Moschettieri del Re – La penultima missione ⋅ Un film di Giovanni Veronesi

“Date al Cesare quel che è di Cesare”. Avevo deciso di trasformare questa frase in qualcosa di più scurrile ma dato che è attribuita, dagli apostoli, a Gesù preferisco di no. Potete chiedermi: perché c’è bisogno di un’espressione scurrile? Perché nel film di Giovanni Veronesi Moschettieri del Re – La penultima missione la scelta di un linguaggio “volgarotto” è decisiva, addirittura necessaria. Visto che è “volgarotto” quello che (verosimilmente) avrebbero dovuto usare i moschettieri invece di quello, forbito, proposto dal loro autore. Ma andiamo con ordine.

Devo ammettere che non amo particolarmente il cinema del regista Veronesi anche se bisognerebbe confessare come questa sua nuova fatica abbia toccato alcune (forse solo mie) corde sensibili. Prima di tutto gli anacronismi. Stiamo parlando, infatti, di una storia, scritta da Alexandre Dumas per il suo romanzo/seguito de I tre moschettieri dal titolo Vent’anni dopo, in cui si usa il linguaggio di oggi senza perdere di vista l’idea di trovarsi davanti a un film in costume. E poi la scelta di far parlare a Pierfrancesco Favino, nel ruolo di Artemis, come ha sottolineato la brava Fulvia Caprara nella sua rubrica Cinesettimana su LaStampa.it, un francese curioso, un po’ Amanda Lear e un po’ ispettore Clouseauè vincente. Ma non finisce qui. Citazioni, questa volta meta-cinematografiche dai film di 007, con un Luis Molteni come Q, e una morte tipo La notte di San Lorenzo dei Taviani. E persino 8 e mezzo di Fellini, con quella croce che porta il nome di… Marco Giusti (chissà che cosa abbia fatto l’illustre collega per aver meritato codesta sorte!).

Giovanni Veronesi, poi crea dei calembour linguistici che vengono dal lontano ma mai dimenticato L’armata Brancaleone di Mario Monicelli. In fondo, sono tutti e due toscani. Per il regista e sceneggiatore i suoi Moschettieri sono dei supereroi invecchiati male: ma anche se non sono Bruce Willis e nemmeno Tom Cruise riescono a tirare fuori la grinta necessaria per sconfiggere sia la cattivissima Milady, una specie di “Crudelia De Mon” anteliteram, sia il Cardinale Mazzarino.

Ma non abbiamo ancora citato il duo migliore di questa pellicola di cappa e spada all’amatriciana, nel senso più nobile del genere: la regina Anna, interpretata da una sublime Margherita Buy e la sua ancella a cui dà corpo e voce Matilde Gioli. Innumerevoli le volte nelle quali la regina va a fare la “pipi” e altrettante le volte in cui l’ancella glielo chiede. Anche nei momenti meno opportuni con grande imbarazzo di Sua Maestà. Ovviamente senza dimenticare un Luigi XVI lussurioso e di berlusconiana memoria (memoria?).

Giovanni Veronesi

Moschettieri del Re – La penultima missione è girato da un Veronesi in stato di grazia. Riconosciamo, ad esempio, carrellate che avrebbero potuto appartenere a un Riccardo Freda, un Christian-Jacq e, perché no, al miglior Jesús Franco (in fondo le varie Justine, Fanfan la Tulipe e Angelica di Bernard Borderie non sono lontane). Come siamo sicuri che il regista abbia visto anche I tre moschettieri di Richard Lester del 1973, altrettanto ironico e buffo. Un tipo di cinema che oggi non si fa e che a forza di vederlo in tv, si può pensare sia para-televisivo. Ma il lungometraggio di Veronesi non ha niente di televisivo. È cinema puro, anche se ha un unico neo: quando nel finale prende spunto dal fantasy tedesco La storia infinita, ancora una dimensione meta-filmica. Mescola, inoltre, oggi e ieri. Forse perché il nostro oggi, per quanto ci si possa sforzare, è sempre peggiore del nostro ieri.

Gli altri moschettieri sono piccoli capolavori di comicità: Sergio Rubini, Valerio Mastandrea e Rocco Papaleo diretti con perizia come d’altronde il resto del cast. Alessandro Haber è Mazzarino, Giulia Bevilacqua è la “Divina” Milady, Valeria Solarino una valorosa “spadacina” e Antonino Iuorio il viscido oste, tutti usati come grandi caratteristi del cinema che fu.

Ho la sensazione che Moschiettieri del Re – La penultima missione presto sarà tra i “Raro Film” più per meriti che per demeriti.

© CultFrame 12/2018

TRAMA
Avventurosa commedia che ha come protagonisti la banda di moschettieri, D’Artagnan, Porthos, Aramis e Athos, ritratti in chiave prettamente autoironica e disincantata, richiamati dalla regina Anna per liberare la Francia dagli intrighi del Cardinale Mazzarino e salvare suo figlio il Re Luigi XIV


CREDITI

Titolo: Moschettieri del Re – La penultima missione / Regia: Giovanni Veronesi / Sceneggiatura: Giovanni Veronesi, Nicola Baldoni / Fotografia: Tani Canevari / Montaggio: Consuelo Catucci / Scenografia: Tonino Zera / Interpreti: Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini, Rocco Papaleo, Margherita Buy, Matilde Gioli, Giulia Bevilaqua, Valeria Solarino, Lele Vannoli, Alessandro Haber / Produzione: Indiana Production, Fabrizio Donvito / Distribuzione: Vision Distribution / Paese: Italia / Anno: 2018 / Durata: 109 minuti

SUL WEB
Filmografia di Giovanni Veronesi
Vision Distribution

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