postino sconfitto dalla vita, che alla fine si scoprirà più “eroico” di quanto avesse mai creduto.

©CultFrame 12/2009

 

TRAMA
Il postino inglese Eric Bishop è sempre più alla deriva. Sua moglie lo ha abbandonato lasciandogli in custodia i figli (che lei ha avuto da un precedente legame) ormai completamente fuori controllo e la casa è un disastro. Eric cerca conforto e aiuto dai suoi amici, ma loro non sono in grado di trovare una soluzione soprattutto per fargli riconquistare Lily, la donna che ha sempre amato. Ma c’è qualcuno che potrebbe aiutarlo con alcuni saggi insegnamenti: il suo idolo calcistico Eric Cantona.

CREDITI
Titolo: Il mio amico Eric / Titolo originale: Looking for Eric / Regìa: Ken Loach / Sceneggiatura: Paul Laverty / Fotografia: Barry Ackroyd / Montaggio: Jonathan Morris / Scenografia: Fergus Clegg / Musica: George Fenton / Interpreti principali: Steve Evets, Éric Cantona, Stephanie Bishop, John Henshaw, Gerard Kearns, Steve Marsh / Produzione: Ken Loach e Rebecca O’Brien per Sixteen Films, Les Films Du Fleuve, BIM, Why Not Productions, Canto Bros. / Distribuzione: BIM / Paese: G.B., Francia, Italia, Belgio, 2009 / Durata: 116 minuti

LINK
Sito ufficiale del film Looking for Eric (Il mio amico Eric) di Ken Loach
Filmografia di Ken Loach
BIM

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