Mario Schifano Tutto. I video in mostra

mario_schifano2Quando nel gennaio del 1998 morì Mario Schifano, il mondo dell’arte e della cultura del nostro paese si rese subito conto della grande perdita che aveva subito.

Schifano era stato per decenni la punta più moderna ed avanzata di un certo modo di intendere l’espressione artistica.

Legato all’immagine in maniera viscerale, viveva praticamente in un mondo in cui grandi tele, l’odore dei colori, immagini fotografiche ed elettroniche si confondevano senza soluzione di continuità in contesto che non possiamo definire altro che visionario. La pittura e la fotografia facevano da sempre parte del modo di essere, ma il magma visivo nel quale nuotava comprendeva anche alla televisione. In un fervore “vampiresco e bulimico” di appropriazione e rielaborazione di immagini della contemporaneità, anche il cinema lo attrasse, un cinema mai totalmente narrativo, sempre curioso, anomalo e sperimentale.
Praticamente ogni stanza della sua casa possedeva un monitor, mentre la telecamera era diventata negli anni una sorta di prolungamento del suo occhio. Un esempio di questa vibrante attitudine e riscontrabile nella splendida mostra allestita a Roma presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Fino al 31 marzo 2002 sarà dunque possibile entrare nell’universo creativo di un individuo che ha segnato con la sua opera l’arte italiana ed internazionale del secondo novecento.


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Proprio nell’ambito di questo percorso è stato collocato un piccolo ma significativo esempio di Schifano “artista elettronico”. Semplici video familiari, in cui la figura dell’amatissimo figlio intento in attività creative risulta l’elemento costante dal punto di vista visivo e narrativo. Ma l’aspetto più coinvolgente di questa sezione è un video decisamente acuto e sorprendente. La telecamera è posta davanti ad un monitor televisivo all’interno del quale scorrono immagini in continua mutazione. Schifano in sostanza riprende uno zapping frenetico. L’audio (un po’ approssimativo) restituisce la sua voce mentre sta discutendo al telefono con amici dei più svariati argomenti.
Anticipatore sensibilissimo di certe tendenze creative, Schifano ha elaborato con quest’operazione una sorta di circuito visivo in cui il senso creativo è generato da un flusso ininterrotto di inquadrature, sequenze, vibrazioni, segni, forme reali ed astratte che inondano la mente e lo sguardo dello spettatore.

La mostra permette di comprendere a fondo il fenomeno Schifano anche a chi non ha avuto l’esperienza di viverlo direttamente. Si tratta di un tentativo doveroso di mantenere vivo il valore del lavoro di questo pittore/cine-videoasta, tentativo che ha già preso il via con la presentazione alla passata edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del film Mario Schifano Tutto (proprio come l’esposizione della capitale), realizzato da Luca Ronchi.

Ottimo, anche grazie alla presentazione di numerosi e importanti saggi, il catalogo pubblicato da Electa.

©CultFrame 01/2002

 

 

INFORMAZIONI

Dal 7 dicembre 2001 al 31 marzo 2002

Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea / Via Reggio Emilia 54, Roma / Telefono 0667107900

Orario: tutti i giorni 9.00 – 19.00 / chiuso lunedì

Catalogo: Electa

 

 

 

 

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