Parasimpatico. Mostra di Pipilotti Rist

La sala cinematografica è uno spazio misterioso ed enigmatico che ospita sogni, visioni, storie, personaggi, racconti impossibili ma anche esseri umani in carne ed ossa i quali, di volta in volta, si recano in questo luogo immerso nell’oscurità per compiere collettivamente un rituale che, nonostante i processi di modernizzazione tecnologica della fruizione cinematografica, non sembra destinato a morire (forse).
La liturgia che sta alla base dello spettacolo cinematografico rimane dunque ancora oggi, ai tempi di internet, di youtube e degli smartphone, la chiave della forza democratica del cinema, una forza che si esprime attraverso il processo ormai desueto nella società contemporanea (a parte forse lo spettacolo calcistico che si volge però in stadi sempre più vuoti) della condivisione di un sentimento o, se preferite, di un’emozione.
Ebbene, in questo contesto sempre più caratterizzato dalla fruizione solitaria degli audiovisivi tramite monitor sempre più piccoli e personalizzati, ecco manifestarsi a Milano una complessa proiezione multipla (pubblica e a ingresso libero) all’interno della suggestiva struttura dell’ex cinema Manzoni. Stiamo parlando della videoinstallazione di Pipilotti Rist denominata Parasimpatico.

Quella messa in pratica dall’artista svizzera non è un’operazione nuova, infatti l’autrice del lungometraggio Pepperminta (2009) è particolarmente votata alla realizzazione di opere site-specific che ridisegnano l’architettura dei luoghi nelle quali sono ospitate.
I grandi e perturbanti spazi dell’ex cinema Manzoni (utilizzati per l’occasione dalla Fondazione Nicola Trussardi, ente organizzatore della mostra) sono stati sfruttati per ricreare ambienti in grado di trasmettere al visitatore sensazioni profondamente oniriche. Veri e propri flussi audiovisivi, scie cromatiche cangianti, apparizioni di corpi (anche smembrati) occupano porzioni di questo cinema che da inquietante cattedrale densa di echi filmici si trasforma in spazio visionario, in labirinto vertiginoso che ad ogni angolo sollecita con delicatezza i sensi dei visitatori.

A proposito di delicatezza, l’opera che inizialmente accoglie i fruitori è intitolata Nothing ed è niente altro che un macchina che produce grosse bolle di sapone che svaniscono nell’arco di pochi secondi. Successivamente, mentre si salgono le scale che portano alla galleria, lo sguardo è attratto da una complessa proiezione sul soffitto denominata Lobe of The Lung. Si ritrova in questa occasione il personaggio di Pepperminta, che sembra voler trovare una sublime armonia esistenziale tra tulipani e la terra nella quale scava a mani nude.
Nella sala che precede l’ingresso nella galleria del cinema ci si imbatte in due nuove videoinstallazioni: Rain Woman (I Am Called Plant) e Sip My Ocean. Si tratta di significative operazioni concettuali effettuate da Pipilotti Rist che prima di accompagnare con le sue visioni lo spettatore in sala, lo “costringe” alla fruizione di video che inondano strutture sconnesse e inusuali: il bancone del bar e una breve scalinata.
L’ingresso nella grande sala del Manzoni è veramente scioccante. Sul gigantesco e perfetto schermo scorrono le immagini di Open My Glade, video che propone un gioco di deformazioni del viso della stessa artista contro il vetro di una finestra di un grattacielo. Ai lati e sul soffitto altre proiezioni decisamente visionarie creano un mondo assurdo (praticamente astratto), con piedi e organi sessuali che fluttuano nell’aria come se fossero corpi astrali o pure forme senza funzione e senza significato.

Ebbene, concentrarsi su una banale procedura di decodificazione dei signficati di questo percorso espressivo, ci porterebbe a perdere di vista i veri fattori significativi di Parasimpatico: la capacità da parte dell’autrice di trasformare l’essenza degli spazi tramite il linguaggio audivisivo e la dimensione, sia individuale che collettiva, del sentimento percettivo generato dal “bombardamento” di immagini ricche di armonia a cui si è sottoposti.
Pipilotti Rist è in tal senso un’artista in grado di produrre opere di somma leggerezza. La sua apparente superficialità nasconde invece una “alta” intensità creativa determinata dall’abilità da lei dimostrata in molte occasioni di costruire universi alternativi, privi di coordinate spazio-temporali. Pipilotti Rist è una spacciatrice di sogni, una macchina produttrice di vibrazioni sensoriali, una pianificatrice di viaggi deliranti basati sull’immaginazione, una costruttrice di racconti mentali senza direzione. In tal senso, come abbiamo già affermato in altre occasioni, è un’artista anarchica e realmente libera, uno degli autori internazionali che nel campo dell’arte contemporanea (e anche del cinema) riesce a coniugare perfezione della comunicazione visuale tecnologica e sentimento della percezione.

© CultFrame 12/2011

 

IMMAGINI
1 Pipilotti Rist. Homo Sapiens Sapiens, 2005
2 Pipilotti Rist. Still dal video Lobe of the Lung, 2009
3 Pipilotti Rist. Open My Glade, 2000
INFORMAZIONI
Pipilotti Rist. Parasimpatico / A cura di Massimiliano Gioni
Dal 9 novembre al 18 dicembre 2011
Cinema Manzoni / Via Alessandro Manzoni 40, Milano
Orario: Tutti i giorni 11.00 – 21.00 / Ingresso libero

LINK
CULTFRAME. Pepperminta. Un film di Pipilotti Rist (di Maurizio G. De Bonis)
CULTFRAME. Eyeball Massage. Mostra di Pipilotti Rist (di Claudia Colia)
Il sito di Pipilotti Rist
Fondazione Nicola Trussardi

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