SEEYOUSOUND⋅9th International Music Film Festival di Torino (24 febbraio-2 marzo 2023)

Nove anni non sono pochi eppure, con una edizione praticamente cancellata e altre condizionate dall’emergenza sanitaria, l’età della crescita di un festival indipendente quale il Seeyousound ha già vissuto fasi travagliate. Tra la preadolescenza, sostenuta dal Museo Nazionale del Cinema, e un futuro da teen in cui il primo festival italiano di cinema a tematiche musicali potrà senz’altro dare il meglio di sé, questa nona edizione ritrova un ricco calendario di appuntamenti in presenza con musica e incontri dal vivo e multimediali per un totale di un’ottantina di titoli presentati in una settimana.

L’apertura è stata affidata a un lungometraggio solido e di impianto classico, quale Tchaikovscky’s wife del regista dissidente russo Kirill Serebrennikov, già in concorso all’ultimo festival di Cannes e dedicato alla relazione infelice tra il compositore russo e la moglie Antonina Ivanovna Miljukova, ex allieva, già in parte finita sul grande schermo in L’altra faccia dell’amore (1971) di Ken Russell. In omaggio a Serebrennikov, si ripropone anche il suo Summer (Leto), ritratto affettuoso e umoristico degli esordi del cantante rock russo Viktor Tsoï con cui nel 2018 il regista si rivelò per la prima volta al pubblico cannense.

Poi, il cartellone del festival annovera nelle consuete sezioni competitive (lunghi di finzioni e documentari, corti, videoclip e sonorizzazioni) altrettante selezioni di titoli internazionali e nei programmi senza concorso di “Rising Sound. Music is the weapon” e “Into the groove” una serie di anteprime con accompagnamenti live.

Nel primo, curato da Juanita Apràez Murillo con taglio che si fa volentieri politico, si segnalano  documentari su di una partitura composta dai musicisti Viktor Ullman e Peter Kien durante la prigionia nel campo di concentramento di Terezin nel 1943 e poi ritrovata (El Káiser de la Atlantida di Sebastián Alfie), sulla star caboverdiana Cesária Évora (di Ana Sofia Fonseca) e su come James Brown e l’allora sindaco di Boston Kevin White programmarono un concerto televisivo per distrarre la cittadinanza dalle rivolte seguite all’assassinio di Martin Luther King (The Night James Brown Saved Boston di David Leaf). Nel secondo, tra gli altri, un film a vocazione, per così dire, ‘glocale’ come Infernòt. Viaggio nella musica folk di Elia Romanelli, che ripercorre la parabola della musica folk italiana, partendo dal FolkClub di Torino (via Ettore Perrone 3bis), in cui dagli anni Ottanta si sono esibiti musicisti di ogni provenienza. 

Viaggio nella musica folk, regia di Elia Romanelli

Il titolo del film si riferisce ai locali sotterranei dei palazzi torinesi usati come cantinati, ma anche come rifugi in tempo di guerra, e detti in città “infernotti”. Il loro destino post-bellico è stato in molti casi quello di ospitare centri di aggregazione e socialità autenticamente underground come nel caso di Palazzo Carignano che ancora oggi ospita le sale dell’Unione culturale e al suo interno fino a metà degli anni ’80 il Centro Jazz e il Movie Club (da cui nacque il Cinemagiovani poi divenuto Torino Film Festival). Fu peraltro nella sede dell’Unione che nel maggio 1958 ebbe il suo battesimo il gruppo del Cantacronache con lo spettacolo dal titolo 13 canzoni 13. A presentarlo furono il ‘padrone di casa’ Antonicelli, con Fortini e Calvino che erano tra gli autori dei testi musicati da Amodei, Liberovici, Jona e Michele Straniero cui oggi l’associazione che gestisce il FolkClub è intitolata. Proprio nel 1958, si trasferì dalla Calabria a Torino la famiglia di Franco Lucà che trent’anni dopo fondò il locale di cui il film di Romanelli rievoca la storia esplorando i legami tra musica popolare, Cantacronache, Nuovo canzoniere italiano e Cantovivo, tramite repertori in video (con Lucà, scomparso nel 2008, Straniero, etc.) e interviste recenti ad Amodei, Giovanna Marini, Riccardo Tesi, Vinicio Capossela e a più giovani rappresentanti di un movimento musicale vario e articolato ma inconfondibile, puntellati dai commenti storico-critici del musicologo Jacopo Tomatis.

Per un titolo che ha radici nella storia e negli archivi della città, non mancano poi nel SYS numero 9 spettacoli transmediali, come Rageen Vol.1 del collettivo catanese OKIEES con Pippo Delbono, o avventure sensoriali quali la selezione di film in VR a 360° dal titolo DANCE VR CORNER curata da Compagnia della Quarta in collaborazione con COORPI e lo ZED Festival di Bologna, ospitati dentro alla Mole Antonelliana. Ce n’è insomma per tutte le sensibilità musicali e cinematografiche.

© CultFrame 02/2023

INFORMAZIONI
SEEYOUSOUND. 9th International Music Film Festival di Torino (24 febbraio-2 marzo 2023)
Direttore: Carlo Griseri

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