Perdona e dimentica ⋅ Intervista al regista Todd Solondz

Perdona e dimentica è il titolo italiano del nuovo film di Todd Solondz Life During Wartime. Se attribuiamo un’importanza ai titoli delle opere d’arte, allora quello che la distribuzione italiana ha fatto alla pellicola di Solondz è non appropriato. Ma dato che ha portato in Italia uno dei migliori film dell’ultima mostra di Venezia glielo perdoniamo. Abbiamo intervistato Todd Solondz a proposito di Life During Wartime e siamo partiti proprio dal titolo:

Mr Solondz qual è il tempo di guerra a cui si riferisce il titolo del suo film?

Viviamo in tempi di guerra. Siamo nell’area post 11 settembre. La guerra c’è, o almeno questo è il sentimento che vivono molti americani. Dall’altra parte c’è anche una metafora: la guerra che ognuno combatte con se stesso, la guerra che è contenuta dentro ogni essere umano, i combattimenti con i nostri sentimenti.

Qualche critico ha detto che Perdona e dimentica è una sorta di sequel di Happiness. Lei che cosa ne pensa?

È quasi un sequel ma vi dirò di più: è una variazione. Una variazione in cui molti, ma non tutti, personaggi di Happiness ritornano interpretati da attori diversi. E poi ci sono alcuni personaggi provenienti da un film come Welcome To The Dollhouse e, infine, altri inventati appositamente per questa pellicola. Questo è un film sul perdono e sulla capacità di dimenticare. Gli stupri, le perversioni, le tragedie sono già avvenute. Saranno capaci i protagonisti del film di riuscire a lasciarsi tutto alle spalle per ricominciare da capo? Il personaggio del padre soffre di una sindrome che possiamo definire da stress post-traumatica. Nel senso che il trauma è stato consumato nel film precedente (ride, n.d.r.)…

Come mai ha scelto la Florida come sfondo per raccontarci le storie intrecciate di tutti questi esseri umani devastati dalla vita?

Perché ironicamente la Florida con i suoi colori, il mare e il sole, è in realtà uno Stato dove regna la dittatura del centro commerciale. Gli abitanti sarebbero capaci di rinunciare alla democrazia piuttosto che all’aria condizionata o a un parcheggio sicuro. Quindi mi è sembrato il luogo perfetto nel quale inserire i miei amati e deturpati soggetti.

Che cos’è la normalità per lei?

L’idea della normalità cambia da posto a posto, da paese a paese, da cultura a cultura. Quello che è normale in un luogo non lo è in un altro. Per me gli esseri umani hanno due tipi di impulsi. Da una parte il bisogno di conformarsi, dall’altra la necessità di ribellarsi.

Sembrerebbe che non le piacciano le famiglie…

Non direi questo. Io ho una famiglia, provengo da una famiglia e non si può sopravvivere senza. Io parlo di solito delle famiglie che hanno dei problemi e ce ne sono tante. Famiglie che vivono dei terribili traumi quotidiani. Quelle sono il mio obiettivo.

Spesso nei suoi film i personaggi femminili sono più interessanti di quelli maschili. Che cosa ne pensa?

Penso che la sua affermazione sia troppo soggettiva. Personalmente, credo che siano interessanti sia quelli maschili che quelli femminili. Questo è quello che penso. Comunque, potrei anche sbagliarmi.

Parliamo del suo stile. Il suo cinema si avvicina molto all’estetica delle grafic novel….

No lo so… qui siamo davanti a personaggi tridimensionali. Di una cosa sono sicuro: che tutti i film, almeno quelli migliori, sono delle commedie tristi. I miei, in particolare, sono moli tristi. Questo provoca una divisione: c’è chi ride e chi si infuria quando l’altro ride. I miei lavori, e di conseguenza anche Perdona e dimentica, si muovono su quella linea molto sottile che divide il pathos dalla commedia.

Che cosa sta preparando adesso?

Ho tra le mani un’altra sceneggiatura in cui non subentrano personaggi da altri miei lungometraggi. Non ci sono ragazzini e credo che non ci sarà nemmeno il sesso. Non sarà un progetto controverso e credo che per questo sarà difficile trovare dei soldi per realizzarlo.

© CultFrame 04/2010

SUL WEB
Filmografia di Todd Solondz

0 Shares: