Film about a Father Who ⋅ Un film di Lynne Sachs

Presentato in anteprima italiana alla 57. Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, Film About a Father Who di Lynne Sachs è il ritratto frammentario di un padre inafferrabile, eccentrico, eccessivo, un vero intrico, come quello che gli annoda i lunghi capelli grigi e che la figlia tenta di pettinargli nell’incipit del film. Ebreo nato a Memphis e divenuto imprenditore, Ira Sachs Sr. Si è impegnato nel settore alberghiero gestendo hotel e resort in vari angoli del pianeta. Nel repertorio accumulato in oltre 30 anni di vita e di riprese, i cui formati passano dall’8 e 16mm al video e al digitale, la regista lo mostra sia attraverso lo sguardo di film di famiglia da lei stessa girati già da ragazzina sia in repertori televisivi e promozionali. In questi ultimi emerge la figura paradossale e caleidoscopica di un tycoon hyppie in tenute multicolor, dedito intensamente al lavoro ma anche al gaudio, che appena entrarono in commercio i primi, enormi, cellulari ne approfittò per lavorare dai posti più assurdi, una vacanza sulle nevi o il suo letto-ufficio.

Seduttore seriale con sei matrimoni alle spalle e nove figli non tutti parimenti riconosciuti, il padre è oggi un patriarca in disarmo che ha lasciato dietro di sé una scia di dolori, traumi, abbandoni e misteri, a partire dal suo nome e cognome che forse in origine non era quello che i figli hanno sempre saputo. Ma alle omissioni e agli enigmi disseminati nel corso della sua vita si aggiunge una specie di amnesia senile (forse un ennesimo stratagemma per non assumersi le sue responsabilità?) che lo spinge a rispondere con un “non ricordo” a tutte le domande che gli pone oggi la figlia.

E allora come tradurre il suo silenzio? Come ricucire i pezzi sparsi di un puzzle esistenziale? Come delineare per intero una figura paterna piena di lacune e allo stesso tempo ricostruire un po’ anche se stesse? Quel che scelgono di fare Lynne, la sorella scrittrice Dana e il fratello regista Ira Jr., frutto del primo matrimonio, è assumersi la responsabilità di tenere insieme i pezzi sparsi della famiglia. Il linguaggio, in primis cinematografico, assume un ruolo di testimone e mediatore di questo processo di incontro e rielaborazione collettiva. In una scena si vedono figlie e figli di età, condizione sociale e provenienza geografica diversa riuniti in una stessa stanza a parlare di “lui”, chi a condividere aneddoti pazzi, chi a tirare fuori tutta la rabbia accumulata anche verso sorellastre e fratellastri.

Oltre ai materiali d’archivio e alle sequenze girate oggi in cui la regista rievoca il “proprio” padre, le interviste all’eccentrica madre di lui, alle varie “girlfriends” avute nel corso del tempo e a tutti i figli tra ieri e oggi compongono il mosaico delle tante prospettive possibili su una figura paterna ingombrante nonostante e forse proprio in virtù della sua assenza. Un’assenza patita individualmente e che ormai non può più essere colmata ma può essere condivisa e forse pesare un poco di meno. In una scena di repertorio privato, la stessa regista da giovane spiega quello che anni dopo sarebbe diventato questo film: “in passato ho fatto un film in cui indirizzavo l’obiettivo della videocamera tutt’intorno a me, un altro in cui invece mi guardavo dentro e ora ne voglio fare uno in cui guardo sia fuori sia dentro”. Quest’opera intima, poetica e ironica di Lynne Sachs è quindi estremamente personale e allo stesso tempo universale grazie a una sensibilità femminista maturata in oltre trent’anni di sviluppo di un’estetica e di una forma espressiva capace di gestire tutte le sfumature dell’introspezione senza mai scadere nell’egocentrismo.

Il titolo del film rende omaggio a Film about a woman who di Yvonne Rainer (1972-74) e quell’elisione del verbo è sia un riferimento all’assenza sia uno spazio aperto. Come ha dichiarato la regista: “Il film fa parte di una serie di ritratti che sto realizzando per capire fino a che punto possiamo conoscere un’altra persona. Odio quando si parla di documentari ‘che si reggono sul personaggio’, non mi interessa fare un ritratto completo di qualcuno, non so se è possibile. È anche di questo che parla il film e in tal senso il verbo mancante apre a molte possibilità: è un film su un padre che…scherza, si comporta male, ha avuto molti figli. Quel che mi interessava però non era riempire un vuoto, trovare delle risposte o scovare segreti ma seguire delle tracce e porre delle domande”.

© CultFrame 07/2021

TRAMA
Non è stato facile per la regista avere un padre come il suo: sempre preso dal lavoro di imprenditore, dal desiderio mai pago di conquiste, di avventure professionali e sentimentali, pieno di donne e di figli. Un uomo che ha fatto di tutto per farsi odiare ma a cui la figlia resta nonostante tutto legata e a cui rende omaggio con questo film girato per più di trentacinque anni e in vari formati.

CREDITI
Titolo internazionale: Film about a Father Who / Regia: Lynne Sachs / Sceneggiatura: Lynne Sachs. / Montaggio: Rebecca Shapass / Fotografia: Lynne Sachs, Ira Sachs Sr., Ira Sachs Jr. / Musica: Stephen Vitiello / Interpreti: Ira Sachs Sr., Lynne Sachs, Dana Sachs, Ira Sachs Jr., Diane Sachs, Rose Sachs / Produzione: / Paese: USA, 2020 / Durata: 74 minuti.

SUL WEB
Filmografia di Lynne Sachs
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro

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