Grindhouse – A prova di morte. Un film di Quentin Tarantino

quentin_tarantino-grindhouse1Sarebbe veramente il caso di chiederci se abbiamo capito Quentin Tarantino fino in fondo. Grindhouse- A prova di morte è forse il suo film più difficile. Quello che richiede più pazienza a trovare il nesso che c’è tra il cinema del geniale regista e il suo pubblico: il cinema stesso. Mai visto un film che ricrea le convenzioni così minuziosamente, non di un genere ma di un modo di fare, di concepire e di fruire il cinema. E lasciamo i critici “seri” a cercare di capire se l’arte del regista di Tennessee sia cinema di genere o cinema d’autore. Quentin Tarantino è un autore alla maniera di Russ Meyer, Herschell Gordon Lewis, Lucio Fulci e Roger Corman ma anche come Alain Robbe-Grillet, Alejandro Jodorowski, Francois Truffaut e tanti altri che hanno amato il cinema nella sua essenza e hanno cercato di capirlo prima che farlo, e soprattutto criticarlo. E questo vale per tutta la sua filmografia: Le iene raccoglie la tradizione sanguinolenta della tragedia Elisabettiana, genere teatrale estremamente popolare, in questo caso plasmato appositamente per la sala buia, e scusate se è poco, mentre Pulp Fiction esamina i temi dei giornaletti neri con una furia che solo George A. Romero ha saputo attuare nelle sue opere migliori. Jackie Brown è un omaggio ad una tendenza tipicamente degli anni ’70, per Tarantino forse il periodo più creativo del cinema americano moderno, come la blaxploitation. Ed anche la sua prossima fatica dovrebbe essere dedicata ad un genere illustre come il cinema di guerra. Che cosa rimane allora per questo suo Grindhouse? Terrore e fantascienza, i due generi che il pubblico ha amato e glorificato sin dagli albori della settima arte. Con tutti gli aggiornamenti possibili.


quentin_tarantino-grindhouse2Grindhouse nasce come due film in uno esattamente come i doppi spettacoli da drive in degli anni ’70. Ma poi a Tarantino il gioco metalinguistico piace talmente tanto che decide di allungare gli episodi (il secondo dal titolo Planet Terror è firmato da Robert Rodriguez), e a proporceli come film distinti. Viene partorito cosi Grindhouse – A prova di morte, slasher movie camuffato, storiella di cappuccetti rossi perduti nel bosco e di lupi cattivi con le modalità di un rape & revenge on the road, dove le tormentate protagoniste, decise ad attuare la difesa, impugnano un tubo di ferro-simbolo fallico. Per il resto quello che conta è l’iconografia che il cinema ha accumulato nel corso degli anni e che il regista riesce a (ri)creare magistralmente. Rimane il dubbio che forse il film avrebbe guadagnato se fosse stato presentato come originariamente concepito: con i due episodi accorpati e non scissi in due parti. Un po’ perché le chiacchiere tra le ragazze, inserite forse per allungare il brodo, annacquano il ritmo, ma chissà se non sono messe lì a posta per allentare il tutto, un po’ perché presentato, così sembra, una operazione di mercato. Ma il cinema di quel periodo se ne inventava una più del diavolo per riuscire ad attirare il pubblico nelle sale. E così l’acutissimo Tarantino ha voluto inventarsi anche lui qualcosa di più: solo che essendo lui stesso un diavolo di uomo è difficile superare se stessi.


© CultFrame 06/2007

 

 

TRAMA

Per la DJ più richiesta Jungle Julia, il crepuscolo è il momento migliore per rilassarsi in compagnia di due delle sue migliori amiche, Shanna e Arlene. Insieme, le tre bellezze si lanciano alla conquista della notte, facendo girare la testa a tutti quelli che incontrano, passando da Guero’s al Texas Chili Parlor. Ma non tutti gli sguardi che attirano sono innocenti: infatti, a seguire di soppiatto ogni loro mossa c’è anche Stuntman Mike, uno stagionato e attempato ribelle pieno di cicatrici che sorride con atteggiamento lascivo seduto al volante della sua auto. E mentre le ragazze consumano le loro birre, Mike concepisce un diabolico piano per uccidere l’una dopo l’altra….

CREDITI

Titolo: Grindhouse – A prova di morte / Titolo originale: Grindhouse – Death Proof / Regia: Quentin Tarantino / Sceneggiatura: Quentin Tarantino / Fotografia: Quentin Tarantino / Montaggio: Sally Menke / Musiche: vari / Scenografia: Steve Joyner / Interpreti: Kurt Russell, Sydney Tamiia Poitier, Vanessa Ferlito, Jordan Ladd, Tracie Thoms, Rosario Dawson, Zoe Bell, Mary Elizabeth Winstead, Rose McGowan, Eli Roth, Omar Doom / Produzione: Dimension Films, A Band Apart, Eyetronics Usa, Troublemaker Studios, The Weinstein Company, Rodriguez International Pictures / Distribuzione:  Medusa / Paese: Usa, 2007 / Durata: 116 minuti

 

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