Treno di notte per Lisbona ⋅ Un film di Bille August

Riflessione storica ponderata e necessaria, romanzo avvincente e appassionante, racconto intimo di un amore tormentato: Treno di notte per Lisbona intesse sapientemente le trame di spunti diversi, con l’ambizione di raggiungere, in alcuni passaggi, un respiro che sia anche filosofico.

La storia, tratta dal best seller omonimo di Pascal Mercier, è quella di un maturo professore svizzero, Raimund, che un giorno all’improvviso interrompe la quieta monotonia della sua vita per mettersi sulle tracce di un gruppo di (ex) giovani della resistenza portoghese nel periodo della dittatura. Tutto ha inizio con un tentativo di suicidio, quello di una donna che, in piedi sulla ringhiera di un ponte, sotto la pioggia battente, sta per gettarsi nel fiume. Raimund salva la sconosciuta che sparisce poco dopo, dimenticando un cappotto rosso nella cui tasca il professore trova un piccolo libro e un biglietto ferroviario per Lisbona. Le parole dell’autore del testo, Amadeu de Prado, subito lo catturano: sono riflessioni profonde e a tratti malinconiche dai toni esistenzialisti. Chi è il giovane scrittore, ritratto all’interno del libro in una foto in bianco e nero? Dove è fuggita la giovane ragazza incontrata sul ponte? Raimund decide su due piedi di abbandonare quella che aveva sempre immaginato come l’unica strada possibile (le giornate tutte uguali, le notti insonni, lo sconforto della solitudine) e sale sul treno per Lisbona, partendo alla scoperta di un’altra vita e in qualche modo di un altro se stesso. Lascia la fredda e piovosa Berna dietro di sé, e la capitale portoghese, con i tetti rossi delle case arrampicate sulle rive del Tago che scorre lento, lo accoglie nella sua luce limpida e chiara.

Qui Raimund scopre che Amadeu Prado era stato un medico e un attivista della resistenza, e con tenacia e pazienza si mette alla ricerca di quelli che erano stati i suoi compagni nella lotta politica, appassionandosi sempre più alle loro vite romanzesche, dense di eventi e pericoli, che gli fanno apparire la sua tremendamente piatta e insignificante. Ma il soggiorno a Lisbona rappresenterà per lui anche l’occasione di mettere in atto un cambiamento concreto e spezzare definitivamente quella tediosità che lo intristisce.

Il film di Bille August trascina lo spettatore con la sua impeccabile ricostruzione storica, forte di un’affascinante cornice scenografica – Lisbona – che contribuisce non poco a creare un’atmosfera particolare. E’ un cast notevole quello di Treno di notte per Lisbona, senza il quale forse il film non sarebbe riuscito a decollare: un consumato e mesto Jeremy Irons nel ruolo di Raimund; Charlotte Rampling nei panni della sorella dello scrittore e medico Amadeu, tesa e contrita, lo sguardo e il corpo come segnati da ferite antiche; un chiassoso e scontroso Bruno Ganz a interpretare il rivoluzionario Jorge ormai anziano. E anche Mélanie Laurent e Jack Huston, tra gli interpreti delle sequenze ambientate nel passato (rispettivamente nei ruoli di Estefania e Amadeu) non sono da meno.

Nel complesso il discorso portato avanti nel film, sia dal punto di vista della riflessione storico-politica sia da quello più intimamente poetico ed esistenzialista, appare solido, condivisibile, credibile. Ma c’è tuttavia qualcosa che sembra sfuggire al controllo del regista, una nota stonata che infastidisce l’orecchio rovinando una sinfonia che per il resto appare armonica ed equilibrata: la sceneggiatura, come zavorrata dal romanzo, impone un percorso in cui tutto viene eccessivamente illustrato e ribadito, mai accennato, mai suggerito. E così, le riflessioni personali del giovane Amadeu, pure profonde e non prive di poesia, appaiono a volte come un rimarcare o un esplicitare eccessivamente idee e sensazioni. Ancora, la stessa struttura narrativa, che in parte forse vuole ricercare la tensione e il mistero del thriller, finisce per essere a tratti prevedibile a causa di una certa meccanicità e rigidezza.

Dispiace per questa incapacità del film di sganciarsi completamente dalla parola scritta, proprio perché tutto sommato le potenzialità e i pregi di questo ultimo lavoro del danese August (il cast, l’intreccio, l’ambientazione e gli stessi contenuti espressi in ultimo dal film) non sono di poco conto.

© CultFrame 04/2013

TRAMA
Raimund è un professore di latino e vive a Berna, dove trascorre una vita piuttosto monotona. Un giorno salva dal suicidio una giovane donna, che subito sparisce misteriosamente lasciandogli un cappotto rosso nella cui tasca Raimund trova un libro e un biglietto del treno per Lisbona. Preso come da un irrefrenabile impulso al cambiamento e da una inaspettata voglia di osare e rischiare, l’uomo prende il treno senza neppure fare la valigia. Arrivato a Lisbona si mette sulle tracce dell’autore del libro, medico e attivista politico della resistenza durante la dittatura fascista, e si trova così a rimettere insieme i pezzi di una vicenda avvincente e intrigante, profondamente legata agli eventi politici del Portogallo di quel difficile, buio momento storico.

CREDITI
Titolo: Treno di notte per Lisbona / Titolo originale: Night Train to Lisbon / Regia: Bille August / Soggetto: tratto dall’omonimo romanzo di Pascal Mercier / Sceneggiatura: Greg Latter, Ulrich Herrmann / Montaggio: Hansjörg Weissbrich / Fotografia: Filip Zumbrunn / Musiche: Annette Focks / Interpreti: Jeremy Irons, Mélanie Laurent, Jack Houston, Martina Gedeck, August Diehl, Charlotte Rampling, Bruno Ganz, Christopher Lee / Produzione: Studio Hamburg Filmproduktion, C-FILMS AG / Distribuzione: Archibald Enterprise Film / Paese: Svizzera, Portogallo, Germania / Anno: 2013 / Durata: 110 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Night Train to Lisbon (Treno di notte per Lisbona) di Bill August
Filmografia di Bill August
Archibald Enterprise Film

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