Helmut Newton: due mostre per il decennale della Fondazione berlinese

Alice Springs. Chateau Marmont, Hollywood, 1991. © Alice Springs
Alice Springs. Chateau Marmont, Hollywood, 1991. © Alice Springs
Alice Springs. Chateau Marmont, Hollywood, 1991. © Alice Springs

La sede della Helmut Newton Foundation è collocata in un grande e austero palazzo berlinese. Entrare nei grandi spazi di questo museo, fornisce al visitatore molte sensazioni. Non è solo il luogo scelto per celebrare il tanto discusso fotografo tedesco, è una specie di toccante testimonianza di un ritorno, in Germania, avvenuto dopo una vita rocambolesca passata attraverso spostamenti in quattro continenti e dopo i tanti successi internazionali. Si tratta, in sostanza, di un sontuoso spazio della memoria di un’esistenza percorsa sempre a velocità folle, di un’esistenza piena di vitalità e di passione.

La Helmut Newton Foundation compie dieci anni e la moglie dello scomparso autore ha deciso di omaggiare il tanto amato marito riproponendo le due mostre (all’epoca selezionate direttamente da Newton) con le quali la Fondazione iniziò il suo cammino nel 2004: Us and Them (Helmut Newton e Alice Springs, quest’ultimo pseudonimo della moglie June) e Sex and Landscapes (Helmut Newton). Due esposizioni emblematiche che raccontano facce diverse del lavoro di Newton, dalla collaborazione con la consorte (sposata nel 1948) passando per gli ormai celebri e inflazionati nudi femminili, per finire con i paesaggi, meno noti ma assai significativi.

Ma ciò che vorrei effettuare con questo post non è solo un articolo che parli della controversa figura di un fotografo che, comunque la si pensi, ha influenzato fortemente alcuni settori delle arti visive (dalla pubblicità al cinema) per decenni. Vorrei invece, come ho già fatto in Helmut Newton. Oltre i luoghi comuni, far emergere brevemente parti della biografia di Helmut Newton che pochi conoscono e che è bene sempre ricordare.

Il nome originario del fotografo era Helmut Neustädter e la sua città di nascita Berlino, metropoli europea nella quale ha vissuto fino all’età di diciotto anni. Helmut era nato in una famiglia ebraica della media borghesia e nella Germania che si avviava a diventare nazista, conduceva una vita normale come qualsiasi altro giovane della sua età. Poi, l’avvento tragico e abominevole del nazismo, appunto, e l’ignominia delle leggi razziali lo costrinsero ad abbandonare la Germania. Un lungo difficilissimo viaggio, da Trieste fino a Singapore, e poi in Australia, paese quest’ultimo di cui poi riuscirà a prendere la cittadinanza. Una fuga dall’orrore del nazismo e dell’antisemitismo che poi passerà attraverso un ritorno in Europa (a Parigi e Montecarlo), un altro spostamento negli Stati Uniti e, infine, l’apertura della Fondazione che porta il suo nome a Berlino, proprio poco prima della sua scomparsa avvenuta a Los Angeles/West Hollywood il 23 gennaio 2004.

È inutile dire che un serio lavoro critico e storicistico sul personaggio/artista Helmut Newton dovrebbe essere effettuato sgombrando il campo da tutti i luoghi comuni e gli stereotipi che lo riguardano. E che non è possibile analizzare il suo “viaggio” creativo senza contestualizzarlo in un quadro umano e personale che non può non aver lasciato un segno. Non è pensabile cioè scindere il vissuto, la personalità e la poetica di un individuo che con tutta evidenza ha indirizzato verso l’eros e l’universo femminile un gioioso e profondo legame con la vita che il delirio di un turpe processo storico (l’avvento del nazismo in Germania) aveva provato a sottrargli.

Dunque, l’opera di Helmut Newton non la si può prendere in considerazione in modo superficiale, non può essere oggetto di giudizi sommari e scontati, non può essere banalizzata in catalogazioni sterili. Ciò non significa che debba piacere per forza, ovviamente. Significa, invece, che andrebbe compresa nelle sue radici, nella sua evoluzione, nelle sue motivazioni autentiche in modo lucido e oggettivo, senza prese di posizione preconcette.

© CultFrame – Punto di Svista 07/2014
(articolo pubblicato su Huffington Post)


INFORMAZIONI

HELMUT NEWTON FOUNDATION
Museum of Photography
Jebensstrasse 2 / 10623 Berlin

Mostre: Us and Them (Helmut Newton/Alice Springs) – Sex and Landscapes (Helmut Newton)
Fino al 16 novembre 2014

SUL WEB
Helmut Newton Foundation, Berlino

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