Dentro di te c’è la terra ⋅ Un film di Cosimo Terlizzi ⋅ 37° Torino Film Festival

Un’isola, uno strapiombo roccioso, una terrazza affacciata sulla vertigine blu del mare: più blu del blu di Yves Klein, compatto eppure profondissimo, serico, mobile, senza confini. Oppure le fitte foreste e i vasti pascoli delle Alpi, sulle tracce dell’uomo selvatico, archetipo popolare che condensa quel residuato animale nell’umano che la civiltà metropolitana pretende di avere definitivamente neutralizzato.

Ma qui, dove il regista prende appunti e raccoglie piccole gemme di pino in una scatola di legno, la foresta è ormai antropizzata, i rumori del traffico fuori campo inquinano la profondità del silenzio e i tronchi degli alberi sono qua e là contrassegnati dalla vernice colorata che ne testimonia il controllo dell’uomo.

Di viaggio in viaggio, di luogo in luogo, Terlizzi ripensa in immagini il dualismo inconciliabile tra istinto e ragione, tra Natura e Cultura: il Minotauro e Teseo sono una scultura, sono presenze che abitano un mosaico, o forse è Terlizzi stesso che si sente, come l’uomo-bestia, claustrofobicamente richiuso nel labirinto-città (Milano, Shangai, non ha importanza). Fino ad arrivare al centro di questo labirinto, una piccola stanza senza finestre, con il corano e un tappeto per pregare rivolti alla Mecca – indicata da una freccia nera sul pavimento messa lì come un indizio enigmatico, come la soluzione nascosta di un gioco misterioso. Come venirne fuori? La risposta è un dipinto che ci mostra Dedalo e Icaro?

Cosimo Terlizzi

La domanda che attraversa da lungo tempo la poetica multi-medium del regista e artista è sempre la stessa: è necessario rinunciare alla terra per emanciparsi? Oppure, come suggerisce questo nuovo film-diario vivido e immaginifico, il ritorno è possibile? L’ultimo, e più lungo, capitolo di Dentro di te c’è la terra è girato in Puglia, nella casa di campagna circondata dagli ulivi dove l’autore filma il trascorrere del tempo e delle stagioni, il lavoro all’aperto, gli animali, i visi degli amici e dei familiari.

Cosimo Terlizzi

Dopo Folder (2010) e L’uomo doppio (2012), Terlizzi sembra chiudere pacificamente un cerchio, senza perdere mai quelle peculiarità che rendono il suo sguardo singolare e irripetibile: la curiosità, la fiducia, lo stupore verso tutto quello che è altro da sé, in nome di una feconda permeabilità con l’esterno che è sempre dialettica, movimento, azione, incursione del fuori nel dentro. Perché la casa in Puglia non è rifugio da cui estromettere, ma spazio nel quale accogliere: così il giovane Malam, che viene dall’Africa, impara l’italiano insieme a Cosimo – personaggio oltre che regista – offrendo in cambio uno sguardo candido e incorruttibile sul mondo che diventa prontamente, per l’autore, oggetto di entusiasta e attenta indagine in quanto possibilità rinnovata del sentire.

Quello di Terlizzi, specie nella forma libera e diaristica che caratterizza questo come altri precedenti documentari, è un cinema magico, dalle strutture sfumate, che si serve di una sintassi svincolata da ogni regola, dolcemente e proficuamente difettosa. Un cinema sorprendentemente generoso e intimo, dove il racconto del reale si sovrappone sempre alla riflessione antropologica in un afflato quasi spirituale per farsi, infine, poesia.

© CultFrame 11/2019

 TRAMA
Il mare di Alicudi, le foreste delle Alpi, Milano, Shangai, la campagna pugliese. Cosimo Terlizzi, dopo precedenti Folder e L’uomo doppio, torna al linguaggio libero e informale del video-diario per rivelare luoghi, indagare volti e riflettere sul rapporto tra Natura e Cultura.

CREDITI
Titolo: Dentro di te c’è la terra / Sceneggiatura e regia: Cosimo Terlizzi / Montaggio: Cosimo Terlizzi / Musica: Agostino Nestola / Interpreti: Saverio Cappiello, Martina Catalfamo, Giovanni Funiati, Jacopo Gandolfi, Malam, Damien Modolo, Daniel Russo, Cosimo Terlizzi / Produzione: Damien Modolo, Cosimo Terlizzi / Paese: Italia, Svizzera, 2019 / Durata: 83 minuti

SUL WEB
Filmografia di Cosimo Terlizzi
Torino Film Fest – Il sito

 

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