Un po’ per caso, un po’ per desiderio. Un film di Danièle Thompson

daniele_thompson-per_caso_per_desiderioI francesi sono maestri nel riuscire a coniugare qualità professionale del prodotto filmico a leggerezza espressiva. Da molti anni ormai (ma praticamente da sempre) riescono a girare commedie che risultano allo stesso tempo molto divertenti ma anche caratterizzate da un livello espressivo inusuale per una tipologia filmica commerciale.

Se pensiamo a cosa succede nel nostro paese, ci rendiamo conto dell’abisso che è riscontrabile tra la produzione brillante di casa nostra, scadente e mediocre, e quella transalpina sempre elegante, sofisticata, finanche colta. Non è un caso che un grande interprete come Daniel Auteuil riesca a passare indifferentemente dal cinema drammatico alla comicità senza per questo far scadere il suo percorso filmografico. La nostra mente corre subito alle perfette commedie di Francis Veber, cioè a opere come La cena dei cretini, L’apparenza inganna e il recente Una top model nel mio letto che rappresentano tre esempi fulgidi di comicità pura confezionata secondo criteri di alta qualità.

Ulteriore prova della capacità francese di mettere sullo stesso piano divertimento e raffinatezza, viene dal lungometraggio di Danièle Thompson intitolato Un po’ per caso un per desiderio.


In questo caso, la regista si è spinta con coraggio in un territorio decisamente spinoso cinematograficamente, cioè la raffigurazione del mondo alto-borghese, delle sue strade, dei suoi negozi, dei suoi rituali.

Il rischio era quello di girare un lungometraggio stucchevole e insopportabile, snob e vacuo; ma l’autrice ha impostato la vicenda in maniera molto intelligente affidandosi a un personaggio centrale in grado di svolgere il ruolo di guida ironica a ingenua. Si tratta di una figlia del popolo, di una giovane provinciale che arriva a Parigi per cercare di sbarcare il lunario e migliorare la propria esistenza, il tutto con leggerezza e senza particolari rivendicazioni di carattere sociale. Jessica è bella, simpatica, curiosa, sensibile e si trova improvvisamente catapultata come “ragazza del bar” in un ambiente costituito da grandi artisti, miliardari, ricchi della Parigi “alta”. La fanciulla è il collante umano di storie, psicologie, sofferenza interiori, tutti fattori che passano attraverso il suo sguardo un po’ stralunato e la sua mente ricettiva.
Ne viene fuori un ritratto della bella società francese un po’ triste, in cui si combatte, in verità, per avere una vita normale e un po’ di sana libertà.

Certo si tratta di un’opera di finzione, di una commedia; la realtà sta da altre parti, cioè in quella parte di società parigina emarginata e costretta a vivere in una banlieue. Ma non è detto che il cinema debba sempre necessariamente affrontare tematiche di tale straordinaria portata.


Nel caso di Un po’ per caso un po’ per desiderio si affronta la questione dei desideri repressi, del rapporto tra sistema dell’arte e vita privata, della relazione complessa tra padri e figli, e di quella forse un po’ grottesca tra ricchi disillusi e ragazzi del popolo senza convinzioni politiche che cercano una loro realizzazione. Il tutto miscelato con un tocco di soave leggerezza e grazie a una regia pulita e funzionale al racconto.

Cécile De France, nella parte di Jessica, è perfetta nel ruolo che gli è stato affidato. Il volto gentile, i capelli corti e arruffati, gli occhi grandi e chiari, il sorriso fresco, lo sguardo sbarazzino, l’abbigliamento allo stesso tempo sexy e semplicissimo: un modello visivo di femminilità cinematografica molto delicato e moderno che non intende fermarsi solo all’esteriorità ma che valorizza a pieno la bravura di Cécile De France come attrice.


©CultFrame 06/2006

 

 

TRAMA

Parigi, Avenue Montagne. Siamo nel quartiere dei bei negozi, delle gallerie d’arte e dei grandi teatri. In questa realtà parigina si muovono musicisti, collezionisti d’arte, teatranti, tutti un po’ insoddisfatti, nevrotici, tristi. Un giorno arriva nel quartiere una bella ragazza di provincia. Si chiama Jessica e ha lasciato la sua cittadina per cercare lavoro e, possibilmente, fortuna nella capitale francese. Jessica, inizierà a lavorare in un famoso Bar della zona, frequentato da tutti i personaggi della vicenda. Sarà un modo per la giovane per conoscere le nevrosi del “bel mondo” e incontrare quello che forse sarà l’amore della sua vita.

CREDITI

Titolo: Un po’ per caso, un po’ per desiderio / Titolo originale: Fauteuils d’orchestre / Regia: Danièle Thompson / Sceneggiatura: Christopher Thompson, Danièle Thompson / Fotografia: Jean-Marc Fabre / Montaggio: Sylvie Landra / Musiche: Nicola Piovani / Scenografia: Michèle Abbé-Vannier / Interpreti: Cécile De France, Valérie Lemercier, Claude Brasseur, Laura Morante / Produzione: Studio Canal, Thelma Films, TF1 Films Productions / Distribuzione: DNC  Entertainment / Paese: Francia, 2006 / Durata: 106 minuti

 

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Filmografia di Danièle Thompson

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