Niente da nascondere ⋅ Un film di Michael Haneke

Frame del film "Niente da nascondere" di Michael Haneke

La quiete di una vita ben organizzata. La sicurezza di un lavoro prestigioso e gratificante. Una bella casa parigina e una famiglia apparentemente armoniosa. Lo scorrere fluido e sereno dell’esistenza può essere messo in discussione da uno sguardo “altro”, sguardo che rappresenta la punta di un iceberg, il fondo dell’abisso, la lama affilata di un odio profondo e mai apertamente manifestato. Chiunque può incappare in una situazione del genere e veder sgretolata senza alcun motivo la perfetta architettura esistenziale su cui ha edificato il proprio rassicurante microcosmo.

Descrive tale possibile piega sgradevole l’ottimo film di Michael Haneke intitolato Niente da nascondere (Premio per la miglior regia al festival di Cannes 2005). Si tratta di un’opera di grande rigore formale, rigore che corrisponde a un’idea non solo narrativa ma anche stilistica molto precisa.

Alla base c’è una concezione pessimistica che comunica allo spettatore una notevole inquietudine. Tale concezione sembra affermare un principio: la vita è una totale assurdità e da questa totale assenza di logica tutti possiamo essere travolti, improvvisamente. Gesti, atti e parole non sempre hanno significati univoci e non sempre questi elementi sono metabolizzati dagli individui allo stesso modo. Ciò può provocare un corto circuito del senso che rischia di rovinare le esistenze di persone i cui percorsi divisi da molto tempo si intersecano inaspettatamente dopo anni di separazione.

Frame del film "Niente da nascondere" di Michael Haneke

La figura interpretata da Daniel Auteuil è emblematica. Personaggio simbolo di un’alta borghesia rurale, poi urbanizzata, che ha avuto successo a scapito di una classe proletaria (di immigrati algerini) debole e socialmente emarginata diventa il centro di una vicenda paradossale e tragica. Tra i due protagonisti, il bianco e ricco Auteuil e un cittadino di origini algerine, si è verificato un episodio durante l’infanzia, un episodio apparentemente ininfluente ma che visto da prospettive differenti può apparire ora come una sciocchezza infantile ora come una drammatica mostruosità.

Haneke sembra volerci dire che in fin dei conti tutti noi dovremmo guardaci dentro, per esaminare peso e senso dei nostri comportamenti passati, non per effettuare una banale autocritica ma per renderci conto dello spessore di ogni nostra azione.

Il film è interpretato splendidamente da un Daniel Auteuil sempre più maturo e in grado di disegnare i suoi personaggi con sfumature spesso molto sottili. Allo stesso tempo, per una volta, Juliette Binoche è riuscita ad uscire dalla sua immagine stereotipata per restituire allo spettatore un ruolo misurato e intenso.
Terminata la proiezione di Niente da nascondere, il fruitore si sente proiettato in una dimensione di indeterminatezza e incertezza veramente destabilizzante. Il regista austriaco riesce infatti a svelare senza censure l’assoluta indecifrabilità dell’esistente ed anche ad evidenziare l’impossibilità da parte dell’uomo razionale di governare la realtà.

Con questa opera di Haneke ci troviamo dunque a che fare con uno degli argomenti centrali della produzione cinematografica autoriale del secondo Novecento, argomento su cui a lungo ha riflettuto, con le debite differenze anche un genio come Stanley Kubrick.

© CultFrame 10/2005

TRAMA
Un noto giornalista televisivo della tv francese conduce una vita tranquilla. Le sue giornate sono divise tra la sua bella casa parigina, gli studi dove regista il programma di libri che ha ideato e gli amici che accoglie molto volentieri nella sua dimora per cene divertenti e rilassanti. Un giorno un anonimo persecutore inizia a mandargli delle cassette nelle quali si vede la sua casa ripresa dall’esterno. La faccenda terrorizza la sua famiglia, provocando lacerazioni e incomprensioni. Dopo la denuncia alla Polizia, le molestie continueranno sempre più fitte ed inquietanti, fino a che non si inizierà a percorrere una strada per risolvere questa assurda situazione.

CREDITI
Titolo: Niente da nascondere / Titolo originale: Caché / Regia: Michael Haneke / Sceneggiatura: Michael Haneke / Fotografia: Christian Berger / Montaggio: Michael Hudecek, Nadine Muse / Scenografia: Emmanuel De Chauvigny, Christoph Kanter / Interpreti: Daniel Auteuil, Juliette Binoche, Maurice Benichou, Annie Girardot / Produzione: Les Films Du Losange, Wega Film, Bavaria Film, France 3 Cinema, Arte France Cinema, Eurimages / Distribuzione: BIM / Paese: Francia, 2004 / Durata: 117 minuti

SUL WEB
Filmografia di Michael Haneke
BIM Distribuzione

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