Il sole nero. Intervista a Krzysztof Zanussi

krzysztof_zanussi1E’ arrivato sui nostri schermi il film italiano del regista polacco Krzysztof Zanussi dal titolo Il sole nero. Tratto da una piece di ambientazione siciliana di Rocco Familiari e interpretato da Valeria Golino, Kaspar Capparoni e Lorenzo Calducci, Il sole nero, mette in scena la tragedia dell’amore assoluto e quella della dedizione alla persona amata. Quando ad una donna uccidono per caso il marito giovane e bello lei medita vendetta. Ma le cose ad un punto prendono una svolta imprevista. Il film di Zanussi, sceneggiato dallo stesso regista e dall’autore della commedia, comunque ci propone una riflessione sulla vita ben più complessa da quella del testo originale. Di questo, e molto altro, abbiamo parlato con il regista in questo nostro incontro nella suggestiva cornice dell’auditorio del Gonfalone a Roma subito dopo la proiezione per la stampa della sua pellicola.


Signor Zanussi che cosa le ha spinto a portare sullo schermo il testo di Rocco Familiari?


Conosco Familiari da qualche tempo ed ho già messo in scena due altri suoi lavori teatrali ed ho fatto una riduzione di un suo terzo per la televisione polacca. C’è una certa sintonia tra di noi. Credo comunque che Agata, da cui ho tratto Il sole nero, sia il suo lavoro migliore. Non è stato facile realizzare questo film. Mi sono trovato a lavorare lontano dalla mia terra ma devo dire che sono riuscito a farlo, e credo anche piuttosto bene, grazie anche al fascino che esercita su di me la Sicilia. Una terra veramente dal fascino misterioso!


Il sole nero ci sembra un po’ più complesso dal testo originale. Quali sono secondo lei i temi più importanti e soprattutto quelli che lei ha voluto sottolineare?


Guardate, forse l’origine del male è il tema che mi ha toccato di più. Personalmente la individuo nell’invidia e nella sofferenza ingiustificata. Questi due sentimenti sono il motore del male. Purtroppo la giustizia nella nostra società ricca e libera sta scomparendo e si vive in uno stato di intolleranza assoluto. Oggi si pensa che se qualcosa è accaduto, è accaduto quasi per caso e non vale la pena castigare nessuno. Questa è una tendenza di tutto il mondo moderno. Ed è una tendenza che ci rovinerà.

krzysztof_zanussi-sole_nero11La vendetta è un altro tema che Il sole nero prende in esame. Ma il perdono che posto ha nel suo film e nella nostra vita?


Nel testo originale c’è una frase che mi piace molto. Agata, la protagonista, dice che quando c’è la speranza c’è anche il perdono. Quando lei perde la speranza, perde il senso della vita, quel che rimane è solo vendetta. Un atto violento che alla fine Agata non compie. Amo molto questo personaggio e non volevo che facesse un gesto appunto imperdonabile.


Quello che colpisce nel suo film è una grande concentrazione di temi straordinariamente universali. L’amore assoluto, la religione, la fede, la morte, il gesto talmente gratuito di Salvo, personaggio che interpreta Kaspar Capparoni, che lo rende astratto nella maniera più totale. E poi l’idea della bellezza quasi arcaica nella figura di Manfredi di Lorenzo Balducci…


Bene, vuol dire che sono riuscito nel mio intento. Volevo evitare qualsiasi banalizzazione come quella che troviamo in molti film piuttosto distratti. Pellicole che rendono banali temi come la morte, filmata in modo così facile che risulta qualcosa di superficiale, e soprattutto quello dell’amore. L’amore che ormai nei film sembra così stupido e banale, una cosa casuale. Cambiamo partner, passiamo dalle braccia dell’uno a quelle dell’altro. Questo dimostra un forte degrado nei giorni d’oggi. L’amore per me è il motore dello sviluppo dell’anima e anche della nostra società se volete. Mi interessava oppormi a tutto questo e vedrete che molti considereranno il mio film provocatorio ed inaccettabile. Perché ha una visione che il cinema non usa più: una precisa distinzione tra bene e male e che cosa è giusto e ingiusto.

E perché ha voluto rendere questi temi così astratti?

Può servire sul piano della comunicazione. Serve che il film venga visto in tutto il mondo. E così rendendo un dramma siciliano con forti accenni di tragedia greca più universale facilito la visione persino in Cina.

krzysztof_zanussi-sole_nero2Qual è il suo rapporto con il teatro?

Io sono cresciuto con il teatro. Io amo il teatro, anche ovviamente tutto quello che contiene questa scatola delle illusioni. Ma purtroppo vedo che oggi il teatro sta andando verso una sua versione quasi museale, d’altronde anche l’opera lirica. E poi credo che oggi il cinema dovrebbe ritornare un po’ ai suoi passi e recuperare l’essenza vera dell’attore. E anche l’uso di una parola che deve essere per forza naturalista. Sono stanco delle parole e delle sceneggiature che sono piene, ed elusivamente, di quel senso quotidiano che non riflette che se stesso. Non ho tempo per la quotidianità.


Signor Zanussi come vede Il sole nero all’interno della sua filmografia? E come lega con il suo cinema più sperimentale?


Guardate che il cinema è cambiato molto e bisogna ammettere che ha fatto enormi passi all’indietro. Film come quelli di Godard e Pasolini non si possono fare più. Io amo la sperimentazione ma oggi non è richiesta. Ho dovuto aggiornarmi e concentrarmi su altre cose. Anche una narrazione più classica può essere affascinante no?


©CultFrame 06/2007

 

 

IMMAGINI

1 Krzysztof Zanussi

2 e 3 Frame dal film Il sole nero di Krzysztof Zanussi


CREDITI

Film: Il sole nero / Regia: Krzysztof Zanussi / Sceneggiatura: Rocco Familiari, Krzysztof Zanussi, Gianni Cardillo / Fotografia: Ennio Guarnieri / Montaggio: Paola Freddi / Musiche: Wojciech Kilar / Scenografia: Alfonso Rastelli /  Interpreti: Valeria Golino, Kaspar Capparoni, Lorenzo Balducci / Produzione: Edelweiss Production, SBS Films / Distribuzione: Mikado / Paese: Francia, Italia, 2006

 

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Filmografia di Krzysztof Zanussi

 

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