Nadar ⋅ Maestri della fotografia

Nadar. Rossini, 1856

Nadar. 1820 (Parigi)  – 1910 (Sénart, Francia)

Decine di migliaia di immagini. Un patrimonio di immenso valore fotografico e culturale, in parte a tutt’oggi all’esame di studiosi della fotografia. Nadar o il fratello Adrien? Chi è l’uomo che stava di fronte ai personaggi più eminenti della cultura del diciannovesimo secolo? E quando venivano effettuati quegli scatti sprovvisti di data? Per stabilire l’autore e una cronologia attendibile, i ricercatori analizzano il formato, il tipo di luce, il fondale e i mobili, la posa del soggetto e infine gli scambi di lettere e dichiarazioni. Ma per la maggior parte delle opere non vi è alcun dubbio: il più giovane Adrien, pur essendo dotato di grande sensibilità, non era all’altezza del fratello, uomo eccentrico, curioso, espansivo, comunicativo e generoso.


Rue Saint Lazare

Dopo un periodo amatoriale durato un anno, in cui eseguiva delle sedute informali con amici e familiari, dal 1855 al 1860 Nadar regala al mondo i suoi capolavori. Sono ritratti sontuosi, nei quali mette in risalto il carattere del soggetto attraverso gesti accentuati, persino drammatizzati. Nonostante presti un’estrema attenzione ai particolari (vestiti, cravatte, mantelli e foulard) il centro del suo interesse è sempre il volto. Maestro della luce, Nadar è capace di creare passaggi di tono che colpiscono persino l’occhio contemporaneo. Le sue sedute sono precedute da lunghe conversazioni che servono per rintracciare i vari aspetti della personalità del suo soggetto ed elaborare espressioni ed angolazioni.


Boulevard des Capucines

Nadar. Musette, 1854-55

E’ l’anno 1860 ed è di moda la “carte de visite” inventata e brevettata da Disderi sei anni prima. Quelle riproduzioni in miniatura, più economiche, diventano un fenomeno sociale, a cui Nadar, per non fallire, è costretto a partecipare, mettendo da parte la qualità. La luce che veniva dall’alto, dal soffitto vetrato, è più netta e priva di sfumature, le pose ripetitive, i vestiti più modesti e le scenografie più ricche di libri, sedie e tavoli. Sono due anni di prosperità, in cui la sua clientela si è perfino quadruplicata, ma la frenetica corsa al guadagno ha finito per renderlo un fotografo commerciale ed indaffarato, meno interessato alla ricerca artistica, dedito solamente a personaggi privilegiati come Sarah Bernhardt, Georges Sand, Edouard Manet e Alphonse Daudet.

Ma nel 1861 la mente nadariana viaggerà altrove. La sua passione per la medicina lo porterà a realizzare nove immagini di ermafroditi mentre la sua esigenza di innovare lo spingerà a scoprire le riprese con luce artificiale, tecnica che verrà da lui brevettata. Un uomo curioso e alla ricerca di emozioni, stupisce i parigini con i misteri delle catacombe e delle fogne (le prime fotografie mai effettuate sottosuolo). Affascinato dalla conquista dell’aria (nel 1858 effettua la prima fotografia aerea da una mongolfiera), Nadar fotografa le eliche come se fossero ritratti, esaltando forme e meccanica.

BIOGRAFIA

Nadar. Autoritratto, 1856-58 ca.

6 aprile 1820 il quarantanovenne tipografo e libraio Victor Tournachon, figlio di un editore lionese, e la sua ventiseienne compagna, Thérèse Maillet, hanno a Parigi il loro primo figlio, Gaspard Félix, in arte Nadar Tournachon, Tour nadar, Nadar).

I Tournachon sono costretti, causa fallimento, a trasferirsi nel 1836 a Lione dove Victor morirà un anno più tardi lasciando la moglie, Nadar e il più giovane Adrien in condizioni economiche difficoltose. Nadar, appena diciottenne, si distacca dalla famiglia per trasferirsi a Parigi, dove inizierà gli studi di medicina. Capelli rossi scompigliati e baffi folti, un carattere estroverso, generoso e socievole, Nadar è capace di creare intorno a sé una cerchia di amici tra artisti, musicisti, giornalisti, poeti, scrittori, critici letterari, tutti uniti da valori di lealtà e libertà di espressione. Nadar proverà la sorte nella scrittura di saggi, articoli politici, recensioni teatrali e romanzi, ma diventerà famoso soprattutto per le sue caricature di uomini del mondo politico e intellettuale.

Cresciuto in un atmosfera politica liberale, Nadar gioisce nel 1848 per la vittoria del governo repubblicano sulla monarchia di Louis Philippe, una vittoria che gli permette di esprimersi artisticamente senza rischiare la censura. Partecipa ad una spedizione per liberare la Polonia dalla dominazione Russa con altri 500 volontari (si chiamerà per l’occasione Félix Turnaczewski) e riparte per la Prussia per valutare la proporzione della concentrazione russa alla frontiera. Di ritorno a Parigi, lavora per Journal pour rire, ma il compenso non è sufficiente, e nel 1850 divorato dai debiti che non riesce a saldare viene rinchiuso in carcere per un mese. Il colpo di stato di Napoleone III nel 1851 spazza via le speranze democratiche e limita la satira politica di Nadar che si dedica al disegno di personaggi celebri, riuniti in “Panthéon Nadar”, un lavoro arduo, incoronato da un vero successo di critica.

Nadar e Adrien Tournachon. Adrien Tournachon, 1854-55

Nadar incoraggia il fratello pittore Adrien di intraprendere lo studio della fotografia dal più grande maestro dell’epoca, Gustave Le Gray. La creatività di Adrien emerge, ma la collaborazione fra i due fratelli è infelice e conflittuale. Già nel 1855 i due si scontrano sul diritto d’autore e Nadar cita Adrien per essersi appropriato dello pseudonimo “Nadar jeune”. Nel 1857, appoggiato da numerosi intellettuali e artisti, vince la causa e Adrien, inghiottito dalla fama del fratello, ne rimarrà danneggiato. A causa dei continui disaccordi con Adrien, Nadar si trasferisce al rue Saint-Lazare dove vede salire il numero dei suoi modelli (filosofi, principi e ambasciatori). Il successivo studio, più moderno ed elegante, a Boulevard des Capucines attrae molti clienti tra cui anche i meno desiderati sostenitori reazionari di Napoleone III.

Nel 1872 lascia Boulevard des Capucines e il nuovo studio situato in un più modesto quartiere viene gestito da sua moglie, la protestante Ernestine-Constance Lefèvre, e da suo figlio Paul, dal 1895 proprietario unico dello studio. Nadar si trasferisce a Sénart, dove riprende la sua attività preferita: la scrittura. All’età di settantasei anni, nonostante una salute precaria, la sua vitalità non accenna a diminuire. Apre uno studio à Marseilles. Nel 1900, l’Exposition Universelle a Parigi gli dedica una prospettiva.

Nel 1903, dopo dieci anni passati in un ospedale psichiatrico, muore Adrien. Il 21 marzo 1910, un anno dopo la morte della moglie, si spegne Nadar, a Sénart, all’età di novant’anni.

© CultFrame 07/2001

BIBLIOGRAFIA
Galerie d’Art d Conseil Général des Bouches-du-Rhone, Aix-en-Provence, Nadar, Actes Sud, 2001
Auer, M., Paul Nadar. Le premier interview photographique. Chevreul, Félix Nadar, Paul Nadar, Editions Ides & Calendes, Neuchatel et Paris, 1999
Baldwin, G, Keller, J., Nadar Warhol: Paris New York, The J. Pal Getty Museum Los Angeles, 1999
Romano, E., Vallora, M., Nadar Fotografia. TEA, Milano, 1996
Hambour, M. M., Heilbrun, F., Nèagu, Ph., Nadar, The Metropolitan Museum of Art, New York, 1995
Nadar, Quando ero fotografo, Editori Riuniti, Roma, 1982
Nadar, Prinet, J., Dilasser, A., Vitali, L., Nadar. Giulio Einaudi Editore, Torino, 1973

SUL WEB
Per sfogliare un libro di Nadar disegnatore
Nadar, Ernestine e il figlio Paul
Lo studio di Nadar a Boulevard des Capucines

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