Landscape. La mostra di Tacita Dean alla Royal Academy di Londra

© Tacita Dean, Majesty, 2006. 2 synchronised 35mm anamorphic colour films, optical sound, with a running time of exactly one hour. Film still (detail). © Courtesy the artist, Frith Street Gallery, London and Marian Goodman Gallery, New York/Paris
© Tacita Dean. Four, Five, Six, Seven and Nine Leaf. Clover Collection, 1972–present. © Courtesy the artist; Frith Street Gallery, London and Marian Goodman Gallery, New York/Paris. Photo: Augustin Garza
© Tacita Dean. Four, Five, Six, Seven and Nine Leaf. Clover Collection, 1972–present. © Courtesy the artist; Frith Street Gallery, London and Marian Goodman Gallery, New York/Paris. Photo: Augustin Garza

Dopo due personali in contemporanea alla National Gallery e alla National Portrait Gallery, dedicate, rispettivamente, alle Nature Morte e ai Ritratti, la trilogia, per Tacita Dean, si compie con una nuova esposizione, dal titolo Landscape, alla Royal Academy of Arts. La mostra è anche l’occasione per inaugurare al pubblico la nuovissima estensione dell’istituzione artistica londinese, che quest’anno compie 250 anni. Progettato da David Chipperfield, questo sviluppo connette, attraverso un ponte, il grande edificio palladiano di Burlington House, e il n. 6 di Burlington Gardens, un ex palazzo dell’Università di Londra, acquistato dall’istituto d’arte nel 2001. Quest’ultimo è stato completamente rinnovato e dotato di tre grandi spazi espositivi, un teatro e zone shopping e ristoro.

La mostra di Tacita Dean beneficia delle nuove Gabrielle Jungels-Winkler Galleries, dove opere in grande formato, installazioni e film trovano la loro collocazione ottimale. Landscape ci riporta ad un tema caro all’artista britannica, sempre attenta alla compenetrazione e sovrapposizione di ambienti e storie, e al dislocamento degli eventi.

Nella prima sala, i minimi ed i massimi dimensionali vengono ottenuti attraverso mezzi diversi. The Montafon Letter è una monumentale superficie di lavagna nera, disegnata con il gesso, su cui l’artista ha modellato una montagna, ispirata alla storia di una comunità montana austriaca, che nel XVII secolo venne obliterata da una valanga. Due valanghe successive, prima sommersero, e poi riscoprirono il corpo del prete, che si era avventurato sul luogo per pregare per le vittime. Altre tracce e segni in gesso formano nuvole bianche e scure. Dalla collezione di cartoline dell’artista, emerge, gigantesco, un albero dai molteplici rami. Ogni porzione è stata isolata dal fondo mediante l’applicazione di guache bianca, esaltando i vari aspetti della pianta e producendo un effetto nuovo. Al contempo, in Ant, Teotihuacan, l’artista si sofferma poeticamente sul microcosmo di una formica, seguendone le tracce alla base della Piramide del Sole, in Messico.

Nello spazio seguente, una lunga teca piena di quadrifogli rappresenta uno degli aspetti cruciali della pratica artistica della Dean, che colleziona oggetti durante i suoi viaggi. Four, Five, Six and Nine Leaf Clover non è solo una raccolta di campioni vegetali, ma un’inchiesta sul significato ed intervento di fortuna ed opportunità. Round Stone Collection è invece una collezione di sassi , tutti accomunati dalla stessa perfezione geometrica. Una meditazione sulle meraviglie naturali.

©  Tacita Dean, Majesty, 2006. 2 synchronised 35mm anamorphic colour films, optical sound, with a running time of exactly one hour. Film still (detail). © Courtesy the artist, Frith Street Gallery, London and Marian Goodman Gallery, New York/Paris
© Tacita Dean, Majesty, 2006. 2 synchronised 35mm anamorphic colour films, optical sound, with a running time of exactly one hour. Film still (detail). © Courtesy the artist, Frith Street Gallery, London and Marian Goodman Gallery, New York/Paris

Geologia, natura, disegno, e fotografia, sono tutti aspetti che si ritrovano in una grande fotoincisione, dal titolo Quarantania. Qui lo spunto deriva dai quaranta giorni passati da Gesù senza cibo sul massiccio del Jebel Quarantul. Utilizzando stampe all’albume dell’ottocento su un fondo allucinatorio, di colore rosso sangue, Tacita Dean mescola reliquie dei Grand Tour imperialisti ad un panorama dipinto, il cui colore diviene metafora dello stato mentale del Cristo ed espressione di un nuovo sublime.

Finalmente si giunge ad un ampio spazio, che accoglie la doppia proiezione in simultanea di Antigone, un film in 35mm di recente realizzazione. L’opera, che ha conosciuto una genesi lontana ed è stata ripensata molte volte, è stata girata in tre luoghi diversi (Yellowstone, Tebe e Regno Unito). Il pretesto è la storia di Antigone, come narrata da Sofocle ed Euripide. Figlia e sorella incestuosa di Edipo, l’eroina è murata viva, per aver dato sepoltura al fratello Policeto, andando contro il decreto dello zio Creone, che ne voleva il corpo abbandonato fuori le mura, offerto in pasto ai cani randagi.

Un’eroina maledetta, vittima del suo destino, ma anche la storia di un progetto artistico, che prende forma nella mente della Dean, ancora bambina. Preso e lasciato molte volte, diviene prima, la causa di una manifestazione psicosomatica, poi, in maniera peripatetica e casuale, si trasforma in elegia sonora e visiva, fatta di eclissi, polle di magma sulfureo, campagne brulle ed ataviche, interni ombrosi ed accademici, dove la poetessa Ann Carson, l’attore Stephen Dillane e la stessa Dean, discutono l’opera di Sofocle. Come Tiresia, l’indovino cieco, che al culmine della tragedia ritrova Antigone, così l’artista si lascia guidare dalla cecità dell’obiettivo, tappandone una parte e girando il film solo a metà, per poi riavvolgere la pellicola e filmare la metà restante. Il film si compone volutamente e per caso, mediante la sovrapposizione di elementi sorprendenti e rivelatori.

La mostra Landscape resterà aperta fino 12 agosto 2018.

© CultFrame 05/2018

INFORMAZIONI
Mostra: Tacita Dean – Landscape
Dal 19 maggio al 12 agosto 2018
The Gabrielle Jungels-Winkler Galleries,  Royal Academy of Arts / Burlington Gardens, Londra
Orario: sabato – giovedì 10.00 – 18.00 / venerdì 10.00 – 22.00
Biglietto: intero £14

SUL WEB
Royal Academy of Arts, Londra

 

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