I Am Not Him. Un film di Tayfun Pirselimoğlu. Festival Internazionale del Film di Roma 2013. Concorso

I Am Not Him è un lungometraggio basato su una struttura che potremmo definire a cerchi concentrici. Quelli esterni riguardano tematiche inerenti a questioni sociali e collettive; man mano che si procede verso il centro gli aspetti generali lasciano spazio a problematiche individuali dalle caratteristiche psicoanalitiche e filosofiche.
Queste ultime argomentazioni, ovviamente, non sono nuove nell’ambito della storia del cinema (ed anche della letteratura) e determinano una possibile collocazione di questo lungometraggio in un area cinematografica d’autore legata ad alcuno passaggi fondamentali della storia della settima arte nel XX secolo.

Il concetto che si configura come il cardine della vicenda di I Am Not Him è quello del senso (non senso) dell’identità soggettiva.  A ciò si aggiunge la questione del destino individuale e dell’adesione razionale a tale destino. Come avrete potuto comprendere, ci troviamo dalle parti di colossi della cinematografia come Michelangelo Antonioni (Professione Reporter, 1975) e Joseph Losey (Mr. Klein, 1976), anche se appare necessario tenere ben presenti le debite proporzioni. L’esistenza di Nihat è contraddistinta dallo squallore quotidiano di un lavoro non proprio gratificante. Il resto è solitudine e angoscia, quest’ultima totalmente introiettata. Le serate di Nihat sono terribilmente noiose e appartate e l’unico svago che sembra potersi permettere nel suo misero appartamento è la visione di un film porno che possa fargli solo immaginare una relazione con una donna.

Il regista, Tayfun Pirselimoğlu, edifica il racconto in maniera lucida e rigorosa. Luoghi spogli e desolati, lunghissimi silenzi, dialoghi ridotti all’osso, situazioni surreali, seppur algide, inquadrature statiche e senza respiro. La vita di Nihat sembra scossa dall’incontro con Ayşe, ma la vera svolta si verificherà quando proprio Nihat inizierà a prendere lentamente possesso dell’identità del marito della sua amante (in carcere ancora per lungo tempo). Pirselimoğlu guida il suo personaggio all’interno di un solido processo formale e di una griglia narrativa sempre equilibrata in cui i luoghi rispecchiano sempre la condizione dei personaggi. La “fuga” in una nuova identità da parte del protagonista in verità non allude ad alcuna possibile speranza di riscatto o cambiamento. Si tratta solo di un tentativo delirante di comprendere più a fondo il proprio mondo collocandosi in una dimensione straniera, nei riguardi di se stesso.
Così, alla fine, non rimane che l’accettazione incondizionata del destino del suo “sosia” e la folle costruzione di un mondo fittizio che non è poi tanto più artificiale e assurdo rispetto alla vita reale.

© CultFrame 11/2013

 

TRAMA
Nihat lavora come lavapiatti nella mensa di un grande ospedale. Le sue giornate sono tutte uguali. La solitudine assoluta. La sua esistenza inizia a mutare quando alla mensa verrà assunta Ayşe, una giovane donna che è costretta a lavorare poiché suo marito si trova in carcere. Tra i due si istaurerà un rapporto ambiguo e morboso, fino a che la donna deciderà di farla finita.

CREDITI
Titolo: I Am Not Him / Titolo originale: Ben o değilim / Regia: Tayfun Pirselimoğlu / Sceneggiatura: Tayfun Pirselimoglu / Fotografia: Andreas Sinanos / Montaggio: Ali Aga / Scenografia: Natali Yeres / Musica: Giorgos Koumendakis / Suono: Fatih Aydogdu / Interpreti: Ercan Kesal, Maryam Zaree, Rıza Akın, Mehmet Avcı, Nihat Alptekin / Produzione: Paese: Turchia, Francia, Germania, Grecia / Durata: 129’

LINK
Filmografia di Tayfun Pirselimoğlu
Festival Internazionale del Film di Roma – Il sito

 

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