Borderlines. A Roma la rassegna Videozoom sulla Danimarca

© Henrik Lund Jørgensen. The Recruitment (And Escape) Of A Plastic Soldier, 1’, 2015
© Henrik Lund Jørgensen. The Recruitment (And Escape) Of A Plastic Soldier, 1’, 2015
© Henrik Lund Jørgensen. The Recruitment (And Escape) Of A Plastic Soldier, 1’, 2015

È in programmazione a Roma la quattordicesima edizione della manifestazione Videozoom, presso la Sala 1 – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea. La rassegna, quest’anno intitolata Borderlines (curatrice Lorella Scacco), prende in esame il lavoro di alcuni autori danesi e, pur essendo sicuramente non esaustiva, ci offre una visione molto interessante della produzione video in corso in questi ultimi anni nella penisola nord europea.

Nel testo introduttivo della curatrice vengono messi in evidenza alcuni temi politico-sociali rintracciabili nelle opere video presentate per l’occasione: “La rassegna Borderlines pone l’accento sulla difficoltà di marcare un limite, un confine nella nostra esistenza e nel nostro territorio… emerge che esistenze, pensieri, territori s’intrecciano e si mescolano da sempre e per sempre, influenzando la psiche e i nostri comportamenti”. Dunque, è qui evidente come la difficoltà di rintracciare dei confini tra la nostra realtà e quella dell’altro, in un continuo movimento di ibridazione delle esistenze, sia da ritenersi centrale in questa ricerca.

A noi appare necessaria un’ulteriore considerazione: la significativa presenza di quelle che potremmo definire “assenze” che ci vengono segnalate da queste opere video. Infatti, sembra emergere una costante mancanza di qualcosa di stabile e riconoscibile che funga da sano interrogativo sulle dinamiche degli accadimenti, anche se a vari livelli di considerazione e su diversi piani di stratificazione cognitiva.

© Sören Thilo Funder. The Cosmonaut, 5’ 30’’, 2013
© Sören Thilo Funder. The Cosmonaut, 5’ 30’’, 2013

Prendiamo ad esempio i video di Stine Marie Jacobsen Psyco e Misery, entrambi remake di scene sostanziali dei film di Hitchcock e Reiner. Qui in maniera dichiarata e netta, più che nelle altre opere in visione, l’interprete principale è proprio l’assenza: sia dell’assassino nel primo che della vittima nel secondo.  Oppure, nell’opera The Cosmonaut di Søren Thilo Funder il cui tema principale è un rito entrato nella prassi comune degli astronauti russi. A noi sembra che la rivisitazione scenica dello spostamento in autobus dell’astronauta Yuri Gagarin, prima del decollo che inaugurerà l’iniziale presenza dell’uomo nello spazio (oltre al gesto fisiologico dell’urinare che diventerà una prassi augurale per tutti gli astronauti russi nell’avvenire), metta in azione il prodursi di un’assenza proprio a causa dal paesaggio circostante. Un ulteriore grande spazio gelido, silenzioso, che ingloba fino a far scomparire, come nella scena finale del video, le ordinarie azioni umane.

© Stine Marie Jacobsen. Misery, 2’28’’, From the video serie “Direct Approach”, 2012 – in progress
© Stine Marie Jacobsen. Misery, 2’28’’, From the video serie “Direct Approach”, 2012 – in progress

Si può dedurre in queste sottrazioni la continua volontà di trovare un’adeguata posizione all’interno delle odierne strutture sociali, sempre più messe in difficoltà da cambiamenti veloci e repentini. Proprio i ritmi lenti presenti in quasi tutti le opere, con una scelta registica sostanziale, mettono in evidenza la ricerca di cadenze più consone per assecondare queste scelte.

L’elenco completo dei video in proiezione e dei relativi autori danesi: From hiding place to hiding place di Sonja Lillebæk Christensen; The Cosmonaut di Søren Thilo Funder; The Recruitment (And Escape) of A Plastic Soldier di Henrik Lund Jørgensen; Boom Town di Jeanette Land Schou; Misery e Psyco, video tratti dal progetto Direct Approach di Stine Marie Jacobsen; I had no other choice than to jump from one pile to the other, as there was nothing in between Hacking Meditation di Gitte Villesen.

La ben strutturata edizione di Videozoom dedicata alla Danimarca, è stata preceduta da altrettante proposte con la meritoria attenzione di osservare specifiche realtà di diverse aree culturali del nostro pianeta: Israele, Polonia, Iran, Cina, Spagna, San Marino, Marocco, Giappone, Québec, Bangladesh, Grecia,  Kurdistan, Iraq e Romania.

© CultFrame – Punto di Svista 07/2017

INFORMAZIONI
Titolo: Borderlines – Videozoom: Danimarca / A cura di Lorella Scacco
Autori: Sonja Lillebæk Christensen, Søren Thilo Funder, Stine Marie Jacobsen, Henrik Lund Jørgensen, Jeanette Land Schou, Gitte Villesen
Dal 24 giugno al 13 luglio 2016
Sala 1 – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea / Piazza di Porta S. Giovanni 10, Roma / Tel. 06 7008691, 339 2397762 / salauno@salauno.com
Orario: martedì – sabato 16.30 – 19.30

SUL WEB
Sala 1 – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea, Roma

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