Una fragile armonia. Un film di Yaron Zilberman

Nel 2004 Yaron Zilberman aveva realizzato un toccante documentario sulle campionesse di un’importante squadra di nuoto di un club ebraico austriaco degli anni trenta: Watermarks. Pellicola densa di risvolti, quest’opera mostrava le indubbie qualità di Zilberman sia come abile narratore che come autore visivo in grado di ricostruire una vicenda tragica e complessa con intelligenza e raffinatezza espressiva.
Ora, il regista israeliano (nato a Haifa e cresciuto a Tel Aviv) ha fatto il salto nel cinema di finzione con un lungometraggio nel quale viene nuovamente raccontata la vicenda di un gruppo. Questa volta tutto si svolge a New York, non più in ambito sportivo. Protagonisti sono, infatti, quattro famosi musicisti che da venticinque anni formano un quartetto d’archi formidabile: The Fugue. Si tratta di individui dalle personalità diverse che riescono, grazie a ciò che li caratterizza musicalmente e caratterialmente, a portare avanti una formazione artistica basata sul concetto di armonia globale, sia a livello creativo che umano. Ovviamente, questo equilibrio salterà: per la malattia di uno di loro (il decano del gruppo), per la crisi matrimoniale di due dei componenti e per la controversa e inimmaginabile situazione sentimentale del primo violino.

Una fragile armonia, questo il titolo italiano dell’opera di Zilberman, è un’operazione che potremmo definire anomala. Si avverte il tentativo da parte dell’autore di costruire un prodotto commerciale (anche grazie alla presenza nel cast di star come Christopher Walken e Philip Seymour Hoffman) e allo stesso tempo di fornire al suo lavoro un tocco che potremmo definire autoriale. In particolar modo, il tono generale vicino al patetismo e il racconto decisamente scontato e adatto a un pubblico indistinto sono contrapposti a un’impostazione del ritmo delle scene che ricorda in maniera precisa un certo cinema autoriale di ispirazione europea.
Per fortuna, l’evoluzione della malattia che colpisce uno dei personaggi centrali è delineata in modo misurato e decisamente freddo, e ciò permette di salvare parzialmente un’operazione cinematografica che invece trova i suoi punti deboli nell’inverosimile storia d’amore tra il primo violino (ruolo sostenuto dall’attore israeliano Mark Ivanir) e la figlia di altri due componenti il quartetto d’archi e nella crisi matrimoniale, esposta a livello filmico in forma troppo semplicistica, tra il secondo violino e la violista (Catherine Keener).

Come si può evincere da questa breve analisi, gli elementi irrisolti e problematici di Una fragile armonia, riguardano indubbiamente la parte relativa alla costruzione del racconto e alla descrizione delle vicende private dei membri di The Fugue. Anche la conclusione del film desta notevoli perplessità poiché l’abbandono definitivo del gruppo da parte del violoncellista è narrato in una sequenza che percorre pericolosamente il confine che separa il credibile dal non credibile e il rigore espressivo dalla pura melensaggine.
Il passaggio di Yaron Zilberman dal documentario al cinema di finzione genera dunque delle riserve ed evidenzia ancora un’inesperienza da parte dell’autore nel saper miscelare in modo opportuno esigenze commerciali e spirito artistico/creativo.

© CultFrame 09/2013

 

TRAMA
Da venticinque anni i componenti del quartetto d’archi The Fugue portano avanti non solo una fulgida carriera artistica ma anche un sodalizio umano che sembra indistruttibile. Quando, però, il violoncellista rivelerà ai suoi compagni di essere stato colpito da morbo di Parkinson, la situazione precipiterà. Salteranno fuori delle tensioni interpersonali non prevedibili e il gruppo inizierà a sfaldarsi.


CREDITI

Titolo: Una fragile armonia / Titolo originale: A Late Quartet / Regia: Yaron Zilberman / Sceneggiatura: Seth Grossman, Yaron Zilberman / Fotografia: Frederick Elmes / Montaggio: Yuval Shar / Scenografia: Rumiko Ishii / Musica: Angelo Badalamenti / Produzione: Vanessa Coifman, David Faigenblum, Emanuel Michael, Tamar Sela / Interpreti: Christopher Walken, Philip Seymour Hoffman, Catherine Keener, Mark Ivanir / Distribuzione: Good Films / Origine: USA / Anno: 2012 / Durata: 115 min

LINK
Sito ufficiale del A Late Quartet (Una fragile armonia) di Yaron Zilberman
Filmografia di Yaron Zilberman
Good Films

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