Discesa agli inferi in chiave sociologica⋅Cisko Pike – Per cento chili di droga, un film di Bill L. Norton

Può bastare un unico film (bello) a confermare le doti di un regista? Nel caso di Bill L. Norton e il suo Per cento chili di droga, titolo italiano estremamente esplicativo rispetto all’originale Cisco Pike, forse sì. Bill L. Norton ha firmato anche altri lavori oltre a questo: lungometraggi come il seguito di American Graffiti o il fantascientifico Baby – Il segreto della leggenda perduta nonché  molte serie tv da Buffy, l’amazzavampiri a Law & Order: Criminal Intent. Meglio, comunque, come sceneggiatore per un paio di titoli come Convoy di Sam Peckinpah e Outlaw Blues con il ribelle Peter Fonda. 

Cisco Pike rimane, in ogni caso, il suo capolavoro. Uscito in Italia all’epoca, il film è del 1972 (ne troviamo traccia nei dizionari della critica italiana),  non è mai passato in tv (figuriamoci con quel titolo italiano), e non è stato mai pubblicato in dvd da noi (attualmente potete trovare la versione originale su Amazon all’esorbitante prezzo di 82 euro). 

Cisco Pike racconta di un cantante folk in declino, con problemi di droga alle spalle, che cerca di rifarsi una vita insieme alla fidanzata incinta. Tuttavia, si vede obbligato a tornare nel giro della droga quando un poliziotto lo costringe, grazie a un ricatto, a spacciare cento chili di marijuana per lui.
Siamo negli anni ’70 e temi così nel cinema americano erano molto facili da rintracciare. La rivista Playboy all’epoca scrisse: “il protagonista risponde all’esigenza del pubblico ad avere un eroe folk-rock al posto di James Dean”. E siamo d’accordo. I tempi erano maturi. E Kris Kristofferson, nella sua prima parte da protagonista, fu la scelta giusta. 

Cisco Pike nonostante le premesse non è un film poliziesco. È una pellicola sociologica che cerca di esaudire la nostra esigenza di sapere tutto sulla circolazione delle droghe creando un tetro scenario fatto di esseri disperati.
Inoltre, analizza gli ambienti dei sobborghi losangelini in maniera minuziosa e ci fa seguire il protagonista nella sua discesa negli inferi (da cui cerca di uscirne conservando almeno la sua dignità).

Cisco non vuole consegnare la droga, è obbligato a far ciò intrappolato in un gioco perverso da un poliziotto corrotto, così l’ottimismo tipico dell’individuo degli anni ’60 slitta nella più patetica solitudine.
Norton confeziona una riflessione sul consumismo estremo di quegli anni, offrendoci una serie di ritratti che film dopo film sarebbero diventati archetipici: oltre all’ex cantante interpretato da Kristofferson, che attraversa la vicenda con il passo stanco e lo sguardo attonito, c’è il poliziotto marcio Gene Hackman, sul procinto di diventare “il grande lupo cattivo” de  Il Braccio violento della legge, ed infine una Karen Black abbandonata, anch’essa, alla sua sua solitudine come non mai. Accanto a loro, la warholiana Viva, Harry Dean Stanton e Antonio Fargas, che da lì a poco sarebbe esploso con la serie Starsky & Hutch. 

Di grande bellezza la musica: oltre ad alcuni momenti notevoli di Kris Kristofferson c’è il cameo del blues-man Sonny Terry, che in una scena di estrema verità, parla con il protagonista sul fatto di rimettere in piedi il loro complesso mentre, nel frattempo, intonano Lovin’ her is easier dello stesso Kristofferson e il grande Sir Doug, massimo esponente della musica  Tex-Mex, alle prese con una dose di eroina … 

Un autentico cult.

© CultFrame 05/2023

Trama
Uscito a fatica da una storia di droga, un cantautore viene ricattato da un sergente californiano, che lo costringe a piazzare 100 chili di marijuana per suo conto.

Crediti
Titolo originale: Cisco Pike/ Titolo italiano: Per cento chili di droga / Regia: Bill L. Norton/ Sceneggiatura: Bill L. Norton, Robert Towne/ Fotografia: Vilis Lapenieks/ Montaggio: Robert C. Jones/ Interpreti: Kris Kristofferson, Karen Black, Gene Hackman, Viva, Harry Dean Stanton / Produzione: Gerald Ayres/ Anno produzione: 1972 / Paese: Usa / Durata: 95 minuti

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