45 anni. Un film di Andrew Haigh

Andrew HaighManca meno di una settimana al “grande giorno” di Kate e Geoff che si apprestano a festeggiare 45 anni di matrimonio. Una cifra anomala per una celebrazione che, in qualche modo, risarcisce la coppia da quella mancata, in precedenza, per le condizioni di salute di Geoffrey.

Ispirandosi ad un racconto di David Constantine, In Another Country, Andrew Haigh ci porta nella quiete brumosa della campagna inglese dove moglie e marito conducono una vita di serena quotidianità, scandita da quei gesti reiterati negli anni che, nel tempo, diventano intesa, tacita consonanza, amoroso affiatamento quasi a congiungere, in una cosa sola e indivisibile, l’esistenza di uno e dell’altra.

Mentre Kate è indaffarata nei preparativi della festa, Geoff riceve una lettera che lo informa del ritrovamento di Katya, la sua fidanzata di cinquant’anni fa, caduta in un crepaccio durante un’escursione in Svizzera e il cui corpo è stato ora ritrovato, intatto, nel ghiaccio. Una notizia che deflagra in modo tanto potente quanto silenzioso all’interno di un rapporto che, come un gigante dai piedi di argilla, prende dolorosamente coscienza della propria fragilità. Kate, già a conoscenza dell’antico amore del marito e della sua tragica scomparsa, credeva che esso fosse solo un’ombra appartenente al passato, un episodio di gioventù archiviato nella memoria ma l’arrivo di quella lettera, in realtà, rimette in discussione una vita intera fatta di scelte, di decisioni e di piccole, ma fondanti, omissioni. Non è come un segreto che sconvolge ma, al contrario, è un fatto noto che viene alla luce con tutto il suo carico di importanza, addirittura, vitale. Ed è uno svelamento ancor più devastante perché in luogo di un mistero – che può far, naturalmente, paura – è invece ciò che è conosciuto a mettere in discussione, e in pericolo, una relazione di indubbia solidità.

Haigh ricostruisce il teorema intimo di un matrimonio con delicata raffinatezza. L’impianto visivo, asciutto e nel contempo denso di particolari, ci restituisce nelle immagini tutta la profondità di un rapporto che si esprime anche nella condivisione dello spazio. Kate e Geoff, infatti, lo occupano. Non sono semplicemente “lì” ma all’interno di un’ inquadratura essi materializzano, nell’intesa di un semplice gesto o di uno sguardo fugace, una simbiosi che si fa quasi tangibile. A pochi giorni da un traguardo importante l’inattesa “entrata in scena” di Katya sembra polverizzare ogni certezza. Il fantasma di quell’amore che Kate voleva credere svanito tra le nebbie del tempo è, invece, più che mai presente e forse, come la protagonista stessa dice: “E’ sempre stato qui, dietro di noi”.

Il regista inglese (autore anche della sceneggiatura) racconta questo dramma scegliendo di sottrarre, demandando ad un silenzio carico di significato il compito di esprimere lo sgomento di Geoff e lo strazio di Kate. È soprattutto quest’ultima, infatti, a dover affrontare lo spettro di un passato che non le appartiene ma del quale, inevitabilmente, fa parte e che ha condizionato, fatalmente, il suo presente. In quel crepaccio sembrano allora essere precipitati anche i 45 anni di vita con il suo compagno e, con essi, la sicurezza di un sentimento, la robustezza di un legame che, ora, non sembra più così raro e prezioso.

Non è semplice parlare del non detto, pronunciare un dolore silenzioso e se Haigh è riuscito a raccontarne la profonda afflizione, Charlotte Rampling e Tom Courtnenay con quell’intensità propria dei grandi attori (per questi ruoli vincitori ex aequo dell’Orso d’argento al Festival di Berlino 2015) hanno saputo esprimere il dramma matrimoniale con straordinario realismo. Si toccano corde profonde nella vicenda di Geoff e Kate la cui storia d’amore si fa paradigmatica di un’idea, platonicamente intesa, dell’amore stesso la cui “conoscenza” spesso non appartiene alla sua “coscienza” ma viene sublimata, dall’illusione umana, in qualcosa d’altro, sovente distante dalla realtà.

“Quando urla, come la voce, – scriveva Flaubert – il cuore diventa rauco” e anche se qui non vi è grido alcuno, se ne sente, nitidamente, il suono mentre nel finale, sulle note di “Smoke Gets In Your Eyes” dei Platters, un semplice gesto di Kate manda in frantumi una vita.

© CultFrame 11/2015

 

TRAMA
Kate e Geoff stanno per festeggiare i 45 anni di matrimonio. A poco meno di una settimana dalla festa Geoff riceve una lettera in cui gli si comunica che il corpo della sua fidanzata di un tempo, Katya, precipitata in un crepaccio durante una vacanza in Svizzera, è stato ritrovato intatto tra i ghiacci. L’uomo ne è profondamente turbato e la moglie, nonostante fosse a conoscenza di questa antica relazione, non può restare indifferente alla reazione del marito. Inizia così a cercare tra i vecchi ricordi del coniuge e viene a conoscenza di qualcosa che Geoff non le ha mai detto. Il ritorno inaspettato del passato metterà in discussione la loro intera vita matrimoniale.


CREDITI

Titolo: 45 anni / Titolo originale: 45 Years / Regia: Andrew Haigh / Sceneggiatura: Andrew Haigh da un racconto di David Constantine, “In Another Country”/ Interpreti: Charlotte Rampling, Tom Courtenay, Geraldine James, Dolly Wells, David Sibley / Fotografia: Lol Crawley / Montaggio: Jonathan Alberts / Scenografia: Sarah Finlay / Produzione: The Bureau Film, Creative England / Paese: UK, 2015 / Distribuzione: Teodora Film / Durata: 93 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film 45 Years (45 anni) di Andrew Haigh
Filmografia di Andrew Haigh
Teodora Film

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