The Warrior And The Wolf. Un film di Tian Zhuangzhuang. Festival Internazionale del Film di Roma 09

tian_zhuangzhuang-the_warrior_and_the_wolfCi domandiamo come mai i registi cinesi abbiano la tendenza a realizzare film che trattano tematiche legate a epoche arcaiche e a battaglie tra eserciti imperiali e ribelli. È come se i registi italiani facessero in continuazione opere su etruschi e antichi romani e gli autori francesi girassero con costanza pellicole sui Galli. Sta di fatto che The Warrior And The Wolf (Lang Zai Ji) è l’ennesimo capitolo di un cinema costruito da grandi talenti che spesso hanno mancanza di immaginazione o sono fin troppo legati alle leggende tradizionali del loro popolo.

Tian Zhuangzhuang è un cineasta di grande abilità. La sua capacità di narrare attraverso le immagini, e ancor più attraverso il linguaggio audiovisivo, è indubitabile, così come la destrezza nel costruire una vicenda dai tratti mitici e pre-moderni è palese.

Nel caso di The Warrior And The Wolf ci ritroviamo in un territorio sperduto della Cina occidentale, in un periodo non meglio identificato (migliaia di anni fa…). Nonostante le didascalie, per diverso tempo si fa una gran fatica a capire chi combatte contro chi. Eserciti imperiali e tribù nomadi sono connotati visivamente alla stessa maniera. Si tratta infatti di una manica di straccioni che per anni sono costretti a roteare asce, a tagliare teste, a infilzare nemici difficilmente riconoscibili in confuse e insulse battaglie corpo e a corpo.

Il film sembra procedere lungo questa strada, quando a un certo punto, le truppe imperiali stufe di una vita senza senso decidono di ritirarsi. È proprio questa svolta che provoca una deviazione del racconto. Infatti, il comandante Lu, rifugiato con i suoi uomini nel remoto e poco invitante villaggio di Harran, intreccia un’infuocata relazione sessuale con una sconosciuta dai lunghissimi capelli neri che vive sotto terra. Una volta ripresa la strada del ritorno ecco comparire all’orizzonte due lupi che rappresentano, in modo evidente, la sfera selvaggia e oscura della dimensione esistenziale (anche degli esseri umani).

 

Insomma, queste prova di Tian Zhuangzhuang ha il suo maggior difetto in una struttura narrativa non proprio perfetta e fluida. Il racconto è legnoso e prevedibile. Ed è proprio per tale motivo che anche certe meravigliose sequenza paesaggistiche dal sapore metafisico finiscono per essere poco significative.

L’intervento della tecnologia digitale permette di realizzare una grandiosa scena dedicata alla forza irrazionale e incontrollabile della natura: un tifone violentissimo, preceduto da un’inquietante fuga di un gigantesco branco di lupi, che devasta non tanto il deserto (praticamente inamovibile) quanto piuttosto le malandate e depresse truppe comandate da Lu.

La stessa tecnologia digitale permette verso la conclusione del film di far divenire due lupi protagonisti di una scena cruenta e significativa. Questa volta però l’effetto è mediocre, quasi ridicolo.

 

©CultFrame 10/2009

 

 

TRAMA

Cina, oltre duemila anni fa. In una sperduta regione occidentale della Cina vivono delle tribù nomadi che non intendono sottomettersi al dominio dell’imperatore. Quest’ultimo decide di inviare i suoi uomini, affinché reprimano la rivolta. Saranno anni di sanguinose battaglie, fino a che il comandante Lu e i suoi guerrieri decideranno di ritirarsi. Mentre le truppe riposano nel villaggio maledetto di Harran, Lu intreccerà una relazione sessuale con una bella vedova che vive in una grotta.

 

CREDITI

Titolo: The Warrior and the Wolf / Titolo Originale: Lang Zai Ji / Regia: Tian Zhuangzhuang / Sceneggiatura: Tian Zhuangzhuang (tratta dal romanzo di Yasushi Inoue) / Fotografia: Wang YU / Montaggio: Wenders Li / Scenografia: Liu Weixin / Interpreti: Joe Odagiri, Maggie Q, Tou Chung.hua / Produzione: BDI Films, Sky Eagle Worldwide Holdings / Cina, 2009 / 104 minuti

 

LINK

Filmografia di Tian Zhuangzhuang

Festival Internazionale del Film di Roma

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