Gli amanti passeggeri ⋅ Un film di Pedro Almodóvar

Sarà la voglia di leggerezza che questo momento storico sembra quasi imporre o la nostalgia degli effervescenti anni Ottanta che Almodóvar, dopo le struggenti atmosfere degli ultimi film (da Tutto su mia madre a La pelle che abito), torna alla commedia il cui brio esuberante segnò il suo cinema e un’epoca.

Come tra il passato e il presente dello stile del regista castigliano, siamo qui sospesi a mezz’aria, anzi “in aria”, su un aereo che gira in tondo sul cielo di Toledo, in piena avaria e alla ricerca di una pista libera sulla quale atterrare. L’equipaggio ben conscio del problema ma, evidentemente, avvezzo a fronteggiare situazioni al limite tanto da aver già pronto un “repertorio di svago” per distrarre i passeggeri, pensa bene di gestire l’emergenza drogando i viaggiatori dell’economy class per farli piombare in un sonno profondo e mettere al corrente delle circostanze quelli della business alle prese – ciascuno a suo modo – con problemi seri quasi quanto quello di schiantarsi con l’aereo.

Nel girare tra le nuvole senza meta – con una “classe” narcotizzata e un’altra, corrotta e corruttibile, concentrata nel suo singolo, egoistico, desiderio di salvarsi (dalla galera, dalla morte, dall’oblio, dalla solitudine…) – è più che chiara la metafora almodovariana di una società allo sbando che tenta di fuggire da se stessa obnubilando i suoi sensi da piaceri effimeri e fittizi. Così mentre il volo della Península 2549, diretto a Città del Messico, continua a curvare in una spirale di incertezza alla ricerca di un riparo, i passeggeri danno libero sfogo ai loro istinti e ai loro desideri, ormai liberati dai freni inibitori anche grazie ad una buona dose di mescalina con la quale gli steward hanno corretto i loro drink.

Ed è infatti nello spumeggiante delirio dell’equipaggio che si ritrova lo scintillio della comicità di Almodóvar che incastra alla perfezione i tempi comici di un trio (gli straordinari Javier Cámara, Carlos Areces e Raúl Arédo) caricato ad orologeria tra il dialogo e i gesti che esasperano, nelle movenze e nelle battute, quell’omosessualità giocosa, ma mai ridicolizzata, che è il tratto distintivo di un regista che sa maneggiare, con ironia ed intelligenza, anche l’iperbole che sia essa nell’erotismo o nel sentimento.

Sesso, droga, desiderio e paura si incontrano ad alta quota e, shakerati sulle note di I’m so Excited delle Pointer Sistes, si librano nell’azzurro spensierato di un mero divertissement che, tuttavia, come l’aereo della Península, sembra girare in circolo su se stesso senza trovare un senso realmente compiuto. Come se Almodóvar avesse voluto concedersi uno svago, Gli amanti passeggeri ha il sapore ultralight di un passatempo ricreativo, impreziosito dai cameos dei suoi attori-feticcio come Banderas e la Cruz, che alterna momenti di irresistibile comicità ad altri di pleonastica frivolezza.

Si ride, talvolta, ma con il retrogusto amaro non già dovuto alla storia quanto alla evidente nostalgia di anni formidabili, ma inevitabilmente trascorsi, e che lascia un segno di disilluso anacronismo.

© CultFrame 03/2013

TRAMA
Su un volo diretto a Città del Messico, un guasto tecnico mette in pericolo l’aereo. L’equipaggio ricorrerà a bizzarri metodi per cercare di tranquillizzare i passeggeri e, mentre il velivolo continua a girare in tondo tra le nuvole, ciascuno a suo modo tenta di vincere la paura, lasciandosi andare anche ad imprevedibili confessioni.

CREDITI
Titolo: Gli amanti passeggeri / Titolo originale: Los amantes pasajeros / Regia: Pedro Almodόvar / Sceneggiatura: Pedro Almodóvar/ Interpreti: Javier Camara, Cecilia Roth, Blanca Suarez, Lola Duenas, Penelope Cruz, Antonio Banderas, Paz Vega / Fotografia: José Luis Alcaine / Montaggio: José Salcedo / Scenografia: Marìa Clara Notari / Musica: Alberto Iglesias / Produzione: El Deseo / Distribuzione: Warner Bros / Durata: 90 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Los amantes pasajeros (Gli amanti passeggeri) di Pedro Almodovar
Filmografia di Pedro Almodovar
Warner Bros.

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