Da Sodoma a Hollywood. 26° Torino GLBT Film Festival

Frame dal film Remember Me In Red di Hector Ceballos (USA, 2010)
Frame dal film Remember Me In Red di Hector Ceballos (USA, 2010)
Frame dal film Remember Me In Red di Hector Ceballos (USA, 2010)

Il Festival GLBT “Da Sodoma a Hollywood” si apre quest’anno con una commedia svedese sull’amore segreto tra due avversari politici: Four more years (2010) di Tova Magnusson-Norling, un modo per sdrammatizzare e sorridere su queste dinamiche per un appuntamento che inizia proprio sulla scia di una polemica politica. Infatti, a qualche settimana dall’inizio del festival, la giunta regionale del Piemonte presieduta dal leghista Cota ha deciso di ritirare il suo patrocinio alla manifestazione con l’avallo dell’assessore regionale alla cultura impegnato anche nella campagna elettorale per la carica di sindaco di Torino. Al patrocinio della Regione si è però tempestivamente sostituito quello del Ministero delle Pari Opportunità. Dato che il patrocinio non implica alcun onere economico e dato che la Regione continua indirettamente a finanziare il film fest tramite il contributo dato all’ente che da sei anni lo organizza, ovvero il Museo del Cinema, il gesto implica solo il ritiro del logo regionale dal materiale promozionale della rassegna ma è comunque tristemente simbolico.

Politica a parte, “Da Sodoma a Hollywood” continua da ventisei anni a essere un atteso appuntamento dal valore non solo civile ma soprattutto artistico grazie a una programmazione ricca (quest’anno si vedranno 120 film provenienti da 35 paesi diversi) in cui alle novità distribuite tra le tre sezioni competitive (lungometraggi, corti e documentari), il fuori-concorso e i diversi focus tematici, si aggiungono classici del cinema e pellicole da riscoprire.
Infatti, inserito nel calendario delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, il festival ha ideato per l’occasione la sezione “Vintage, il nostro Risorgimento” che si propone di rappresentare l’evoluzione delle mentalità e dei costumi in Italia attraverso dieci titoli significativi per il mondo camp e omosessuale dagli anni Cinquanta a oggi. Si potranno così rivedere Senso (1954), Il conformista (1970), Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) e riscoprire il cult Parigi o cara (1962) di Vittorio Caprioli, film dimenticati come Bionda fragola (1980) di Mino Bellei, QuamMirabilis (1994) di Alberto Rondalli, Quartetto Basileus (1981) di Fabio Carpi o l’opera prima di Daniele Segre Vite di ballatoio (1984). In quest’ambito sarà anche proiettato Mirna (2009), l’ultimo lavoro del compianto Corso Salani.
Il cinema italiano sarà poi presente in concorso con il corto K@biria (2010) di Sigfrido Giammona sul rapporto tra un camorrista e il figlio omosessuale e con il reportage prodotto da Ivan Cotroneo 365 without 377 (2011) di Adele Tulli sulla recente cancellazione di una legge coloniale omofoba dal codice penale indiano.

Il programma si articola poi su diversi focus, quali “Omofobia: l’odio mangia l’anima” sulle discriminazioni in tutto il mondo, o “Iran, nodo alla gola” sulla drammatica situazione degli omosessuali nel regime teocratico di Ahmadinejad: quest’ultimo si apre con l’anteprima del documentario Angels on Death Row sul giovanissimo Ebrahim Hamidi, condannato a morte per i suoi presunti orientamenti sessuali, il cui caso fu sollevato ma con scarso seguito insieme a quello di Sakineh dal loro comune avvocato. Nella stessa sezione, il franco-algerino Quelque jours de repit (2010) di Amor Hakkar è da segnalare per il ritorno sullo schermo di Marina Vlady.

“Think pink! Non solo moda” è invece incentrato su cinema e fashion e, oltre a Funny Face (1957) con Audrey Hepburn da cui viene il titolo del focus, comprenderà anche L’amour fou (2010) su Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, il documentario Annie Leibovitz: life through a lens (2008) firmato dalla sorella della grande fotografa e Veruschka – Die Inszenierung (m)eins Körpers (2004) diretto da Bernd Böhm e Paul Morrissey e scritto dalla stessa protagonista che, lanciata da Blow up (1966) di Antonioni, è stata una delle più importanti supermodelle della storia.
Oggi artista e body painter multiforme di stanza a Berlino (ma la si può anche vedere sulle riviste italiane, vestita da uomo per la campagna OVS), Veruschka sarà presente a Torino il 2 e il 3 maggio. Altro ospite internazionale molto atteso è Lindsay Kemp, geniale danzatore, pittore e attore (per Derek Jarman, Ken Russel, Todd Haynes e altri) che il 1° maggio riceverà il premio alla carriera intitolato a Dorian Gray.

Per chi ama le celebrities si vedranno in anteprima due cortometraggi firmati dall’attore James Franco (The Clerk’s Tale e Masculinity & Me) e il documentario Becoming Chaz (2010) su Chastity Bono, figlia di Sonny & Cher che dopo il suo coming out ha anche deciso di optare per un cambio di sesso diventando Chaz. Sempre dagli Stati Uniti a Torino arriverà anche Stuart Milk, nipote dell’attivista Harvey Milk, presidente della fondazione dedicata allo zio e consigliere di Barack Obama che presenterà il documentario Stonewall Uprising (2010) di Kate Davis e David Heilbroner sui moti gay del giugno 1968 nel Greenwich Village.

Frame dal film Mirna di Corso Salani (Italia, 2009)
Frame dal film Mirna di Corso Salani (Italia, 2009)

La memoria storica del movimento omosessuale sarà al centro di diversi lavori come il documentario in concorso We were here (2011) che raccoglie documenti visivi e testimonianze sull’avvento dell’AIDS a San Francisco e Fuori! Storia del primo movimento di liberazione omosessuale in Italia (1971-2011), appena realizzato dalla Fondazione che raccoglie l’eredità del primo gruppo homo in Italia che sarà presentato da Enzo Cucco.
Una sezione è dedicata quest’anno alle passioni amorose tra donne e raccoglie pellicole come Claire of the Moon (1992) di Nicole Conn autrice del più recente Elena Undone (2010) e un omaggio alla regista indo-sudafricana Shamin Sarif, presente con The World Unseen (2007) storia di amore e apartheid ambientata negli anni Cinquanta e I Can’t Think Straight su una ricca ragazza giordana che prima delle nozze si reca a Londra dove incontra la bella Leyla. Dopo l’anteprima al festival di Toronto, si vedrà prima al festival e poi anche nelle sale Il richiamo di Stefano Pasetto con Sandra Ceccarelli e Francesca Inaudi protagoniste di una storia ambientata in Argentina.
Presto uscirà anche Tomboy (2011), un piccolo gioiellino francese che si è aggiudicato il premio della giuria ai berlinesi Teddy Awards 2011 e sarà distribuito da Teodora: è la storia di Laure, 10 anni, che appena trasferitasi in un nuovo quartiere si fa passare per un maschio dovendo poi affrontare tutta una serie di conseguenze. Sempre da Berlino ci sono anche Romeos (2011) che narra vicende di amori giovanili, pansessualità e cambio di sesso e il documentario di Rosa von Praunheim Die Jungs von Bahnhof Zoo (2010) su un gruppo di lavoratori del sesso nella capitale tedesca.

Da segnalare infine il mini-ciclo “Midnight madness”: tre proiezioni notturne selezionate da Dario Argento che proporrà il tailandese Cheun (2009) su un serial killer e il cattivo tenente che lo insegue, la commedia nera con spunti gore All about evil (2010) di un regista e drag queen statunitense conosciuto come Peaches Christ e il lesbo-splatter The craving (2011) di Valerie Castro.

© CultFrame – Punto di Svista 04/2011

INFORMAZIONI
Dal 28 aprile al 4 maggio 2011
Proiezioni: Multisala Cinema Massimo / Via Verdi 18, Torino / Telefono: 011.8138 574
Serata apertura: Uci Cinemas Lingotto (sala 6) / Via Nizza 262, Torino / Telefono: 892.960
Biglietto: Biglietto giornaliero: € 7,00 / Ridotto: € 6,00 / Il biglietto giornaliero è valido
per le proiezioni fino alle ore 19:30
Proiezioni serali: € 7,00 / Ridotto: € 6,00 / Per le proiezioni dalle 19:30 in poi sono necessari biglietti distinti
Abbonamenti per tutta la manifestazione: Intero € 80,00 / Ridotto € 60,00

SUL WEB
GLBT Torino Film Festival

 

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