Citazioni cinematografiche colte e derive visionarie nella serie TV Nightflyers

Frame tratto dalla serie TV “Nightflyers”

George R.R. Martin è uno scrittore e (anche) produttore americano di serie tv che, ormai da moltissimi anni, lavora nell’ambito del genere fantasy, spesso attraversato da potenti venature horror e da flussi immaginifici e visionari di tipo fantascientifico. La sua particolare sensibilità creativa lo porta a ricreare mondi fantastici e mitici, caratterizzati in generale da una condizione di desolazione e decadenza. In tal senso, il suo primo interessante romanzo, intitolato La luce morente, appare come opera paradigmatica della sua poetica fantascientifica, poiché narra di un pianeta prospero e vitale che lentamente si avvia verso l’algidità di una condizione astronomica che lo renderà sempre più inospitale.

Martin, comunque, molto noto negli ambienti del genere fantasy, ha legato il suo nome soprattutto alla saga romanzesca di cui è stato autore: Cronache di ghiaccio e di fuoco. Da questa fortunata e complessa opera letteraria, infatti, è stata poi tratta una notissima serie tv denominata Trono di spade, composta da ben otto stagioni e settantatré episodi, andata in onda tra il 2011 e il 2019. Ci troviamo di fronte, dunque, a un grande scrittore di fantascienza, pluripremiato, che non ha mai disdegnato la televisione, a cominciar dal fatto che partecipò come sceneggiatore (in cinque episodi) a un’altra famosa serie televisiva Ai confini della realtà  (1985 – 1989).

Ebbene,  nel 2019 Netflix ha rilasciato sulla sua piattaforma digitale una nuova serie ispirata agli scritti di George R.R. Martin: Nightflyers. L’autore di fantasy statunitense, figura nei crediti come produttore esecutivo, e in ogni caso la sua cifra espressiva e la sua impronta narrativa risultano a uno sguardo attento ben visibili.

Frame tratto dalla serie TV “Nightflyers”

Al centro del racconto è collocato un viaggio emblematico verso il vuoto. Una gigantesca nave spaziale “umana” solca l’universo nel tentativo di avvicinarsi il più possibile a un’entità extraterrestre (estremamente evoluta) che potrebbe rappresentare un’ancora di salvezza per un’umanità decadente e, praticamente, morente.

Negli ambienti sterminati e cupi dell’astronave si aggirano un comandante che si trova recluso nel suo alloggio e si palesa sempre tramite un ologramma, due scienziati che una volta sono stati sposati, due biologi (anch’essi legati da una relazione sentimentale), un vicecomandante ambiguo e misterioso, alcuni ufficiali che intrecciano tra loro passioni amorose, e un cosiddetto L1, cioè un soggetto umano con capacità mentali spaventose, in grado di leggere le menti altrui e di stabilire, probabilmente, un contatto diretto con l’entità extraterrestre verso la quale il gruppo si sta dirigendo.

Questa neo odissea interstellare è caratterizzata da derive visionarie, violenze inaudite, misteri digitali, realtà virtuale che si intreccia alla realtà concreta, scoperte scientifiche, tensioni interpersonali ed enigmi scientifici. Tutto il racconto è caratterizzato da riflessioni filosofiche sul destino del genere umano, sui limiti della scienza, sul senso della vita e sulla condizione di un mondo che sembra non avere più speranza.

Gli ambienti dell’astronave sono, dunque, luoghi allo stesso tempo della ricerca e dell’abbandono, della speranza e dello sconforto, dell’amore e dell’odio, della riflessione e dell’azione, dell’analisi razionale e della deriva mistico-visionaria. Tutto è buio, oscuro, inquietante. L’atmosfera in cui opera l’equipaggio è plumbea e pesante e neanche la sterminata cupola nella quale si coltivano piante, si curano addirittura piccoli boschi e si allevano api per il miele riesce ad alleggerire la dimensione tensiva in cui vivono i membri della disperata missione.

Frame tratto dalla serie TV “Nightflyers”

Se fossero solo questi gli elementi di interesse di Nightflyers, probabilmente dovremmo fermarci qui. Eppure, c’è dell’altro. Molto altro.

Ci riferiamo soprattutto al fatto che questa serie tv risulta essere una sorta di collettore, molto ben orchestrato e di alto livello, di citazioni cinematografiche di notevole profilo. Proviamo a elencarle.

Senza ombra di dubbio 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick appare per Nightflyers il riferimento principale, in primo luogo per la forma dell’astronave, sia per quel che riguarda le linee esterne che per quel che concerne gli spazi interni (lunghissimi corridoi circolari, ad esempio). Ma la citazione più chiara, oseremmo dire inequivocabile, è relativa alla sezione di 2001 Odissea nello spazio denominata: “Giove e oltre l’infinito”. Il viaggio delirante e scioccante del protagonista kubrickiano nelle pieghe più recondite dello spazio-tempo è praticamente replicato in Nightflyers e rappresenta una sorta di cardine filosofico-poetico su cui si poggia il corrispondente viaggio dello scienziato di Nightflyers verso e dentro l’entità extraterrestre con la quale vuole stabilire un contatto.

Kubrick è anche citato chiaramente per quel che riguarda Shining, soprattutto quando si palesano alcune derive verso l’horror: una porta che lascia filtrare fiumi di sangue, un tentativo di omicidio con un’accetta messo in atto da un membro dell’equipaggio che ha perso il senno..

Allo stesso modo anche Andrey Tarkovsky aleggia come un fantasma in diverse sequenze di Nightflyers. Le visioni familiari (tutte virtuali e irreali) che i protagonisti vivono, richiamano, infatti, alla mente le allucinazioni dei protagonisti di Solaris, certamente, però, senza raggiungere le vette mistico-filosofiche tarkovskiane, ma con simile intensità emotiva.

L’azione citazionistica di Nightflyers si spinge inoltre addirittura fino a Michael Cimino e al suo capolavoro: Il cacciatore. Il tutto per quel che riguarda la celeberrima scena della roulette russa.

Frame tratto dalla serie TV “Nightflyers”

Ebbene, ciò che teniamo a evidenziare è che quelle che abbiamo appena descritto non sono semplici clonazioni di sequenze di importanti film mascherate ambiguamente. Sono, a nostro avviso, citazioni chiare, dirette, veri e propri omaggi (pensati) a grandi maestri del cinema e, dunque, possiedono le caratteristiche di significative costruzioni poetico-visive di assoluta dignità artistica.

Questa è la dimostrazione che per realizzare prodotti visuali degni di nota non è necessario inventarsi a tutti i costi idee originali. Questa, d’altra parte, è la storia di tutte le forme d’arte da sempre, visto che di idee originali (veramente originali) in campo artistico e creativo se ne possono contare pochissime (forse sulle dita di due mani).

Onore, dunque, a Nightflyers e al suo divertente e interessante impianto citazionistico. Chiudiamo con  un piccolo rammarico: dopo la prima stagione questa serie è stata cancellata. E sinceramente non ne capiamo il motivo visto che tutte le piattaforme digitali e le emittenti televisive sono inondate da serie tv spesso di scarso livello che si trascinano noiosamente per anni anche con decine di inutili stagioni.

© CultFrame 07/2020

SUL WEB
Il sito di George R.R. Martin

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