La guerra è dichiarata ⋅ Un film di Valérie Donzelli

Juliette e Roméo si incontrano, si amano e dal loro amore gioioso nasce un bambino, Adam, che piccolissimo inizia a manifestare i sintomi di quello che presto si rivelerà essere un tumore al cervello. L’attrice e regista Valérie Donzelli dirige e interpreta insieme al padre di suo figlio la loro vera storia cambiando solo i nomi dei protagonisti. Si tratta di nomi non trascurabili perché non stanno solo a significare lo spirito ironico e letterario con cui Donzelli si è imbarcata in questa impresa ma anche il fatto che genitori e figlio fanno parte di due universi diversi e separati.

Ci deve essere voluta una certa sfacciataggine per pensare e realizzare questo film: non tanto per via del linguaggio ironico e pop scelto per mettere in scena un tema drammatico, non sarebbe certo una novità. A colpire è piuttosto il narcisismo con cui questa coppia si mette in scena attraverso la malattia del figlio che così finisce per fare da pretesto narrativo: Adam e la sua sofferenza sono sempre a lato e sullo sfondo rispetto a Roméo e Juliette.

Quella che viene narrata dalle diverse voci off (e altri accorgimenti stilistici truffautiani) è la loro storia, il loro amore, gli amici, la famiglia, la voglia di fuga, le difficoltà di tenere insieme la loro coppia e la sensazione galvanizzante che si può trarre di fronte a una prova tanto dura. Sicuramente è interessante l’aver creato un universo estetico insolito rispetto allo squallore angosciante di altre pellicole che affrontano la malattia e l’universo ospedaliero ma la sensazione è che l’impresa non sia stata veramente affrontata perché lo sguardo è il più delle volte distolto dalla spoglia crudezza della sofferenza infantile. Proprio come fa Roméo quando per difendersi reagisce con indifferente freddezza alla morte di Clara, una piccola paziente ricoverata insieme a Adam.

Il film coglie perciò l’atteggiamento di negazione della possibilità del lutto e racconta la guerra contro il cancro dalla prospettiva dei vincitori, con l’esito della storia a condizionare pienamente il linguaggio del film. Alla luce di ciò, sembra che sia per scongiurare il biasimo dello spettatore che Donzelli ricorre in alcuni momenti a un’enfasi eccessiva per ricordare a se stessa che si sta parlando di una vicenda dolorosa. Ciò avviene soprattutto attraverso la musica, onnipresente e non sempre saggiamente dosata. Un esempio: il discutibile parossismo di quando Juliette telefona a Roméo per comunicargli il verdetto dei medici, e i violini di Vivaldi sottolineano la drammaticità del momento mentre lui si getta in ginocchio urlante.

Il film sarà il candidato francese agli Oscar di quest’anno e la critica d’oltralpe si è schierata praticamente compatta a suo favore. Dopo la proiezione a Cannes, in molti hanno registrato la commozione del ministro della cultura Frédéric Mitterrand come se in materia di sensibilità avesse voce in capitolo uno che per difendere quel rapper che in uno dei suoi pezzi minacciava la sua ex di romperle la mascella, di spezzarle le gambe e di farla abortire con un coltellino, disse che si trattava  semplicemente di una “scaramuccia tra innamorati”.

© CultFrame 12/2011 – 06/2012

Film presentato al 29° Torino Film Festival

TRAMA
Tratto dalla vera storia della regista e protagonista, narra la storia d’amore tra due giovani il cui figlio è affetto da una gravissima malattia.

CREDITI
Titolo originale: La guerre est déclarée / Titolo italiano: La guerra è dichiarata / Regia: Valérie Donzelli / Sceneggiatura: Valérie Donzelli, Jérémie Elkaïm / Fotografia: Sébastien Bauchmann / Montaggio: Pauline Gaillard / Interpreti: Valérie Donzelli, Jérémie Elkaïm, Gabriel Elkaïm / Produttore: Édouard Weil / Distribuzione: Sacher Distribuzione / Paese: Francia / Anno: 2011 / Durata: 100′

SUL WEB
Sito italiano del film La guerra è dichiarata di Valérie Donzelli
Filmografia di Valérie Donzelli
Sacher Distribuzione
Torino Film Festival – Il sito

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