The Honourable Woman ⋅ Gli intrighi del Medio Oriente e il destino di una donna

Nonostante dagli Stati Uniti continuino ad arrivare sui piccoli schermi europei e italiani “corazzate” della produzione televisiva legata alla fiction (vedi House of Cards) sospinte dal marketing e dalla pubblicità, le migliori esperienze nel settore vengono fuori dalla creatività europea. Così, dopo il caso clamoroso (francese) de Les revenants, ecco che Sky Atlantic propone ai suoi abbonati una serie proveniente dalla Gran Bretagna (pur se figura come una co-produzione Regno Unito/USA): The Honourable Woman.

Tutt’altra storia rispetto alle roboanti serie tv d’oltreoceano, quasi tutte impostate sulla presenza di star cinematografiche (a volte anche nella veste di produttori) che servono, evidentemente, da traino per vendere il prodotto in tutto il mondo e attirare inserzionisti pubblicitari. Nel caso di The Honourable Woman ci troviamo invece nel campo del “cinema televisivo” d’autore. Nessuno specchietto per le allodole, a meno che si voglia pensare che lo sia la protagonista (ma non è così): la statunitense Maggie Gyllenhaal.

L’attrice interpreta il personaggio di Nessa Stein, complessa figura femminile a capo di un’industria bellica inglese legata a doppio filo alla Marina Militare Israeliana. Il fondatore della compagnia (Eli), capostipite di un’importante famiglia ebraica londinese, aiutò infatti Israele a creare la struttura della sua forza armata preposta al controllo della coste e delle acque territoriali. Da quando Nessa, e il fratello Ephra, sono a capo dell’industria, la loro attività si sviluppa però anche in senso sociale e umanitario. Così, i due fratelli hanno deciso di avviare un’imponente attività di cablaggio della Cis-Giordania, mostrando attenzione anche nei confronti della crescita della società palestinese. Nessa e la palestinese Atika (governante della famiglia del fratello di Nessa) hanno, però, un segreto in comune molto pesante e proprio a causa di questo segreto finiscono al centro di un oscuro enigma internazionale, nell’ambito del quale sono impegnati a districarsi i servizi segreti inglesi e quelli israeliani, nonché i palestinesi dell’OLP.

The Honourable Woman è, dunque, quella che potremmo identificare come una spy story. Ma la concezione di questa spy story è l’opposto di quella che in genere è alla base di serie televisive simili. Infatti, il cuore dell’operazione messa in atto dal regista e sceneggiatore Hugo Blick (ideatore e autore della serie) riguarda un’impostazione di tipo prettamente psicologico. La vicenda è incentrata su un’unica sicurezza: nessuno si può fidare degli altri e tutti devono temere gli altri. Ogni persona, anche quella più vicina, può essere un nemico letale.
Ebbene, il mistero al centro della storia sembra via via rivelarsi ma la realtà è che l’enigma si fa invece sempre più indecifrabile. I personaggi centrali (Nessa, Ephra e Atika) si muovono all’interno di un labirinto inestricabile, nel cui ambito agenti segreti e funzionari diplomatici sembrano giocare una partita parallela e molto più importante.

In The Honourable Woman viene fatta fuori tutta la chincaglieria del cinema spionistico e d’azione. Tutto è incentrato sulle atmosfere inquietanti, sul non detto, sulle allusioni, e i servizi segreti si confrontano più su un piano di tipo psicologico-dialettico che sul campo. In tal senso, The Honourable Woman si configura come un’operazione drammaturgica estremamente raffinata, ricca di tensione mentale e priva di effetti pirotecnici; e grazie a questo aspetto richiama alla mente il capolavoro della storia recente del genere cinematografico spy story: Storie di spie (Les patriotes, 1994) del francese Eric Rochant.

Hugo Blink si manifesta come un regista in grado di delineare perfettamente l’intricata vicenda che intende narrare; il tutto con estrema eleganza formale. Ogni inquadratura è studiata nei minimi dettagli e la direzione degli attori è impostata sulla precisa scelta di utilizzare una “modalità” sottotono, assolutamente necessaria per sostenere la misteriosa sostanza del racconto.  Alcune evidenti semplificazioni determinate dalla sceneggiatura non intaccano il livello di questa serie tv che, ancora una volta, dimostra come il medium televisivo possa proporre senza alcun problema prodotti di alta qualità e di pura sostanza autoriale, come senza dubbio è The Honourable Woman.

© CultFrame 03/2015



CREDITI

Titolo: The Honourable Woman / Ideazione, regia e sceneggiatura: Hugo Blick / Direzione della Fotografia: Zac Nicholson, George Still / Montaggio: Jason Krasucki / Scenografia: Kate Evenden, Alice Norris, Tim Stevenson, Aziz Amichi / Musica: Natalie Ann Holt, Martib Phipps / Interpreti: Maggie Gyllenhaal, Andrew Buchan, Stephen Rea, Lubna Azabal, Ygal Naor / Produzione: Kadija Alami, Hugo Blick, Abi Bach, Greg Brenman, Esther Gordon, Andrew Wood, Polly Hill / Paese: Gran Bretagna, Usa / Anno: 2014 / Genere: Spy Story, Thriller / Puntate: 8 / Durata: 60 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale della serie Tv The Honourable Woman
Filmografia di Hugo Blick

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