Choses lues, choses vues. Mostra di Alain Fleischer

choses_lues_choses_vues-alain_fleischer1Se vi trovate a Parigi, fino al 31 gennaio 2010, non potete perdere l’occasione di visitare la grande installazione audio-video realizzata da Alain Fleischer presso la Bibliothèque Nationale de France.
Si tratta di una delle operazioni espositive più stimolanti degli ultimi anni, realizzata grazie a una raffinata impostazione concettuale basata sulla commistione di linguaggi: quello visivo, quello scritto/letterario e quello sonoro/verbale.
Il progetto, intitolato choses lues, choses vues è basato su un complesso, ma razionale, allestimento ambientale che riguarda l’intera, sontuosa e severa, Salle Labrouste.
Sessanta postazioni video (tutti monitor sono coperti da un piano opaco sollevabile dal visitatore), un grande schermo centrale e posizionamento di diffusori che con cadenza regolare inondano la gigantesca sala di voci e parole.

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Il concept della mostra è incentrato sul tema della lettura. Non solo. Sul tema della lettura e dei luoghi nei quali ogni essere umano può effettuare questa azione, spesso solitaria, che lo mette in comunicazione diretta e intima con la parola, con il ritmo dei testi, e con il senso profondo di un racconto.
Come sostiene lo stesso Fleischer, la lettura la si può esercitare in ogni luogo ed è un’operazione che tutti noi svolgiamo durante la giornata in continuazione. Afferma così l’artista/fotografo/romanziere: “La lettura è un’attività che si può praticare dovunque, a differenza di altre attività culturali che necessitano di materiali e ambienti, come il teatro o il cinema. Io ho voluto manifestare questa diversità e questa ricchezza della lettura mettendola in immagini. Fare una sorta di elogio di questa cosa mentale.

choses_lues_choses_vues-alain_fleischer3Il visitatore entra, dunque, in un universo di frasi e parole. Può sedersi davanti a ognuno dei sessanta monitor e concentrarsi. Può ascoltare con attenzione nel quasi buio della sala, l’intellettuale o l’artista chiamato a leggere il passaggio di un libro, un giornale.
I video sono girati tutto con la medesima architettura formale. Inquadrature che si soffermano sui protagonisti sono alternate a movimenti di macchina che spaziano in modo libero e fluido. L’obbiettivo della videocamera perlustra la realtà, cerca, analizza il mondo. Che siano strade, parchi, case, il dispositivo ottico compie sempre la stessa indagine visuale mentre la voce fuori campo dei lettori contribuisce a dare un sostanza poetica, anche se imperscrutabile, alle immagini.
Questa sinfonia di video viene interrotta improvvisamente da un flusso sonoro che avvolge il corpo, la testa e le orecchie del visitatore mentre sul fondo della sala un enorme schermo bianco si apre. Inizia la proiezione di una sequenza filmica: ora un lavoro dello stesso Fleischer, ora un altro contributo come, ad esempio, l’Aria del Catalogo tratta dal capolavoro di Joseph Losey Don Giovanni (da Mozart).
Questo ritmo alternato di “videoletture”, cascate di suoni, brani di opere visuali diviene una sorta di scia significante all’interno della quale l’individuo diviene esso stesso elemento della comunicazione.

Choses lues, choses vues è uno dei rari esempi di perfetta armonia compositiva nel campo della sintesi espressiva audiovisiva. Nulla è didascalico, nulla è prevedibile, nulla è noioso. L’effetto di questa cosa mentale sul visitatore è paradossalmente (ma non troppo) una specie di sottile piacere fisico; si finisce per entrare in uno stato di grazia dal quale non si vorrebbe uscire più. A dimostrazione che parola e immagine possono fornirci lo stesso tipo di emozione purché scaturiscano dal medesimo procedimento filosofico-creativo.

©CultFrame 01/2010

IMMAGINI
1, 2, 3 ©Alain Fleischer. Le Fresnoy / Studio National des Arts Contemporains

INFORMAZIONI
Dal 23 ottobre 2009 al 31 gennaio 2010
Bibliothèque Nationale de France (Salle Labrouste) / Rue de Richelieu 58, Parigi / Telefono: +33.01.44949540
Orario: martedì – sabato 10.00 – 19.00 / domenica 12.00 – 19.00
Biglietto: intero 7,00 euro / ridotto 5,00 euro

LINK
Video: intervista all’artista Alain Fleischer e  la visione della mostra

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