Gulag. Un libro di Tomasz Kizny

Tomasz KiznyUna ripresa aerea. Una fitta foresta che non lascia spazio a nulla, che soffoca la vista e il respiro. Emergono da questa esplosione vitale e incontrollabile della natura i tetti di nove grandi baracche, luoghi di sofferenza e di morte ormai totalmente abbandonati, echi di un’era finita (speriamo) per sempre. Forza e dinamismo del creato e degenerazione ottusa dell’agire umano, solennità del mondo naturale e decadenza dei folli progetti umani. E’ un’immagine esemplare, questa, che descrive nello spazio di un’inquadratura una tragedia politica e umana che ha attraversato gran parte del Novecento.
Si tratta di una fotografia che racconta cosa è rimasto di un gulag, uno dei tanti campi di concentramento e lavoro costruiti nell’ex Unione Sovietica, dentro i quali passarono detenuti politici, oppositori del regime, intellettuali non organici al potere.

Quello del gulag è stata un’autentica tragedia della modernità, un abisso che la fitta griglia protettiva concepita dai sovietici era riuscita per molto tempo a tenere nascosta. I deportati erano costretti a lavori disumani, in sostanza ad una sorta di rieducazione determinata dal dolore fisico e dall’annullamento della volontà individuale e, di conseguenza, della capacità di pensare. Molti sono stati i prigionieri che non hanno retto alle fatiche di questa pazzesca realtà e che non sono mai tornati indietro, altri invece ne sono usciti vivi e solo dopo molti anni hanno potuto raccontare quello che era loro capitato.


Ebbene, tutto ciò è ora testimoniato in un monumentale libro pubblicato da Bruno Mondadori. Il titolo è semplicemente Gulag. Questo corposo volume raccoglie oltre cinquecento drammatiche fotografie nella maggioranza dei casi inedite (e di autori anonimi), accompagnate da testi e materiali di documentazione che contribuiscono a fornire al lettore l’idea esatta di quello che è stato definito “arcipelago gulag” (Aleksandr Solženicyn).

Tutto è diviso in sette grandi capitoli (un ottavo è dedicato alle prefazioni) che portano alla luce vicende rimaste celate per decenni, volti segnati dalla fatica, condizioni di vita disastrose e intollerabili, immensi progetti infrastrutturali portati avanti con il sudore di lavoratori praticamente schiavizzati. Le immagini della disperazione e dell’abbandono si alternano a ritratti ambientati nei quali si vedono persone che hanno vissuto questa terribile esperienza. Una massa di scarpe di detenuti abbandonate, individui intenti nella costruzione del Canale del Mar Bianco, detenuti seduti per terra durante la pausa per il pranzo, villaggi poverissimi vicino ad enormi cantieri, lunghe file di prigionieri che tra i ghiacci raggiungono a piedi una miniera. Scatti di enorme importanza nei quali risulta fondamentale la rappresentazione del tormento che sono costretti a vivere individui che rimarranno per sempre sconosciuti.


Autore di Gulag è Tomasz Kizny, fotografo e giornalista polacco, che è stato, dopo il 1981, uno degli artefici della nascita dell’associazione clandestina dei fotografi indipendenti. Il suo lavoro di ricerca è iniziato addirittura nel 1986, raccogliendo con certosina precisione e pazienza le testimonianze dei sopravvissuti, rientrati in Polonia dopo il decesso di Stalin. Ma la parte più significativa della sua analisi è avvenuta sul campo subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

Il suo è stato un percorso difficile e complicato, una sorta di indagine storica, sociale, politica ed umana che ha portato all’emersione di un universo ancora non perfettamente conosciuto in Occidente.

Molto utile nelle pagine conclusive del libro il glossario che permette al lettore di conoscere l’esatto significato delle innumerevoli sigle e definizioni presenti nei testi. Tra queste vi è appunto quella di “Gulag” di cui abbiamo appreso il reale significato: Glavnoe Upravlenie Lagerej, ovvero Direzione Generale dei Lager.


© CultFrame 11/2004

 

CREDITI

Titolo: Gulag / Autore: Tomasz Kizny / Testi: Norman Davies, Jorge Semprun, Sergej Kovalev / Editore: Paravia Bruno Mondadori, 2004 / 495 pagine / 59,00 euro

 

SUL WEB

Casa editrice Bruno Mondadori

 

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