False verità. Un film di Atom Egoyan

Atom Egoyan è uno dei maggiori talenti cinematografici oggi in attività. E’ canadese (nato a Il Cairo), di famiglia armena, ed ha realizzato come regista dieci lungometraggi. Si tratta di un autore non facilmente catalogabile (e questo è un pregio), che affonda le proprie radici artistiche e intellettuali in un positivo miscuglio etnico-culturale che gli permette di rapportarsi alla realtà con un atteggiamento estremamente complesso, quindi molto profondo.
Il suo è un cinema freddo e tagliente, cupo ed enigmatico, caratterizzato da atmosfere sempre misteriose e indecifrabili. Le storie che racconta non sono mai sviluppate secondo i canoni del realismo cinematografico; sfruttano la superficie della realtà per comunicare messaggi più oscuri, per esplorare nel segreto dei sentimenti umani ed anche negli abissi dell’inconscio.
La sua ultima opera, presentata in concorso al Festival di Cannes 2005, è un sommo esempio della sua poetica.
False verità è un film impostato apparentemente come un classico noir ma il suo senso si articola al di fuori dei generi cinematografici per attestarsi in una dimensione poetica nella quale è privilegiata la riflessione psicologica sulla dimensione del pensiero umano piuttosto che la semplicistica adesione ai codici di Hollywood.

In False verità, Atom Egoyan destruttura gli schemi dello star-system statunitense utilizzando la macchina da presa come un microscopio per rivelare la faccia oscura dei personaggi principali, famosi conduttori televisivi e comici di grande successo che portano avanti vite parallele e contraddittorie.
Egoyan, con sublime raffinatezza, non si lancia in giudizi di stampo moralistico. Tutt’altro. Il suo è uno sguardo algido ed estraneo al perbenismo. Il regista analizza comportamenti, mette a fuoco antinomie, svela segreti; sostanzialmente ci parla dell’assoluta indecifrabilità dell’agire umano. La messa in scena del baraccone televisivo, dunque, appare come una patina che si sovrappone all’essenza del reale, una sorta di depistaggio razionale nei confronti del pubblico che deve in continuazione seguire il flusso sospeso del racconto.
I due protagonisti sono allo stesso tempo cinici artefici di questo meccanismo ma anche vittime delle loro angosce e delle loro debolezze; sono individui che tentano di sconfiggere l’angoscia esistenziale dedicandosi ad una vita sregolata tra droghe, sesso occasionale e rapporti non proprio edificanti con esponenti della mafia.

La regia di Atom Egoyan è al limite della perfezione. Il suo stile, rigoroso e geometrico, rappresenta lo schema formale ideale per narrare una vicenda densa di stratificazioni e improvvise deviazioni di senso.
Ottima la prestazione dei due protagonisti: Kevin Bacon e Colin Firth.

©CultFrame 04/2006

TRAMA
Lanny e Vince sono due personaggi del mondo della televisione americana. Il loro massimo successo lo raggiungono alla fine degli anni cinquanta, quando conducono una trasmissione a scopi benefici della durata di ben trentanove ore. In verità, dietro le quinte, i due conducono una vita dissoluta e cinica, tra grandi alberghi e orge, fino a quando uno scandalo distruggerà la loro carriera.
Una giovane e attraente cameriera viene trovata morta dentro la vasca da bagno della loro stanza di albergo. Chi ha ucciso la ragazza? I primi sospettati, ovviamente, sono proprio i due comici.

CREDITI
Titolo: False Verità / Titolo originale: Where the truth lies / Regia: Atom Egoyan / Sceneggiatura: Atom Egoyan / Montaggio: Susan Shipton / Musica: Mychael Danna / Fotografia: Paul Sarossy / Interpreti: Kevin Bacon, Colin Firth, Alison Lohman / Produzione: Mark Musselman, Julia Rosenberg / Distribuzione: Fandango / Paese: Canada, Francia, 2005 / Durata: 107 minuti

LINK
CULTFRAME. Atom Egoyan. Maestri del cinema
Filmografia di Atom Egoyan
Fandango

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