Fare memoria oltre il giorno della memoria

Frame tratto dal film Shoah di Claude Lanzmann (1985)

Il 27 gennaio è istituzionalmente il Giorno della Memoria. Incontri pubblici, commemorazioni, proiezioni di film. È tutto un fiorire di iniziative che si esauriscono nel loro svolgimento e che dopo lasciano, spesso, il nulla. Fare memoria, costruire memoria, è invece operazione che niente ha a che fare con la retorica ripetitiva delle celebrazioni. Significa impegnarsi costantemente per tentare di comprendere cosa sia veramente stato l’orrore della Shoah e quale sia stato l’abisso che l’umanità ha toccato durante la seconda guerra mondiale. Bisogna dunque lavorare a fondo, avendo ben presente che la lotta tra il ricordo e l’oblio può produrre memoria solo attualizzando l’orrore. E l’orrore può diventare tangibile nel presente solo attraverso lo studio e la presa di coscienza che il gelo della morte che i nazisti hanno portato nel cuore dell’Europa molti decenni fa è un’esperienza che ci riguarda tutti, ancora oggi. Ottant’anni fa, il campo di sterminio di Auschwitz fu liberato dai soldati sovietici, ma con questo fatto storico la Shoah non ha esaurito la propria malefica portata.

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©CultFrame 01/2025

Einaudi
Dan Stone – Il L’olocausto
Raul Hilberg – La distruzione degli Ebrei d’Europa

Mondadori
Daniel Jonah Goldhagen – I volenterosi carnefici di Hitler

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