In un libro il progetto Idea di Metropoli

Idea di Metropoli nasce prima di tutto come progetto intellettuale: si tratta di un percorso che si propone di riconsiderare la stretta relazione fra l’uomo e l’ambiente urbano che lo circonda. Questa linea di sviluppo che unisce esperienza del corpo ed esperienza del paesaggio, si fa evidente soprattutto nelle ricerche più recenti, anche in campo fotografico. Tutti gli otto artisti invitati a riflettere su tale relazione, hanno risposto con opere diversissime che focalizzano l’attenzione prevalentemente sulla condizione dell’uomo contemporaneo, il suo aspetto, la sua corporeità. Questo significa che il concetto di metropoli è stato associato non tanto alla visione dei luoghi, ma ad una riflessione più intima sulla persona; si è trattato dunque di descrivere prima di tutto il paesaggio che vive dentro di noi, che ci portiamo addosso nella quotidianità, prima di tutto in forma di esperienza, di dimensione sociale, antropologica e psicologica. Non vincolati dal dover riferire il proprio lavoro ad un luogo determinato, gli artisti hanno risposto con esiti anche molto differenti fra loro e per questo estremamente interessanti.

“…cercare un habitat che mi permettesse di fotografare l’uomo senza l’interferenza della realtà sociale”, afferma per esempio Ezio Colanzi, che prima di essere fotografo si è espresso come scultore, e dunque ha condotto una continua analisi del rapporto fra figure e spazio. Nasce così Spazio Vuoto: il bianco totale di una stanza all’interno della quale spinge persone differenti a liberarsi attraverso il movimento del corpo e l’espressione del volto, dei modi di essere e delle tensioni quotidiane, nel tentativo di far loro riscoprire la propria intima e sincera natura. Una ricerca che nega la città e va nella direzione della “pura” persona. In realtà il rullino fotografico, nella sua caratteristica scansione in fotogrammi, crea intorno alle figure dei nuovi contenitori che somigliano ai finestrini della metropolitana, dunque degli spazi chiusi in cui l’azione si trova ad esprimersi.

Le Figure di Roberto Marossi vengono isolate e messe in scena in ambienti all’apparenza muti ma significativi della vita metropolitana, presenze tutte racchiuse nella tensione dei volti e dei corpi. Paola di Bello lascia invece parlare gli oggetti di tutti i giorni che sono stati buttati ad un angolo di strada. L’idea del suo Homeless’ Home è quella di ritrarre questi frammenti riguardandoli come quando erano ancora a casa, in uso. A tali immagini associa allusivamente ritratti dei dimenticati umani della società, i senza tetto, anch’essi relegati dal mondo come oggetti inutili ed ingombranti. Quelli che ho descritto brevemente sono solo alcuni esempi di un’operazione suggestiva e stimolante.

Idea di Metropoli è anche un libro estremamente curato ed approfondito nei testi e nella presentazione delle immagini, un volume che, non solo chi si interessa di fotografia contemporanea, leggerà, guarderà, sentirà e vivrà profondamente anche solo attraverso il linguaggio immediato delle immagini.

© CultFrame 05/2003

CREDITI
Titolo: Idea di metropoli / Autori: AA.VV. / Editore: Silvana Editoriale / 168 pagine / 88 fotografie / Lingua: Italiano e Inglese

INDICE DEL LIBRO
Roberta Valtorta Il corpo come interfaccia del paesaggio / Eleonora Fiorani Narrazioni della città assente / Gustavo Pietropolli Charmet Metropoli come sintomo / Ezio Colanzi Spazio Vuoto / Paola Di Bello Homeless’ Home / Francesco Jodice 100 storie / Tancredi Mangano In urbe / Roberto Marossi Figure / Roberta Orio Identità / Marco Signorini / Cristina Zamagni Superficie emotiva / Elenco delle opere / Biografie

SUL WEB
Casa editrice Silvana Editoriale

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