Crossing Over ⋅ Un film di Wayne Kramer

Frame del film Crossing Over del regista sudafricano Wayne Kramer

Perfetto per un rapido passaggio a “I bellissimi di Rete4”, Crossing Over del sudafricano Wayne Kramer assomiglia al suo protagonista Harrison Ford: un attrezzo d’altri tempi che simula una modernità di maniera. A cominciare dai deprimenti titoli di testa si respira immediatamente l’aria malinconica di tempi andati, vecchie star che hanno visto momenti migliori, Ford, Liotta, Judd, ed il tentativo di impacchettare banali contenuti mainstream in una confezione modernista, una vuota estetica da cinema indipendente che fa palesemente il verso a Crash, Babel, 21 Grammi, ecc…. Esisterà ancora qualche “sciuretta” entusiasta dell’abusata circolarità narrativa che alterna varie trame e sottotrame, ricomponendole in un finale artefatto secondo i dettami di un fatalismo di maniera?

Se già risultava irritante la finta casualità di Iñárritu, Wayne Kramer (anche sceneggiatore) si limita ad affiancare più storie, spezzettandole e ricomponendole non per urgenza narrativa, non per necessità espressiva, ma soltanto per vezzo formale, per appiccicare una patina di contemporaneità ad una pellicola fuori tempo massimo. La frammentazione del racconto, infatti, diviene meccanica, gratuita e prevedibile, riducendosi da elemento etico/estetico a mero accumulo, a moltiplicazione aritmetica di trame secondo il “modello C.S.I.”, in cui il numero di cadaveri rinvenuti determina quello delle varie sottotrame. Un semplice fattore moltiplicativo, un escamotage ormai intollerabile. Sballottati da una casualità fasulla, si aggirano i protagonisti di questa soap-opera travisata da film impegnato, Harrison Ford in versione vecchio bracco, Ray Liotta gonfio e, as usual, viscido, Ashley Judd che ha perso anni orsono l’occasione per diventare una star, tutti infelici, sofferenti e catatonici come si addice ad autentici attori drammatici.

In tale malinconica compagnia spicca la sconosciuta Alice Eve, bionda genuina di abbagliante bellezza. Il lezioso contrappunto di Mark Isham sottolinea gli snodi drammaturgici delle varie storie, annodate tra loro da espedienti abusati quali riprese aeree verticali o carrellate su oggetti ed interni, accrescendo così la percezione televisiva del tutto, in un momento in cui la serialità televisiva (non solo americana) si sta rivelando spesso più interessante ed innovativa di molte pellicole cinematografiche.

Insomma, non un brutto film, ma neppure un bel telefilm.

© CultFrame 06/2009

TRAMA
Max Brogan è un agente dell’Ufficio Immigrazione che, come professionista, ha un grave difetto: parteggia per gli immigrati clandestini che cercano di costruirsi una nuova vita a Los Angeles. Vive con partecipazione i loro problemi anche perché Hamid, la sua donna, è un’americana di origine iraniana il cui padre attende con trepidazione la cerimonia di naturalizzazione. Ma questa è solo una delle tante storie che compongono il complesso ordìto del film.

CREDITI
Titolo originale: Crossing Over / Regìa: Wayne Kramer/ Sceneggiatura: Wayne Kramer / Fotografia: Jim Whitaker / Montaggio: Arthur Coburn / Scenografia: Toby Corbett / Musica: Mark Isham / Interpreti principali: Harrison Ford, Ray Liotta, Ashley Judd, Cliff Curtis, Alice Braga, Alice Eve / Produzione: The Kennedy-Marshall Company / Distribuzione: 01 Distribution / Paese: U.S.A., 2008 / Durata: 147 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Crossing Over di Wayne Kramer
Filmografia di Wayne Kramer
01 Distribution

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