Killer in viaggio. Un film di Ben Wheatley

Cosa può esserci di più deprimente di una vacanza in roulotte per visitare il museo della matita? Uccidere un camperista per invidia, entusiasmarsi per un tram d’epoca, odiare il mondo intero.
Killer in Viaggio, sotto la veste leggera della commedia “di costume”, come si diceva una volta, nasconde un compendio di tristezze assortite, dalla marginalità sociale all’impotenza emotiva, dalla sciatteria personale alla follia omicida. Il regista Ben Wheatley assieme agli sceneggiatori e protagonisti Alice Lowe e Steve Oram (perfetti e coraggiosi), realizza sullo schermo ciò che tutti noi almeno una volta abbiamo osato solo pensare: uccidere l’imbecille che telefona al cinema (magari la morte no, ma un paio di ceffoni…), il cafone che urla al ristorante, la stronza (burocrate) che dissimula dietro un formale rispetto delle regole la propria tirannica frustrazione.

La coppia protagonista è perfetta nel suo squallore, composta da una bruttina complessata succube di una madre ricattatrice e da un patetico frustrato che coltiva velleità intellettuali: ambedue perennemente infagottati in orrendi maglioni e sgraziati capi tecnici. Sono questi gli eroi di un road-movie delirante e sanguinario (a cui la traduzione italiana del titolo nega ogni elemento di sorpresa) nel corso del quale la reciproca scoperta erotica viaggia in parallelo all’omicidio liberatorio, in una sorta di Eros e Thanatos dei miserabili, legati fra loro dall’invidia per il prossimo e dall’incapacità di rapportarsi con il reale. Geniali le mete di interesse, il succitato museo della matita ed il villaggio dei tram, noiosissime ed invariabilmente umide, così come gli antagonisti incontrati strada facendo, il buzzurro sul tram, la coppia di fighetti con il camper prestigioso, la sposa baldracca, l’escursionista fattone.

È un’umanità mostruosa quella rappresentata da Ben Wheatley, ma proprio qui emerge il limite del film che pare soffrire di una stridente contraddizione tra forma e contenuto. Se infatti trama e personaggi si muovono palesemente nei territori del grottesco, la forma rimane ancorata ad un dimesso realismo, un naturalismo che mal si adatta al tema. Da tale dissonanza deriva una sorta di freddezza programmatica che smorza le potenzialità “eversive” della pellicola ed induce una sensazione di reiterazione meccanica della narrazione che, alla lunga, finisce per diventare un po’ irritante e rende ancor più affrettato ed interlocutorio il finale.

© CultFrame 06/2013

 

TRAMA
Chris vuole mostrare il suo mondo a Tina, un’introversa dog-sitter che vive in completa miseria con una madre soffocante e che finora ha condotto una vita molto ritirata. Per questo Chris ha organizzato per lei un viaggio nelle isole britanniche, a bordo del suo amato Abbey Oxford Caravan, così da mostrarle il paesaggio collinare e le meraviglie che lo hanno accompagnato nella sua vita. Ben presto, però, tra gente che getta la spazzatura in terra, ragazzi rumorosi e le ingerenze della madre di Tina, l’idilliaca avventura diventerà un incubo che trasformerà Tina e Chris nei “Bonnie & Clyde” della campagna inglese.


CREDITI

Titolo: Killer in viaggio / Titolo originale: Sightseers / Regìa: Ben Wheatley / Sceneggiatura: Alice Lowe, Steve Oram, Amy Jump / Fotografia: Laurie Rose/ Montaggio: Amy Jump, Ben Wheatley, Robin Hill / Scenografia: Jane Levick/ Musica: Jim Williams / Interpreti principali: Alice Lowe, Steve Oram, Eileen Davies, Roger Michael, Tony Way, Seamus O’Neill, Monica Dolan / Produzione: Big Talk Pictures, Rook Films / Distribuzione: Academy Two / Paese: G.B., 2012 / Durata: 88’

LINK
Filmografia di Ben Wheatley
Academy Two

 

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