17° CinemAmbiente. Environmental Film Festival di Torino

CinemAmbienteLa formula festivaliera consolidata dalla direzione di Gaetano Capizzi e dall’organizzazione dal Museo Nazionale del Cinema ha portato il CinemAmbiente sulle soglie del compimento della maggiore età. Intanto, per la diciassettesima edizione la rassegna torna a essere completamente gratuita grazie alle sponsorizzazioni private, dopo che lo scorso anno si era reso indispensabile fare pagare il biglietto agli spettatori.

Nella storia recente del festival non vi sono invece mai state deroghe sulla realizzazione di un evento a “emissioni zero”. Infatti, lo staff usa solo auto elettriche, le emissioni di CO2 dovute allo svolgimento della manifestazione sono calcolate e compensate da un’apposita azienda, tutti i materiali prodotti provengono dal riciclo, comprese le “riciclette” – bici fatte con alluminio di recupero – sulle quali sfileranno gli ospiti del Bike Gala con cui sabato 31 maggio si inaugura ufficialmente l’edizione di quest’anno, sfruttando l’unico tappeto rosso che si sia mai visto a Torino ossia la pista ciclabile di colore scarlatto che porta al Cinema Massimo e al Museo del Cinema.

Confermando il suo legame profondo con la città, prima e dopo la sfilata green sul red carpet ciclabile, il festival si svolgerà non soltanto nelle tre sale del Massimo ma anche al Piccolo cinema, al Cecchi Point, al Cineteatro Baretti e alla sala Poli del Centro Studi Sereno Regis, oltre che al Circolo dei Lettori, dove si terranno incontri e mostre fotografiche.

Lo specifico cinematografico su cui al CinemAmbiente si ragiona e si dibatte da sempre è in modo particolare il cinema documentario cui appartengono la maggioranza dei lavori presentanti nelle quattro sezioni competitive dedicate ai Documentari internazionali, a quelli italiani, ai mediometraggi “One Hour”, e ai cortometraggi. Presidente della giuria principale è quest’anno Filippa Lagerback, accompagnata dal critico Roberto Silvestri, dai registi Enrico Cerasuolo e Jan van den Berg e dall’organizzatrice di festival ed eventi sulle tematiche ambientali Flo Stone.

Spetterà a loro giudicare documentari come Virunga di Orlando von Einsiedel, proiettato nella prima serata e già presentato all’ultimo Tribeca Festival, che prende il titolo da una riserva naturale della Repubblica del Congo minacciata dall’industria petrolifera. Ricordiamo anche il film di chiusura, Song for the Forest di Michael Obert, dedicato alla foresta pluviale centrafricana, che vede la partecipazione di Jim Jarmush. Tra le anteprime più interessanti di questa sezione vi sono Divide in concord di Kris Kaczor, sulla crociata contro le bottiglie di plastica dell’anziana Jean Hill, cittadina di quella Concord (Massachusetts) dove scoppiò la guerra civile americana nel 1775 e che poi diede i natali a Henry David Thoreau; Just Eat It: A Food Waste Story sul tema degli sprechi alimentari; The Ghosts in Our Machine di Liz Marshall sul lavoro di sensibilizzazione contro lo sfruttamento industriale degli animali intrapreso dalla fotografa Jo-Anne McArthur.

Per quanto riguarda l’Italia, ricorre la presenza di Taranto e del drammatico problema ambientale di quell’area inquinata dall’Ilva, al centro di Buongiorno Taranto di Paolo Pisanelli e di In viaggio con Cecilia di Mariangela Barbanente e Cecilia Mangini, già presentato al Festival dei Popoli. Quest’ultimo è una sorta di inchiesta documentaria on the road nella Puglia di oggi intorno alla grande industria siderurgica del Meridione, cui la decana del nostro cinema documentario aveva dedicato già quarant’anni fa opere quali Brindisi ’65 (1966), sul petrolchimico Monteshell a Brindisi, e Tommaso (1966)

Tra le altre opere italiane in programma, altrettante finestre sulle varie regioni della penisola, si segnalano Capo e croce. Le ragioni dei pastori di Marco Antonio Pani e Paolo Carboni, che ripercorre le proteste dei pastori sardi nell’ambito della vertenza sul latte del 2010, e Là suta. La nostra eredità nucleare in un triangolo d’acqua di Daniele Gaglianone, Cristina Monti e Paolo Rapalino che spiega come a Saluggia siano ancora conservate ingenti quantità di scorie nucleari italiane.

Da quest’anno c’è una novità significativa associata al festival, vale a dire il CinemAmbiente Lab, un workshop internazionale realizzato con Documentary in Europe e Film Commission Torino Piemonte che nell’arco di due giornate proporrà incontri, master classes e tavole rotonde per filmaker desiderosi di imparare come si realizzano film quali quelli che il CinemAmbiente propone ogni anno. Inoltre, si riunirà a Torino nei giorni del festival anche il Green Film Network, l’organizzazione mondiale dei festival ambientali con i suoi rappresentanti provenienti da ogni angolo del globo.

© CultFrame – Punto di Svista 05/2014

INFORMAZIONI
Dal 31 maggio al 5 giugno 2014
Proiezioni: Multisala Cinema Massimo / Via Verdi 18, Torino / Telefono: 011.8138 574
Gli spettatori possono ritirare i biglietti gratuiti alla cassa del cinema un’ora prima dell’inizio della spettacolo scelto. Ogni spettatore può ritirare un massimo di due biglietti per il film scelto. Per le proiezioni delle ore 16.00 mezz’ora prima.
Per tutti gli altri eventi del Festival, ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili senza distribuzione di biglietti.

LINK
CinemAmbiente. Environmental Film Festival di Torino – il sito con il programma dettagliato, informazioni e orari

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